“Manca una strategia territoriale integrata, una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio”, spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities.
La strada per la felicità (ovvero quella più bella e non la più veloce)
Un gruppo di esperti sta lavorando a un algoritmo in grado di calcolare, basandosi sulle foto e i commenti degli utenti on line, l’itinerario più piacevole e interessante per raggiungere la meta, invece di quello da percorrere in meno tempo solitamente proposto da Gps e applicazioni.
Ci viene quasi automatico: quando inseriamo una destinazione nel navigatore o in un’applicazione di mappe scegliamo sempre l’opzione del percorso “più veloce”. Ma avete mai pensato che, quando non siamo di fretta o se non ci sta aspettando nessuno, per raggiungere un indirizzo potremmo anche decidere di fare la strada più bella e interessante? Sì, ma come è possibile, direte voi a questo punto, se non conosciamo la zona dove ci troviamo?
All’idea sta lavorando da tempo un gruppo di esperti, Daniele Quercia e Luca Maria Ajello dello Yahoo Labs di Barcellona e Rossano Schifanella dell’Università di Torino. Il progetto è intitolato The Shortest Path to Happiness:Recommending Beautiful, Quiet, and Happy Routes in the City, mentre la loro invenzione è quella di un algoritmo che riesca a restituire le strade più belle di un luogo basandosi sulle opinioni degli utenti online. Inizialmente l’esperimento è stato condotto su Londra: per spiegarla in modo semplice, il team ha scelto una serie di immagini della città prese da Google Street View e le ha caricate sul sito UrbanGems.org. Quindi ha chiesto agli abitanti della città di valutare le caratteristiche delle varie vie e dei vari quartieri. Su quelli commentati più positivamente, l’algoritmo ha creato quindi il percorso più bello.
L’esperimento è proseguito poi su Boston questa volta “sfruttando” le foto di Flickr (di proprietà di Yahoo) invece che caricarle su UrbanGems.org e basandosi sul numero di caricamenti delle immagini che proponevano lo stesse luogo e sui relativi tag e commenti. Sia per Londra che per Boston gli itinerari sono stati fatti valutare infine dai cittadini che hanno confermato che si trattava di percorsi migliori, dal punto di vista della bellezza, rispetto a quelli proposti normalmente dagli altri dispositivi. stato calcolato poi come la lunghezza del percorso più piacevole aumentasse in media del 12 per cento (quindi non esageratamente) rispetto alla strada più veloce.
Ovviamente il modo migliore per apprezzare questo tipo di itinerari e la ricchezza (naturale, architettonica o monumentale) che regalano è muoversi a piedi, in bici o coi mezzi pubblici per ammirare quanto più possibile il paesaggio urbano che stiamo attraversando. Sicuramente, le auto a basse emissioni, che comportano stili di guida più sicuri e premiano il comfort a bordo, sono quelle che offrono la possibilità di godere al meglio dell’ambiente circostante e del percorso effettuato.
Le auto a basse emissioni, inoltre, ricompensano in termini di salute nostra e dell’ambiente che ci circonda e che abbiamo scelto di conoscere rinunciando un po’ a quella tendenza ormai naturale di arrivare il prima possibile per non perdere tempo. Il progetto è work in progress e chissà che presto, quando viaggeremo, potremo concederci di godere della bellezza a discapito della velocità.
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