Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Con Mvmant il taxi diventa condiviso e lo si prenota via app
Nei giorni in cui spopola Uber o app come Mytaxi, ecco nascere servizi alternativi che coniugano economia e mobilità sostenibile. È infatti partito a Mestre (Venezia) il servizio di taxi condiviso prenotabile via app Mvmant. A discapito del nome, un acronimo a metà tra “movement” (movimento) e “ant” (formica, animale intelligente e organizzato), forse un
Nei giorni in cui spopola Uber o app come Mytaxi, ecco nascere servizi alternativi che coniugano economia e mobilità sostenibile. È infatti partito a Mestre (Venezia) il servizio di taxi condiviso prenotabile via app Mvmant. A discapito del nome, un acronimo a metà tra “movement” (movimento) e “ant” (formica, animale intelligente e organizzato), forse un po’ difficile da ricordare, il progetto prevede di creare un sistema di trasporto pubblico intelligente e su richiesta, basato sulla condivisione del tragitto.
“Il cittadino – si legge in una nota – può prenotare e pagare la corsa direttamente tramite il proprio smartphone, conoscendo così sin da subito tratta e relativi costi, che sono contenuti e stabiliti sulla base del chilometraggio effettivo del percorso (0,85 € al kilometro)”.
Come funziona Mvmant
Nella pratica l’app calcola, grazie alla localizzazione tramite Gps, il tragitto richiesto dall’utente e lo rielabora insieme a quello di altri utenti organizzando con efficienza un’unica corsa. In questo modo di riducono le corse a vuoto, si riduce la congestione del traffico e di conseguenza l’inquinamento atmosferico. Spesso infatti l’auto privata è utilizzata per breve spostamenti e da persone singole, in assenza di valide alternative e di una rete di mezzi pubblici capillari.
“Sentivamo da tempo l’esigenza di un’iniziativa nel territorio che promuovesse un cambiamento nella modalità di spostamento delle persone, e sin da subito abbiamo creduto molto nella portata di Mvman”, ha detto Gabriele Stevanato, presidente della cooperativa Radiotaxi Venezia Mestre. “Anche per sollecitare nuove politiche di mobilità, abbiamo deciso di investire risorse nel progetto, che siamo convinti potrà avere notevoli ricadute positive ambientali per la nostra città, terza in Italia secondo Legambiente per i giorni di sforamento dei limiti di concentrazione di Pm10 nell’aria”.
L’evoluzione del trasporto pubblico in città
Il servizio, che sarà gestito dalla cooperativa artigiana Radiotaxi Venezia Mestre, in partnership con Edisonweb e la società catanese che ha ideato e sviluppato l’applicazione, permetterà agli utenti di coprire i tragitti più comuni: casa-lavoro e casa-scuola. Prima di lanciare il servizio la stessa società tramite un’indagine aveva appurato che “oltre l’80 per cento degli intervistati” sarebbe disposto a “rinunciare a un’automobile di famiglia se la propria città offrisse un sistema di trasporto urbano efficiente”.
Per ora il servizio è partito in fase sperimentale con due linee e quattro auto taxi, ed è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 20. “Mvmant è il primo caso al mondo che vede la piena integrazione di un’app per la mobilità condivisa e un servizio di taxi tradizionali e autorizzati”, ha dichiarato Riccardo D’Angelo, fondatore e ceo di Edisonweb. “Mestre precede di poco il lancio a Dubai, dove la locale autorità dei trasporti RTA ha selezionato la nostra piattaforma per tagliare la congestione del traffico del 20 per cento e ridurre le emissioni di CO2 del 30 per cento”.
Dopo essere stata incoronata come la migliore città per mobilità sostenibile, Venezia si candida a laboratorio per la smart mobility, condivisa, economica, pensata per i cittadini.
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