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Diritti civili e difesa dell’ambiente alla Rock and roll hall of fame
La scorsa settimana al Barclays Center di Brooklyn si è tenuta la cerimonia di induzione alla Rock and roll hall of fame. Gli artisti che quest’anno sono stati inseriti fra i più importanti e influenti dell’industria musicale sono stati: Joan Baez, Electric Light Orchestra, Journey, Pearl Jam, Tupac Shakur e Yes. Non sono mancate le
La scorsa settimana al Barclays Center di Brooklyn si è tenuta la cerimonia di induzione alla Rock and roll hall of fame. Gli artisti che quest’anno sono stati inseriti fra i più importanti e influenti dell’industria musicale sono stati: Joan Baez, Electric Light Orchestra, Journey, Pearl Jam, Tupac Shakur e Yes.
Non sono mancate le performance, con i tributi a Chuck Berry e Prince, mentre Joan Baez nel suo discorso di ringraziamento ha ripercorso non solo la sua carriera di artista, ma soprattutto le sue lotte per i diritti civili che tuttora non si fermano.
I Pearl Jam a protezione dell’ambiente
Dopo anni, finalmente anche i Pearl Jam sono stati annoverati come una delle band più influenti del rock and roll. A presentarli sarebbe dovuto esserci Neil Young, ma a causa di qualche piccolo problema di salute, al suo posto sul palco si è presentato David Letterman.
Durante il discorso di ringraziamento ha colpito l’intervento di Eddie Vedder che, parlando di “evoluzione”, si è schierato a protezione dell’ambiente: il riscaldamento globale non rappresenta una ”falsa informazione”.
Poi, tra un brano e l’altro dell’esibizione e riferendosi alle nuove politiche americane in fatto di cambiamenti climatici in epoca Trump, ha detto: “Non possiamo passare alla storia come la generazione che non ha fatto tutto ciò che è umanamente possibile per risolvere questa crisi, la più importante del nostro tempo”.
Ma questi non sono stati gli unici momenti in cui la band ha voluto lanciare messaggi critici. Durante il suo intervento, il bassista della band Jeff Ament ha voluto ricordare quei musicisti che la Rock hall ha omesso nel corso degli anni, molti dei quali hanno contribuito a ispirare la band come Roxy Music, Jam, Devo, X, Black Flag e Jane’s Addiction.
Altre decine di nomi di artisti ignorati erano stampati sulla sua maglietta: Cars, Steppenwolf, Blue Öyster Cult, Fugazi, Motörhead, Billy Idol, Björk, Nina Simone, The Monkees e Sonic Youth.
Il tributo a Chuck Berry
Chuck Berry se n’è andato il 18 marzo scorso all’età di novant’anni. Un tributo alla leggenda del Rock and roll era atteso e non si è fatto attendere. Jann Wenner, editore del magazine Rolling Stone, ha ricordato come Chuck Berry sia stata nel 1986: “La prima persona mai inserita nella Rock and roll hall of fame e nessuno di noi sarebbe qui ora se non fosse per questo uomo”.
Subito dopo a salire sul palco è stata l’Electric Light Orchestra – altra band che quest’anno è stata inserita nella Hall of fame – che ha eseguito la propria versione di uno dei pezzi simbolo di una nuova era musicale: Roll over Beethoven.
Il discorso di Joan Baez
Jackson Browne ha introdotto Joan Baez, unica donna a essere inserita quest’anno nella Rock hall, così: “Per tenere traccia del coinvolgimento di Joan Baez nel campo dei diritti umani e della giustizia sociale dobbiamo tracciare l’evoluzione del nostro risveglio morale e della nostra crescente coscienza planetaria”.
La regina del folk ha dedicato la sua vita e la sua carriera alla giustizia sociale e alla lotta contro l’oppressione. Non è una sorpresa, dunque, se alla cerimonia al Barclays Center di Brooklyn abbia colto l’opportunità di pronunciare un discorso ricco di spunti sui diritti civili.
Dopo un’autocritica iniziale: “Mi rendo conto che i ragazzi più giovani non sappiano chi io sia. Persino mia nipote non aveva idea di chi fossi fino a quando l’ho portata nel backstage del concerto di Taylor Swift dove ha ottenuto un selfie, un autografo, una t-shirt e un rinnovato rispetto per la sua nonna”, Joan Baez ha continuato il suo discorso riprercorrendo la sua carriera che l’ha portata ad essere molto vicina agli oppressi: “Usare la mia voce nella battaglia contro le ingiustizie ha dato alla mia vita un significato profondo e un piacere infinito”.
La fine del discorso si è focalizzata sul periodo attuale, in cui la nuova realtà politica e culturale ha bisogno di un grande lavoro da parte di tutti:
Laddove l’empatia sta scomparendo e la condivisione viene usurpata dall’avidità e dalla brama di potere, dobbiamo raddoppiare, triplicare, quadruplicare i nostri sforzi per dimostrare empatia, offrire le nostre risorse e noi stessi (…) Noi, il popolo, siamo gli unici a poter creare il cambiamento. Sono pronta, spero lo siate anche voi. Quando tutto questo è accompagnato dalla musica, di qualsiasi genere, la battaglia per un mondo migliore, un passo alla volta, non diventa solamente sopportabile, ma anche possibile e meravigliosa.
Immagine di copertina: i Pearl Jam sul palco per la 32° cerimonia di induzione alla Rock and roll hall of fame. Foto by Mike Coppola/Getty Images.
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