Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
Olio biologico, buono per noi e per la terra
Non si può definire un semplice condimento: è il simbolo dell’eccellenza italiana e, ricco di proprietà benefiche, è un toccasana per il nostro organismo. Scopriamo quello biologico prodotto da Alce Nero nel rispetto della natura e in tre varietà tutte da provare.
Come potremmo, noi italiani, fare a meno dell’olio d’oliva a tavola? Impossibile. È il simbolo della nostra storia gastronomica, del nostro territorio, della nostra eccellenza produttiva, delle nostre abitudini culinarie. Principe della dieta mediterranea, oltre a conferire ad ogni piatto un’esplosione di gusto, l’olio ha anche molte proprietà benefiche e nutrizionali. Tre o quattro cucchiai al giorno aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità, l’ipertensione e a tenere pulite le arterie. Ben trecento sono i composti benefici contenuti nell’olio: acido oleico, squalene, vitamine E, D, A, K 36 e 30 diversi polifenoli. E proprio quest’ultimi, fanno sì che l’olio sia anche un alimento anti-aging e antiossidante. Inoltre, con il suo effetto antiacido, è un condimento che aiuta a migliorare la digestione e ad abbassare i livelli di colesterolo “cattivo” nel sangue (LDL), mantenendo alti quelli del colesterolo “buono” (HDL).
Ancora più buono: l’olio biologico
L’olio è ancora più salutare se viene prodotto con olive biologiche, coltivate con metodi che non sono dannosi né per il nostro organismo, né per l’ambiente. Questo vuol dire ad esempio, niente trattamenti chimici sulle piante, arricchimento del suolo con concimi organici e residui di potatura interrati, irrigazione solo in annate di forte siccità. È il lavoro portato avanti da Alce Nero, con i suoi agricoltori e trasformatori biologici impegnati da più di 30 anni nel produrre cibi frutto di un’agricoltura che rispetta la terra in equilibrio tra tradizione, nuove tecnologie e sperimentazione. Se per togliere le erbe infestanti si interviene solo con arature superficiali e sfalci, la raccolta delle olive (che avviene proprio a partire da questo periodo, tra ottobre e gennaio) viene fatta a mano, con pettini meccanici o scuotitori che fanno cadere i frutti sulle reti stese a terra. In questo modo si evitano due rischi, quello di spezzare i delicati rami degli alberi di ulivo (alcuni millenari) e quello di ammaccare le olive. Dal campo al frantoio, le olive vengono lavorate fresche a 24 ore dalla raccolta: pulite dalle foglie, lavate e quindi sottoposte a frangitura e gremolatura. Nel separatore centrifugo si ottengono poi da una parte la sansa (il residuo della spremitura costituito da buccia, noccioli e polpa) e l’acqua, dall’altra l’olio.
L’olio con la carta d’identità
Dalla coltivazione delle olive all’imbottigliamento dell’olio (si usano bottiglie scure per proteggerlo dalla luce), tutto il processo viene controllato da Finoliva, a cui viene conferito il prodotto del Consorzio Nazionale Olivicoltori. Sulle bottiglie è sempre riportata la zona di produzione e il nome del produttore, mentre digitando il numero di lotto indicato sul retro dell’etichetta (ad esempio L11.12) nell’apposita sezione del sito alcenero.com è possibile conoscere la provenienza delle olive e le principali caratteristiche dell’olio al gusto. Per quanto riguarda la materia prima, le olive sono tutte italiane e provengono principalmente da Calabria, Puglia e Sicilia; per quanto concerne il gusto, tre sono le varietà di olio firmate Alce Nero.
Un olio per ogni gusto e abbinamento
L’olio extravergine di oliva Alce Nero è ottenuto da sole olive italiane tra cui Coratina, Ogliarola e Carolea: dal colore verde e riflessi gialli, ha un aroma fruttato leggero e un gusto equilibrato che lo rendono perfetto per verdure crude e cotte, minestre e pesce grigliato.
L’olio extravergine di oliva D.O.P. Terra di Bari Bitonto è invece un blend di cultivar Cima di Bitonto e Coratina coltivate nella Murgia Barese, nel rispetto del disciplinare Dop. Un gusto mediamente amaro e piccante, con un sentore di erbe fresche e mandorla, lo rende un olio importante e corposo, ideale per zuppe di cereali, piatti di carne e verdure alla griglia.
C’è infine l’olio extravergine d’oliva Biancolilla Monocultivar che si contraddistingue per il colore giallo paglierino con riflessi dorati e un gusto delicato con aromi che variano dal carciofo all’erba fresca, fino a quello di oliva verde. È indicato per condire verdure crude e cotte, minestre e pesce grigliato.
Indipendentemente dalle vostre preferenze e dalle vostre abitudini a tavola, tutti e tre questi oli sono buonissimi anche gustati da soli su una semplice fetta di pane tostato. Chi saprebbe resistere?
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