Giorno della memoria

Il significato di Shoah e di altre parole legate all’olocausto nazista

Da shoah a shalom, tutte le parole per perpetuare la catena della memoria dell’olocausto con la storia.

Ci sono parole che hanno un significato, altre che hanno anche una storia. Ripercorriamo le parole scolpite su una delle pagine più dolorose della storia dell’umanità: quella legata alla Seconda guerra mondiale e all’olocausto. Da shoah a shalom, tutte le parole per perpetuare la catena della memoria.

Arbeit Macht Frei

“Il lavoro rende liberi”, il cartello che campeggiava all’entrata di Auschwitz.

Gestapo

Polizia segreta di Stato dei nazisti. Il potere della Gestapo più spesso abusato era lo Schutzhaft o custodia protettiva, di fatto il potere di imprigionare chiunque senza procedimento giudiziario, tipicamente nei campi di concentramento. Le persone imprigionate dovevano addirittura firmare il loro “Schutzhaftbefehl” (il documento che dichiarava che la persona veniva imprigionata): normalmente la firma veniva estorta con la tortura. La Gestapo aiutò nel controllo delle aree occupate dell’Europa e si occupava di identificare ebrei, socialisti, omosessuali e altri, per il trasporto nei campi di concentramento. Al Processo di Norimberga l’intera organizzazione fu inquisita e condannata per crimini contro l’umanità.

Kapò

Il termine indica il ruolo di un detenuto al quale la direzione del lager o del campo di sterminio nazista, in cui era stato deportato, affidava funzioni di comando sugli altri deportati. Nei lager femminili la funzione del kapo veniva svolta da Blokove (la sola differenza fra Kapo e Blokova era il sesso).

Lager

I principali campi di sterminio e concentramento furono Auschwitz-Birkenau, Bergen-Belsen, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, Chelmno (Kulmhof), Belzek, Treblinka, Sobibor. L’unico lager italiano è quello della Risiera di San Sabba (Trieste).

Notte dei cristalli (Kristallnacht)

Emblematica data d’inizio della Shoah. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, in Germania, squadracce di giovani nazisti fomentate dalla propaganda antiebraica del Reich assaltarono negozi, case e sinagoghe nei quartieri ebraici, frantumando vetrine, porte e finestre.

Shalom

Pace.

Shoah

In ebraico, significa “annientamento”. Indica lo sterminio di oltre sei milioni di Ebrei da parte dei nazisti. La comunità ebraica preferisce questo termine a “olocausto” – che potrebbe dare l’idea di un sacrificio religioso. È stato il sistematico annientamento di sei milioni di Ebrei organizzato a livello centrale dal regime nazista durante la Seconda Guerra mondiale. Nel 1933 circa 9 milioni di ebrei vivevano nei 21 paesi europei che sarebbero poi stati occupati dalla Germania. Nel 1945 almeno due terzi sono stati uccisi. Tra le vittime dl genocidio si contano anche un milione e mezzo di zingari, almeno 250mila persone disabili o malate, omosessuali e “diversi”.

Soluzione finale (Endloesung der Judenfrage)

Dopo “la notte dei cristalli”, Goering convoca per il 12 novembre 1938 un vertice nazista. In discussione, l’emanazione di provvedimenti discriminatori contro gli Ebrei. Durante la riunione, Goering annuncia: “Ho ricevuto una lettera scritta dal Fuehrer. L’ordine è: la questione ebraica sia ora e una volta per tutte riordinata e risolta, in un modo o in un altro”. La via per “Soluzione Finale della questione ebraica” era stata scelta. Sterminio. E il meccanismo culturale, organizzativo, burocratico per metterla in atto si mise rapidamente in moto.

SS

Letteralmente “SchutzStaffeln” (Squadre di protezione), era l’efferata Polizia di partito di Hitler. Il Tribunale di Norimberga dichiarò le SS “un’organizzazione criminale”, che si macchiò di crimini di guerra come la persecuzione e lo sterminio degli ebrei, brutalità ed esecuzioni nei campi di concentramento, eccessi nell’amministrazione dei territori occupati, l’amministrazione del programma di lavoro schiavistico e il maltrattamento e assassinio di prigionieri di guerra.

T-4 (Programma di Eutanasia)

Autunno 1939. Il governo tedesco promuove l'”Euthanasie Programme” sotto la direzione di Philip Bouhler e del dottor Karl Brandt. Il quartier generale delle operazioni è a Berlino, in Tiergartenstrasse 4 dal cui indirizzo deriva il nome in codice del programma: T-4. Tra il dicembre 1939 e l’agosto 1941, decine, forse centinaia di migliaia di tedeschi – bambini e adulti -, malati terminali, handicappati, minorati mentali ed Ebrei sono stati segretamente uccisi, dopo essere stati prelevati dagli ospedali. Il problema razziale per i nazisti aveva la massima priorità e l’attività assistenziale a favore dei soggetti deboli doveva cessare per lasciare spazio alla tutela della salute della popolazione sana: “asumerzen”, così veniva definita la soppressione dei deboli, che venne realizzata convincendo persone di fiducia e medici di famiglia dell’esistenza di un sistema sperimentale per curare le persone affette da disabilità (anche gravi).

Trattamento speciale (Sonderbehandlung)

Nella terminologia crudele e nera d’ironia terribile dei nazisti, la pratica di far morire nelle camere a gas le loro vittime.

Zyklon B

Era il nome commerciale dell’acido cianidrico (o acido prussico), un pesticida utilizzato come agente tossico nelle camere a gas di alcuni campi di concentramento e sterminio nazisti.

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