Apre il New design museum di Londra nella nuova sede di High Street Kensington. Dal 24 novembre il pubblico potrà visitare il museo la cui superficie è stata triplicata rispetto alla versione precedente e che mira ad essere “la cattedrale del design e dell’architettura“, come ha affermato il suo fondatore, il designer Terence Conran, classe 1931. Un obiettivo ambizioso, ma
Aperta la nuova ala della Tate Modern, Londra sempre più città d’arte
È forse il museo d’arte moderna e contemporanea più importante e famoso ma non smette mai di migliorarsi: la Tate Modern a Londra stupisce ancora raddoppiando la sua collezione. Dal 17 giugno spazi allargati e ancora più opere d’arte provenienti da tutto il mondo. Un regalo per gli appassionati, i turisti e tutta la città. Londra si conferma punto di
È forse il museo d’arte moderna e contemporanea più importante e famoso ma non smette mai di migliorarsi: la Tate Modern a Londra stupisce ancora raddoppiando la sua collezione. Dal 17 giugno spazi allargati e ancora più opere d’arte provenienti da tutto il mondo. Un regalo per gli appassionati, i turisti e tutta la città. Londra si conferma punto di riferimento dell’arte contemporanea e moderna. “L’arte cambia, così cambiamo noi”, sintesi perfetta.
La nuova ala della Tate Modern: Switch house
Ha forma piramidale la Switch house, la nuova enorme ala progettata dagli architetti Herzog & de Meuron, che già nel 2000 progettarono la conversione della centrale elettrica sul fiume nella più prestigiosa casa museale d’arte moderna e contemporanea, succursale della Tate Gallery, da allora rinominata Tate Britain. La collezione si compone ora di 800 opere di 300 artisti provenienti da 50 paesi ed è stata riallestita e riprogettata permettendo di esporre il 60 per cento di opere in più rispetto alla precedente. La nuova ala ospita capolavori dal 1960 ai giorni nostri: un ponte con ciò che già possedeva – la Boiler House con opere dal 1900 – e l’arte del futuro che verrà.
Un ponte non solo metaforico ma reale e strutturale che si trova al quarto e al primo piano dell’edificio e ben rappresenta ciò che ha affermato Sir Nicholas Serota, direttore della Tate: “L’arte cambia, così cambiamo noi, la nuova Tate Modern è uno strumento che ci permetterà di mostrare un punto di vista mutevole sul mondo e di offrire ai visitatori una ricca possibilità di esperienze, dando agli artisti l’opportunità di esplorare nuovi modi di fare e di mostrare le proprie opere”. L’arte come qualcosa sempre in divenire, vivo e pulsante, che cambia, si modifica e crea ponti tra ciò che è stato e sarà.
Collezione immensa e di valore inestimabile che può essere fruita da tutti: l’entrata a ingresso libero della Tate Modern e di tutti i musei londinesi è un messaggio di cosa debba essere l’arte. “La Tate dovrebbe fare la differenze nella vita delle persone, offrendo a tutti la possibilità di ammirare e vivere l’arte”, afferma ancora Serota.
La struttura e le opere
The Tanks, i grandi serbatoi sotterranei della vecchia centrale, sono alcuni dei nuovi grandi spazi che caratterizzano la nuova ala del museo: i primi al mondo dedicati alla live art e alla performance art, qui è possibile assistere e participare attivamente all’arte in divenire. Vagando per queste enormi sale open space si può essere protagonisti di performance o sketch. Questi spazi circolari sono stati inglobati nella Switch house che si presenta architettonicamente come un volume piramidale spezzato e ruotato, rivestito da una pelle in laterizio: all’esterno l’effetto è imponente ma non opprimente forse per la forma insolita, un mix di linee e spigoli che ben si amalgama tra il vecchio e il nuovo. All’interno rampe e scale “giocano” per movimentare gli spazi.
Un nuovo concetto d’arte
Anche la sostenibilità è stata tenuta in conto e grazie a una elevata massa termica, l’uso frequente di ventilazione naturale e l’utilizzo della luce del giorno, il nuovo edificio utilizza il 54 per cento in meno di energia e genera il 44 per cento in meno di carbonio previsto dai correnti regolamenti edilizi.
Le opere all’interno della Switch house raccontano come l’arte sia diventata “attiva” dal 1960 ai giorni nostri, come il ruolo dell’artista, del pubblico e dell’oggetto d’arte sia cambiato.
La visita a questo tempio della cultura è consigliato perché muta la nostra capacità di percezione, il nostro limite al nuovo, la capacità di aprirsi all’arte. Un’esperienza non solo artistica ma di percezione, tutta.
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