In Israele sorgerà la torre solare più alta al mondo

È in costruzione in Israele una centrale solare a concentrazione con la torre solare più alta al mondo. L’impianto entrerà in funzione nel 2018 e darà elettricità a 130mila abitazioni

Nel deserto del Negev, ad Ashalim in Israele, è in costruzione una nuova centrale solare a concentrazione (CSP) alimentata da 50.600 pannelli solari (eliostati), disposti su una superficie di 3 chilometri quadrati intorno a una torre alta 250 metri, la più alta mai costruita nel mondo fino a oggi. L’impianto entrerà in funzione nel 2018. Una tecnologia più costosa rispetto al fotovoltaico ma che garantisce un flusso continuo di elettricità, anche quando non c’è il sole. Al mondo esistono già impianti che usano la tecnologia del solare a concentrazione, ma nessuno ha una torre così elevata e questo è dovuto al fatto che l’area su cui sono installati gli eliostati è relativamente ridotta, per tale motivo è stato necessario alzare l’altezza della torre.

Energia solare per 130mila abitazioni

La torre, realizzata dalla Megalim Solar Power Ltd, è solo una delle tre parti dell’impianto di Ashalim. Oltre al solare termico a concentrazione è prevista un’area dell’impianto che fungerà da stoccaggio dell’energia solare prodotta per renderla disponibile nel momento in cui il sole non ci sarà. Una terza zona sarà invece completata con pannelli solari fotovoltaici tradizionali. È prevista anche la realizzazione di un quarto lotto che tuttavia non è ancora stato definito nei dettagli.

L’Agenzia elettrica di Israele ritiene che, quando la centrale entrerà in funzione, produrrà 310 megawatt pari all’1,6 per cento della domanda energetica di Israele, abbastanza per dare energia al 5 per cento dei cittadini di Israele, circa 130mila abitazioni.

solare a concentrazione
Schema di funzionamento di un impianto solare a concentrazione (CSP). Fonte: Megalim Solar Power

Come funziona la centrale solare a concentrazione

I pannelli (eliostati) sono praticamente degli specchi che riflettono e concentrano la luce solare sulla torre. In questo modo scaldano a temperature elevatissime un fluido speciale che a sua volta riscalda l’acqua e la trasforma in vapore. Il vapore alimenta le turbine che fanno girare gli alternatori e producono elettricità.

Il solare termodinamico funziona in modo differente rispetto al più conosciuto solare fotovoltaico dove i pannelli trasformano direttamente la luce in corrente elettrica. Il vantaggio del termodinamico, rispetto al fotovoltaico, è che il fluido che scorre nel circuito è in grado di mantiene la temperatura a lungo, e può far funzionare l’impianto anche quando non c’è il sole.

centrale elettrica Israele gas
Reading Power Station, centrale elettrica di Tel Aviv (Israele) alimentata a gas naturale © Andrew Shiva / Wikipedia, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25545787

Le fonti fossili, un freno al solare israeliano

Con questo imponente impianto, Israele inaugura la sua entrata nel solare a concentrazione. Fino a oggi il paese non aveva mai investito molto su questa tecnologia nonostante l’invidiabile esposizione solare, complice la scoperta di importanti giacimenti di gas naturale off-shore da cui Israele ricava oggi il 70 per cento della sua energia. Una scoperta che ha contribuito a risolvere molti dei problemi energetici del paese ma che, per contro, ha ritardato le possibilità di crescita delle rinnovabili.

Sole e know-how le carte vincenti di Israele

Israele ha sviluppato alcune delle tecnologie per l’energia solare tra le più avanzate del mondo ma le aziende solari israeliane, frustrate dalla burocrazia governativa, hanno deciso di investire la loro esperienza per la maggior parte all’estero. Ora che l’obiettivo di Israele è quello di portare l’attuale 2,5 per cento di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili al 10 per cento entro il 2020, la posizione geografica strategica e le competenze in tecnologia potrebbero ridefinire completamente la situazione. Intanto il governo, attraverso il suo ministero delle Finanze, ha promosso nuove leggi per sostenere l’industria del solare, indicando alcuni incentivi e soprattutto lavorando per ridurre la burocrazia per lo sviluppo di piccoli impianti fotovoltaici.

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