Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
L’orto biologico di Michelle Obama conquista gli Stati Uniti
Negli Usa +72 per cento di biologico nel piatto. California in testa alla classifica degli stati bio friendly, ma è boom in tutti gli Stati.
Alla fine Michelle ce l’ha fatta. La first lady americana, con il suo orto biologico alla Casa Bianca e le tante battaglie anti obesità, contro il cibo spazzatura e in favore del cibo biologico è riuscita nel suo intento: cambiare le abitudini di consumo alimentare degli americani.
Negli Stati Uniti, infatti, le colture biologiche stanno registrando un’espansione senza precedenti: coast to coast sono più di 14.000 le aziende biologiche certificate, per un mercato che, secondo i numeri del Servizio nazionale di statistica agraria per l’Usda, United States Department of Agriculture, raggiunge i 5,5 miliardi di dollari di prodotti biologici venduti nel 2014. Segnando un + 72 per cento rispetto al 2008.
Nella lista degli alimenti biologici più venduti negli Usa ci sono il latte, le uova, la carne di pollo, la lattuga e le mele. Tra i dieci Stati più appassionati all’agricoltura senza chimica, il primo posto lo occupa la California, con un giro d’affari di 2,2 miliardi di dollari; a seguire Washington (515 milioni di dollari) e Pennsylvania (313 milioni), Oregon (237 milioni, Wisconsin (201 milioni, Texas (199 milioni), New York (164 milioni), Colorado (147 milioni), Michigan (125 milioni) e Iowa (103 milioni).
Dall’analisi del Servizio nazionale di statistica agraria emerge che quasi la metà delle produzioni bio negli Stati Uniti (46 per cento) è venduta entro le 100 miglia (circa 160 Km), dunque nei mercati di relativa prossimità. Solo il 2 per cento del bio statunitense vola verso i mercati esteri.
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