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Cosa lega la città giapponese di Minamata al mercurio
La Convenzione di Minamata sul mercurio è stata adottata da 139 paesi e firmata da 92 durante la conferenza straordinaria convocata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) che si è tenuta dal 9 all’11 ottobre del 2013 nelle città giapponesi di Kumamoto e di Minamata. Straordinaria perché arriva dopo che i delegati di più di 140 paesi si erano
La Convenzione di Minamata sul mercurio è stata adottata da 139 paesi e firmata da 92 durante la conferenza straordinaria convocata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) che si è tenuta dal 9 all’11 ottobre del 2013 nelle città giapponesi di Kumamoto e di Minamata. Straordinaria perché arriva dopo che i delegati di più di 140 paesi si erano riuniti a Ginevra per raggiungere un accordo sul testo finale dopo due anni di negoziati.
Cosa prevede la Convenzione
L’accordo internazionale ha come scopo quello di regolare il commercio del mercurio e di ridurre il suo utilizzo nei processi industriali visto che si tratta di un metallo tossico il cui uso può avere conseguenze gravi sull’ambiente e sulla salute. Tra le misure adottate c’è il divieto di aprire nuove miniere. Quelle già esistenti dovranno chiudere nel giro di
quindici anni dall’entrata in vigore del trattato che avverrà dopo tre mesi dalla ratifica di almeno 50 stati. Le conoscenze e le tecnologie necessarie per recuperare il mercurio in circolazione dovranno essere trasferite anche ai paesi in via di sviluppo. Sono previste norme per lo stoccaggio e la messa in sicurezza dei rifiuti che contengono il metallo.
Il mercurio è l’unico metallo allo stato liquido a temperatura ambiente e questo lo rende pressoché indistruttibile e difficile da controllare. La quantità di mercurio in circolazione non si può ridurre, si può solo gestire ed evitare che entri in contatto con l’ambiente perché estremamente tossico.
Perché Minamata
Minamata è la città giapponese dove nel 1956 venne scoperta una malattia che colpisce il sistema nervoso provocata da
intossicazione acuta da mercurio e ribattezzata poi malattia di Minamata. La causa della malattia fu il rilascio nelle acque di scarico di metilmercurio da parte dell’industria chimica Chisso Corporation. Acqua che poi finiva nella baia di fronte alla città. Questa pratica è andata avanti per anni, dal 1932 al 1968.
Il mercurio rilasciato e depositatosi sul fondale venne assorbito da microrganismi alla base dell’alimentazione di
crostacei e di molluschi che poi finirono sulle tavole degli abitanti di Minamata. Secondo i dati ufficiali aggiornati al 2001,
le persone che si sono ammalate sono 2.265. Più di 10mila hanno ricevuto risarcimenti economici da parte della Chisso
Corporation. Un disastro simile a quello di Minamata si verificò sempre in Giappone, nella prefettura di Niigata, nel 1965.
Quando si vedranno i primi effetti
La scelta di far ospitare alla città giapponese di Minamata il momento della firma, quindi, è molto più che simbolica. Secondo le previsioni, la Convenzione dovrebbe entrare in vigore in tre o quattro anni, dopo che almeno cinquanta
stati avranno concluso il processo di ratifica.
Nel 2020 alcuni prodotti contenenti mercurio dovranno essere tolti dalla circolazione. Ad esempio i vecchi termometri, le lampade fluorescenti e i prodotti legati alla videoproiezione. Alcune aziende di elettronica l’hanno già fatto, ad esempio adottando sorgenti ibride o a LED.
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