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Il mondo della pelle
La pelle agisce come un comunicatore non verbale sugli stati interni della persona e sull’impatto di quest’ultima con il mondo esterno
La pelle contiene e ricopre il corpo umano; è il nostro
organo più pesante ed esteso. Respira, traspira, secerne e
stimola la respirazione, la circolazione, la digestione,
l’escrezione e la riproduzione. E’ il primo organo di senso che si
sviluppa nell’embrione umano.
La pelle è costituita principalmente da tre strati:
1) Epidermide, è lo stato esterno
costituito da cellule morte ed indurite.
2) Lo strato di Malpighi formato da cellule mucose
ed è situato subito sotto all’epidermide.
3) Il derma, che è lo strato più
interno, le cui cellule sono percorse e irrorate da numerosi vasi
sanguigni e corpuscoli nervosi.
La pelle svolge numerose funzioni fondamentali.
Attraverso la sudorazione, svolge un ruolo fondamentale nella
regolazione termica del corpo
umano e, attraverso le ghiandole sudoripare, è in grado di
espellere l’acido urico prodotto nei diversi organi.
La pelle ha compiti di difesa dell’organismo,
proteggendolo dal caldo e dal freddo, dall’umidità e dalla
polvere, dai veleni, dai microbi, dal contatto con altri corpi e
dall’attacco di parassiti animali o vegetali. Un’altra importante
funzione della pelle è quella respiratoria.
Attraverso la respirazione cutanea, la nostra pelle è in
grado di assorbire ossigeno dall’ambiente esterno, coadiuvando,
anche se in un ruolo necessariamente secondario, l’apparato
respiratorio.
Una mediazione costante, è questa
l’attività principe della pelle capace di mette in contatto
le due dimensioni interno ed esterno, sempre lungo entrambe le
direzioni.
La pelle è un organo
psicosomatico…
La pelle è un organo
psicosomatico, una manifestazione tangibile dell’unità
arcaica
corpo-mente.
Dermatiti, rossori, infiammazioni, eczemi, pruriti, ecc…, spesso
sono sintomi frutto di emozioni inconsce e risalgono, in gran
parte, ad ansie infantili.
La pelle viene usata da ognuno di noi tutti quotidianamente per
scaricare tensione e nervosismo; se i meccanismi di rilascio
soggettivo sono efficienti non si sviluppano dermatiti. Grattarsi
il mento o la testa, sfregarsi le mani o accarezzarsi le braccia
sono tutti meccanismi di scarico delle tensioni accumulate. Questi
gesti tattili sono riflessi automatici e affondano le radici nel
tempo infantile, quando tali attività tattili erano il
principale mezzo di comunicazione tra stati interni e mondo
esterno.
La pelle contiene emozioni, richiama il passato e parla della
propria realtà. Ognuno di noi fa
parte di due mondi paralleli: quello costituito dalla nostra
comunicazione interna e quello costituito dalla nostra
comunicazione esterna. Questi due mondi sono collegati attraverso
la pelle. Essa rappresenta, scientificamente, la memoria
tattile-emotiva che non è inclusa nel linguaggio verbale ed
esiste ben prima della nostra capacità di
razionalizzazione.
La nostra cultura corrente privilegia
quali organi primari di senso la vista e l’udito, tenendo a debita
distanza il
tatto, fonte di sensazioni e sessualità. Forse
l’attuale avversione per la pelle e il tatto deriva dalle antiche
politiche medioevali riguardanti il corpo, dal cristianesimo che
è riuscito a fare del piacere un peccato.
a cura di
Sonia Tarantola
Tratto dal libro:
Psicosomatica della pelle, Anna Zanardi. Tecniche
nuove
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