Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Immortus, l’auto solare che non ha bisogno di fare il pieno
La vuole realizzare entro il 2016 una startup australiana. Grazie a pannelli solari e batterie, Immortus non avrebbe necessità di essere ricaricata.
Un’auto sportiva capace di raggiungere i 160 km orari e di funzionare esclusivamente con l’energia prodotta dal sole. È questa l’idea che sta dietro a Immortus, la prima auto solare al mondo che potrebbe funzionare all’infinito.
Pensata dalla Evx, azienda australiana con sede a Melbourne, l’auto è progettata per montare 8 metri quadrati di pannelli fotovoltaici che andrebbero a ricaricare una batteria agli ioni di litio da 10 kW/h. L’auto sarebbe in grado di percorrere più di 500 km alla velocità media di 100 km/h, mentre – ed è questo che la rende veramente speciale – potrebbe funzionare all’infinito se si procedesse alla velocità di 60 km/h e il sole continuasse a splendere.
Certo si tratta di un’esagerazione, ma posta per spiegare le potenzialità del prototipo, che “sarà pronto entro il 2016”, conferma l’azienda. Il progetto è avviato, tanto che lo scorso agosto la Evx ha fatto sapere che parteciperà al Salone Internazionale dell’auto di Las Vegas a novembre, con un modello in scala.
Immortus va col sole
La notizia ha fatto il giro del mondo: “Immortus è la pirma vettura sportiva in edizione limitata alimentata dal sole”, ha dichiarato Barry Nguyen, uno dei due fondatori della società. “Ispirata al mondo ritratto nei film post-apocalittici, Immortus è stato progettata per mostrare una particolarità che nessun’altra auto ha: la durate”.
Siamo ancora al concept certo, e alcune testate come il sito ufficiale stesso, riportano che le auto costruite non saranno più di un centinaio, vendute alla cifra di ben 330 mila euro. Inarrivabile quindi.
Progetti di questo tipo servono, più che per produrre auto, per far muovere gli investimenti verso le tecnologie utilizzate nei prototipi, così da renderle industrializzabili e commerciabili.
Ne è un esempio il kit per rendere le auto a benzina dei modelli ibridi plug-in progettato dall’azienda stessa, il cosidetto retrofit, che come riporta lo stesso Nguyen “ha già attirato l’attenzione di un produttore di ricambi auto di Melbourne”. Da tenere d’occhio.
Immagini © Evx Ventures
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