Le temperature impazzite hanno conseguenze anche sull’ecosistema marino: le sardine si sono rimpicciolite, ma anche vongole e seppie sono a rischio.
Sam Kass e la sua lotta insieme agli Obama per un’alimentazione sana, per tutti
Sam Kass, ex chef della Casa Bianca e consigliere di Obama, ci racconta quali rivoluzioni trasformeranno il sistema alimentare perché tutti abbiano accesso a un’alimentazione sana.
Sam Kass conosce gli Obama da anni e ha cominciato come cuoco di famiglia nel 2005. Il suo impegno nel promuovere il cibo sano e un sistema alimentare più sostenibile ha trovato una sinergia perfetta con la determinazione dell’ex presidente e della first lady Michelle di cambiare la cultura alimentare negli Stati Uniti dove oltre un terzo della popolazione adulta è affetta da obesità. Due anni dopo l’elezione di Obama, nel 2010, è stato istituito lo Healthy, hunger-free kids act per migliorare la nutrizione nelle scuole e combattere l’obesità infantile con fondi aggiuntivi per le scuole che servono grani integrali, frutta, verdura, latticini poveri di grassi, e meno sodio e grassi ai loro studenti.
Kass, oltre ad essere stato chef della Casa Bianca, è stato il primo ad aver ricoperto l’incarico di consigliere sui temi della nutrizione (senior policy adviser for nutrition) avendo un ruolo chiave nel combattere le cattive abitudini alimentari di milioni di americani durante gli anni della presidenza Obama.
Chi è Sam Kass
“Con il lavoro che ha fatto per ispirare famiglie e bambini in tutto il paese a condurre vite più sane, Sam ha veramente fatto la differenza per le generazioni future” (Barack Obama)
Kass è stato direttore esecutivo di Let’s Move!, la campagna per combattere l’obesità infantile attraverso un’alimentazione sana e l’esercizio fisico di Michelle Obama. Insieme a lei ha anche creato il primo grande orto della Casa Bianca dove vengono coltivate frutta, verdura ed erbe biologiche, conosciuto come Kitchen Garden. Tra le altre conquiste la creazione del primo alveare della Casa Bianca e la prima birra fatta in casa.
Oltre a essere un esperto su temi legati alla nutrizione – che lo ha portato in tv, attualmente come analista su Nbc News – Kass è un innovatore. Come imprenditore ha fondato Trove, un collettivo di imprenditori che lavora con aziende per trasformare la salute, il clima e il pianeta attraverso il cibo, e come investitore è partner di Acre, un fondo di venture capital che investe nel futuro dell’alimentazione. Grazie alla sua esperienza e all’amicizia con Obama, è stato scelto proprio lui a salire sul palco per intervistare l’ex presidente sui temi della nutrizione e del clima nella prima uscita internazionale dalla fine del suo mandato al summit su cibo e innovazione Seeds&Chips il 9 maggio a Milano. Qui abbiamo incontrato Kass per parlare delle trasformazioni che servono perché il sistema alimentare globale diventi più sostenibile.
Leggi anche: Barack Obama è l’ospite d’onore di Seeds&Chips, perché il cibo è una delle armi contro i cambiamenti climatici
Barack Obama: “From constructing our Kitchen Garden to brewing our own Honey Brown Ale, Sam has left an indelible mark on the White House,” pic.twitter.com/BXUEfVFc6O
— Seeds&Chips (@SEEDSandCHIPS) 3 aprile 2017
Quali sono le innovazioni più promettenti per promuovere un’alimentazione sana e nutriente in tutto il mondo?
In termini di innovazione e tecnologia, l’utilizzo dei dati per aiutare i contadini a piantare più efficacemente in modo che abbiano bisogno di meno fertilizzanti, utilizzino semi migliori, abbiano bisogno di meno acqua sarà importante perché questo venga fatto in modo sostenibile. Perché si spreca molto e questo ha un impatto ambientale ed economico enorme. Altre innovazioni riguardano il potenziale genetico dei semi. Non ogm ma “gene editing” (termine inglese che indica una tecnica di manipolazione del genoma, ndr), la possibilità di esprimere caratteristiche diverse all’interno di un seme che renderà possibile produrre frutta e verdura che contengono più nutrienti, hanno bisogno di meno acqua, hanno bisogno di pochi o nessun pesticida. Questo è il tipo di innovazione di cui avremo bisogno se vogliamo abbassare i prezzi della frutta e delle verdure e coltivarle in un clima sempre più ostile e assicurare che tutti, non solo le persone benestanti, possano permettersi una dieta sana. Un sistema alimentare sostenibile deve anche essere sano per la persona. Se teniamo unite queste visioni allora potremo sprigionare tutto il loro potenziale.
Che ruolo giocano le aziende e la finanza nell’innovare il sistema alimentare?
Dopo aver trascorso sei anni alla Casa Bianca conosco bene l’importanza delle politiche e il ruolo del governo. Ma in fondo il cibo è due cose, è la nostra cultura, la più profonda espressione di chi siamo, ed è un sistema di imprese. I contadini sono uomini e donne d’affari, e lo stesso vale per chi trasporta il cibo, chi lo lavora, gli chef che lo cucinano; ogni attività è un’impresa privata. Se vogliamo cambiare il sistema devono essere le aziende a cambiarlo. I governi possono stabilire incentivi e spingere le persone in una direzione o in un’altra ma in fondo è la nostra cultura che determina cosa produciamo e come lo consumiamo. Le aziende che sapranno fare questo nel modo migliore nel lungo termine avranno prestazioni migliori di quelle che non lo faranno: le persone hanno bisogno di cibo più sano e l’ambiente è sul punto di collassare, quindi chiunque sarà capace di risolvere questi problemi avrà più successo rispetto agli altri.
A proposito di politiche di governo, che effetto avrà l’elezione di Donald Trump sul suo lavoro insieme all’amministrazione Obama per portare il cibo sano nelle scuole statunitensi?
Non si faranno passi avanti, sono già state fatte delle cose sbagliate, sono stati modificati degli standard. È difficile comprendere il perché di azioni del genere visto che quasi ogni scuola negli Stati Uniti rispetta la legge e anche i genitori sono d’accordo. Ma in fondo la maggior parte di quello che abbiamo fatto rimane intatto, quindi il treno ha lasciato la stazione. Non penso che faremo progressi ma non torneremo neanche indietro.
Quali azioni concrete possiamo intraprendere noi cittadini per aiutare a rendere il sistema alimentare globale più sostenibile?
Innanzitutto comprendere che le decisioni che prendiamo su ciò che mangiamo hanno un impatto enorme su quello che gli agricoltori coltivano, sulla manifattura, sulla lavorazione e sul consumo del cibo. Le aziende stanno disperatamente cercando di capire cosa vogliamo. Dunque abbiamo molto potere e dobbiamo cominciare a esercitare questo potere e prendere decisioni migliori. Questo vuol dire consumare più frutta e verdura, più cibi a base vegetale, proteine più sostenibili. Se lo facciamo un po’ per volta tutti i giorni possiamo avere un impatto enorme.
Così, nella visione di Kass, non bisogna essere chef della Casa Bianca o amici della famiglia Obama per influenzare il modo in cui gli alimenti vengono coltivati e portati alle nostre tavole. Sono le scelte quotidiane che contano, insieme allo sforzo di attivisti come Kass impegnati a diffondere consapevolezza – e amore per il buon cibo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale ha deciso di includere fra i suoi principi la lotta contro i cambiamenti climatici. Altromercato racconta le storie degli agricoltori che ogni giorno li affrontano.
Cambiamenti climatici e alimentazione: come si influenzano a vicenda? È il riscaldamento globale a rendere necessari metodi di coltivazione sempre più aggressivi o, all’opposto, è un’agricoltura troppo intensiva ad aver peggiorato la situazione ambientale globale? Anche di questo si è discusso nella tavola rotonda Corretta alimentazione e sostenibilità ambientale che si è svolta lo scorso 1 ottobre al Salone della Csr e dell’innovazione sociale presso l’università Luigi Bocconi di Milano.
Coltivare in maniera biologica il 20% dei campi europei consentirebbe di risparmiare più emissioni di CO2 di quelle generate annualmente dall’Austria.
Le stime della raccolta di olive per quest’anno prevedono un calo del 57%, il peggiore degli ultimi venticinque anni.
Un’agricoltura diversa dall’attuale. Che metta al centro la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali e la mitigazione dei cambiamenti climatici. E che sia in grado di sfamare 530 milioni di persone. Tanti infatti saranno gli europei nel 2050. Ad affermarlo è lo studio “Ten years for agroecology” (Dieci anni per l’agroecologia), redatto dall’Iddri centro
Le crisi del clima, del suolo e della fame sono profondamente legate al modello insostenibile con cui produciamo il nostro cibo, che ha effetti sulla nostra salute e quella del Pianeta. In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, l’editoriale di Navdanya International.
Dosi importanti di anidride carbonica nell’aria intaccherebbero le coltivazioni impoverendo il cibo di ferro, zinco e proteine. Secondo le stime, se le emissioni di CO2 non diminuiscono, nei prossimi 30 anni è a rischio lo stato di salute di milioni di persone.
Ridurre le emissioni e l’impatto su suolo, acqua e vite animali senza rinunciare al sapore della carne. Abbiamo parlato con Seth Goldman di come la scommessa di Beyond Meat, startup che produce alternative vegetali alla carne, sta dando frutti.