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Pronto l’ebook che spiega l’utilità di votare sì al referendum sulle trivelle
Laudato Sì / Trivelle NO è l’ebook prodotto da Fondazione Univerde e Aracne Editrice utile per fare informazione e sensibilizzazione sui temi che girano intorno al referendum sulle trivelle del 17 aprile. Come spiegano nella presentazione del libro il presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente del Circolo europeo per la
Laudato Sì / Trivelle NO è l’ebook prodotto da Fondazione Univerde e Aracne Editrice utile per fare informazione e sensibilizzazione sui temi che girano intorno al referendum sulle trivelle del 17 aprile.
Come spiegano nella presentazione del libro il presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente del Circolo europeo per la terza rivoluzione industriale Angelo Consoli, Laudato Sì / Trivelle NO è “un vero e proprio manifesto collettivo del nuovo mondo” di cui il referendum è un’ottima occasione per la pubblicazione di questo testo. In Italia questo mondo nuovo esiste già, sottolineano Pecoraro Scanio e Consoli, lavora però nell’ombra e per questo è poco conosciuto.
La presentazione di questo libro creative commons alla sala stampa della Camera dei Deputati ha attirato l’attenzione trasversale di parlamentari di varie forze politiche. Durante la conferenza alcuni hanno informato che dovevano allontanarsi per fare un Question time proprio per quanto riguarda Tempa Rossa, il giacimento petrolifero della Basilicata coinvolto nello scandalo che ha portato alle dimissioni da ministro di Federica Guidi.
L’era fossile verrà probabilmente definita in futuro il petrolitico, soprattutto dalla maggioranza di italiani che, come dimostra un sondaggio di Ipr Marketing, dice no alle fonti fossili e sì al solare, quest’ultimo con un consenso che supera l’ottanta per cento, mentre gas, petrolio e carbone insieme arrivano a un magro cinque per cento.
Laudato Sì / Trivelle NO ospita contributi di molti esponenti del mondo scientifico. Da Jeremy Rifkin, economista della terza rivoluzione industriale, al suo collaboratore per il Master plan per la decarbonizzazione di Roma Capitale Livio De Santoli, intervenuto alla conferenza. “Con la proroga automatica è saltato il ripristino ambientale” afferma De Santoli, “proprio entro le 12 miglia, questa cosa è assolutamente inaccettabile”.
Angelo e Antonio Parisi ci informano quale sia la vera ragione per cui è arrivato il prolungamento delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi che il referendum vorrebbe annullare: gli “scrocconi” delle lobby fossili, scrivono i due esperti, potrebbero in questo modo evitare di pagare le royalties, in quanto esiste una franchigia annuale la cui soglia, qualora non venga superata, permette l’esenzione dei pagamenti di soldi che dovrebbero servire per la tutela ambientale e il benessere delle popolazioni locali.
Ci sono anche giovani imprenditori e studenti, come Valentina Intra dell’Istituto Natta di Bergamo, che è intervenuta spiegando come i ragazzi stiano studiando e applicando tecnologie rinnovabili, come il syngas da idrogeno e il solare termodinamico, senza contare le stampanti 3d che producono lampade a energia solare. Il libro spiega come ci sia una nuova economia digitale che può dare il suo contributo alla transizione dalla vecchia industria fossile a un nuovo modello di impresa.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza è tra i promotori del referendum, definito storico in quanto è il primo indetto su richiesta dei consigli regionali. C’è anche Enzo Di Salvatore, l’autore dei quesiti referendari: quando andremo al seggio ne vedremo solo uno perché il governo è intervenuto su alcune norme del decreto legge Sblocca Italia oggetto dei quesiti. Una repentina marcia indietro che dimostra l’utilità di questo referendum già come azione preventiva.
La conferenza è stata conclusa da Pecoraro Scanio, spiegando come Laudato Sì / Trivelle NO si presta ad essere arricchito con nuovi contributi: “Essendo sul web si possono anche leggere solo le parti che più interessano, anche per rispondere a chi ha ancora perplessità o crede che si perderanno posti di lavoro, quando proprio con gli attacchi alle rinnovabili si sono effettivamente persi”.
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