Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Luca Del Bo. Vi dico i pro e i contro di guidare una Tesla Model S
Un Londra Milano alle spalle e 70 mila chilometri percorsi in poco meno di un anno. Ecco com’è guidare una Tesla. “La mobilità elettrica è la soluzione”.
Luca Del Bo, ingegnere biomedico e giornalista, è stato uno dei primi a raccontare la mobilità elettrica in Italia, negli anni ’90. Presente come uno dei 30 possessori di una Model S durante il primo raduni italiano, il Tesla Revolution 2016, ha raccontato con obiettività e naturalezza il fascino di guidare un’auto che ha rivoluzionato la mobilità elettrica.
E prima di tutto fa un calcolo della reale autonomia dell’auto, dichiarata in 500 chilometri. La prima cosa a cui prestare attenzione è di non caricare mai la batteria al 100 per cento (così come accade ad esempio con i nostri smartphone), per non rovinarla. “Per fare 500 chilometri dovremmo consumare 130 watt/h, il che significa andare ai 90 km/h costanti, cosa praticamente impossibile”, spiega Del Bo. “Io consumo 210 watt/h al chilometro, quindi sono 309 chilometri di autonomia, che aumento a 380 con il 100 per cento di carica”. E poi c’è la questione freddo. “Col freddo i consumi aumentano, fino a scendere a 250 quando piove. Ad una media di 165 km/h c’è chi ha fatto 185 chilometri”. Evidentemente la questione autonomia funziona esattamente come un veicolo a benzina: conta lo stile di guida, lo stato degli pneumatici, le condizioni meteorologiche.
Da quanto tempo possiede una Model S?
Sono circa undici mesi, durante i quali ho percorso 70 mila chilometri.
È soddisfatto di aver acquistato un veicolo elettrico?
Certo. A dire il vero il miglior test è mia moglie, perché va in montagna facendo tranquillamente il passo del Sempione, senza alcun problema. Unica cosa bisogna programmare un po’ il viaggio, come ad esempio se devo andare a Roma, dove non c’è un Supercharger. L’ultimo infatti è ad Arezzo. Comunque basta informarsi prima dove ricaricare.
Tra l’altro lei ha fatto da Londra a Milano in giornata?
Sì. Sono partito da Londra alle 7.30 e arrivato a Milano alle 23, fermandomi quattro volte, tra cui due per mangiare. Una media di 45 minuti a fermata. Contate che per ricaricare ci vogliono circa 40 minuti.
Quindi la mobilità elettrica funziona?
La mobilità elettrica è la soluzione. E non lo dico da affezionato. Si tratta di un modo diverso di guidare e di andare in giro. Prendete ad esempio il pilota automatico, in grado di tenere la carreggiata e la velocità impostata, fino ai 140 chilometri orari. Si tratta di un’auto che quando vuoi guidare ti diverti a guidare, mentre per i viaggi più lunghi è decisamente più rilassante.
Ma ci sono dei contro?
Mah, ci dovrei pensare. Certo son andato a Londra perché mi divertiva andarci in Tesla, altrimenti per dei viaggi così lunghi conviene l’aereo. È chiaro comunque che si tratta di un grosso investimento. Ma sono 70 mila chilometri che non faccio benzina.
Lei tra l’altro è i primo utente italiano che fa Blablacar con un Tesla.
Sì, esatto.
Possiamo svelare il tragitto?
Mi trovate sulla tratta Milano Firenze. C’è da dire che alcuni ritornano. O alcuni hanno mandato la moglie a provare l’auto, da quanto si son trovati bene.
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