La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
Conoscere e capire l’omeopatia
Quante persone si curano con l’omeopatia? Che giro d’affari ha? E poi: come procede la ricerca scientifica? L’intervista a Alessandro Pizzoccaro, presidente di Guna.
Lo chiediamo ad Alessandro Pizzoccaro, il presidente dell’azienda farmaceutica Guna, che ci parla dei dati presentati durante il 23esimo congresso di omeopatia e omotossicologia.
Ci dà un po’ di dati sul mercato dell’omeopatia in Italia?
Il mercato dell’omeopatia in Italia è molto interessante. L’Italia è il terzo Paese, dopo Francia e Germania, come utilizzo di medicinali omeopatici. Sono 8 milioni i cittadini che saltuariamente o regolarmente ne fanno utilizzo, il giro d’affari è di 300 milioni di euro che è circa l’1% del mercato farmaceutico italiano e i medici che prescrivono rimedi omeopatici sono circa 20.000.
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Inoltre, l’omeopatia è riconosciuta a livello europeo, ci sono degli articoli specifici all’interno della direttiva europea sui farmaci, ed è quindi un farmaco a tutti gli effetti riconosciuto a livello ufficiale. Insomma non si può più parlare di cure alternative, ma di farmaci a tutti gli effetti, riconosciuti ai più alti livelli delle istituzioni europee.
Lei parla di omeo-fobia. Cosa vuol dire questo termine?
Con questo termine si indica un atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’omeopatia. Uno dei motivi è sicuramente l’impostazione dei nostri scienziati, ricercatori, delle nostre istituzioni, che sono abituati a pensare in termini scientifici-riduzionistici, in termine di dose-effetto. Si ritiene che un medicinale che non contiene, o contiene pochissima quantità di principio attivo, non possa avere una sua efficacia terapeutica. L’atteggiamento è giustificabile fino al momento in cui non ci sono delle prove scientifiche che dimostrano che questo farmaco funziona. Queste prove esistono e sono inequivocabili, noi abbiamo seguito anche vari lavori di ricerca, fatti con il dovuto rigore scientifico, e abbiamo la prova che questi medicinali sono efficaci.
Che scopo ha il 23esimo congresso di medicina omeopatica e omotossicologia?
Lo scopo è proprio quello di fare il punto della situazione dei vari lavori di ricerca: abbiamo riunito numerosi relatori, autorevoli accademici, sia italiani che internazionali, che presenteranno i loro lavori, sia di carattere clinico, sia di carattere di ricerca di base. È vero che c’è un paradosso rispetto alle modalità
d’azione dei medicinali omeopatici, ma la realtà scientifica è questa. A questo punto, è la teoria che nega l’efficacia del farmaco omeopatico che va modificata.
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L’Ospedale di Pisa propone l’oncologia integrata, ovvero l’omeopatia ai pazienti in terapia oncologica, per limitare gli effetti collaterali della chemioterapia. E ha messo a punto un’anestesia che si avvale di agopuntura e omeopatia al posto degli oppiacei.
Con rigore e professionalità, i ricercatori italiani sperimentano l’omeopatia per approfondirne le dinamiche e gli utilizzi. Del resto l’omeopatia nasce proprio dalla ricerca: per mettere a punto e capire l’azione dei medicinali omeopatici, il Dottor Samuel Hahnemann sperimentava su se stesso, sui suoi familiari, amici e pazienti. Ad oggi digitando la parola ‘homeopathy’ su Pubmed,
Ricerche in laboratorio hanno dimostrato che i vegetali, immuni dall’effetto placebo, se trattati con medicinali omeopatici reagiscono diventando più resistenti e più ricchi di sostanze nutraceutiche. Ce ne parla Lucietta Betti, già ricercatore confermato e docente di patologia vegetale e micologia.
Ci ha raccontato i suoi dubbi, il suo senso di responsabilità, la sua visione dell’omeopatia. Christian Boiron è il direttore generale del Gruppo Boiron, gruppo farmaceutico familiare e indipendente, fondato nel 1932 da due farmacisti, Jean e Henri Boiron, nei pressi di Lione. Oggi il gruppo conta quasi quattromila dipendenti (di cui duecento in Italia) e
Si tratta del più importante studio farmaco-epidemiologico mai realizzato nel campo della medicina generale in Francia. Una ricerca indipendente durata 7 anni ha esaminato il decorso di migliaia di pazienti per stabilire se ci fossero differenze significative tra chi si curava per le malattie più comuni andando da medici allopatici (quelli “convenzionali”) o da medici
L’autunno è ormai iniziato e con esso sono tornate le cosiddette malattie stagionali, e su tutte l’influenza. Come prevenirla ed eventualmente curarla? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Tiziana Semplici, medico chirurgo specialista in nutrizione e in malattie dell’apparato digerente. Il virus dell’influenza è considerato il più grande trasformista in natura: cambia ad ogni stagione e
Secondo stime recenti il 33,6 per cento degli italiani associa la primavera e i pollini nell’aria all’arrivo delle allergie e a soffrirne puntualmente in questa stagione sarebbe il 19,5 per cento della popolazione. Dati in costante aumento soprattutto nei centri urbani a causa dell’inquinamento atmosferico che indicano anche una crescita del numero di pazienti allergici a
Una giornata per festeggiare non semplicemente lo stare bene, ma lo stare bene naturalmente. Nel senso letterale di “in modo naturale”: è il senso di quella che da ormai più di un decennio è la Giornata internazionale dell’omeopatia che si celebra il 10 aprile nell’anniversario della nascita del medico tedesco Samuel Hanhemann, fondatore di quella che