LIVERPOOL, UNITED KINGDOM - MAY 12: Turbines of the new Burbo Bank off shore wind farm lay in the wake of a maintenance boat in the mouth of the River Mersey on May 12, 2008 in Liverpool, England. The Burbo Bank Offshore Wind Farm comprises 25 wind turbines and is situated on the Burbo Flats in Liverpool Bay at the entrance to the River Mersey, approximately 6.4km (4.0 miles) from the Sefton coastline and 7.2km (4.5 miles) from North Wirral. The wind farm is capable of generating up to 90MW (megawatts) of clean, environmentally sustainable electricity. This is enough power for approximately 80,000 homes. The site is run by Danish energy company Dong Energy. (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
Con la National Offshore Wind Strategy, gli Usa puntano ad installare 86 GW di eolico offshore entro il 2050. Con una riduzione delle emissioni dell’1,8 per cento.
LIVERPOOL, UNITED KINGDOM - MAY 12: Turbines of the new Burbo Bank off shore wind farm lay in the wake of a maintenance boat in the mouth of the River Mersey on May 12, 2008 in Liverpool, England. The Burbo Bank Offshore Wind Farm comprises 25 wind turbines and is situated on the Burbo Flats in Liverpool Bay at the entrance to the River Mersey, approximately 6.4km (4.0 miles) from the Sefton coastline and 7.2km (4.5 miles) from North Wirral. The wind farm is capable of generating up to 90MW (megawatts) of clean, environmentally sustainable electricity. This is enough power for approximately 80,000 homes. The site is run by Danish energy company Dong Energy. (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
Sono ancora ferme le pale delle turbine della centrale eolica al largo delle coste di Block Island, in Rhode Island. Ma a ottobre inizieranno a produrre i primi megawatt di energia eolica.
Quello di Block Island sarà solo il primo di una serie di progetti per sfruttare il vento in mare aperto, con l’obiettivo di installare 86 GW entro il 2050. Lo si apprende dall’ultimo documento National Offshore Wind Strategy: Facilitating the Development of the Offshore Wind Industry in the United States, reso noto dal segretario dell’energia Ernest Moniz e dal segretario dell’interno Sally Jewell.
L’impianto di Block Island, visto dalla costa. Foto avid L. Ryan/The Boston Globe via Getty Images
“L’eolico offshore ha registrato enormi progressi durante l’amministrazione Obama. Il primo parco eolico offshore è ormai finito, e siamo passati da zero aree destinate all’eolico prima di questa amministrazione, alle undici attuali”, ha detto Moniz. “Il piano strategico di oggi è parte di un impegno a lungo termine per sostenere l’innovazione e consentire un’ampia diffusione dell’eolico offshore”.
Eolico offshore e green job
Con questo impulso, fa sapere il dipartimento per l’energia, sarà possibile creare 160 mila nuovi posti di lavoro, ridurre i consumi d’acqua del 5 per cento e tagliare le emissioni dell’1,8 per cento.
La Block Island Wind Farm è stata completata quest’estate. David L. Ryan/The Boston Globe via Getty Images
L’opinione del Mit
Anche dalle pagine del Mit Technology Review si plaude l’iniziativa. Primo perché quello di Block Island è solo in primo di una – si spera – lunga serie. Secondo perché il potenziale per la produzione eolica in mare aperto americana è enorme. Si parla infatti di 4.200 gigawatt.
Ma il giornale esprime anche dei dubbi. “Non è ben chiaro come l’eolico offshore dovrebbe competere con le altre forme di energia”, scrive il Mit Technology Review. “Quello di Block Island è costato 300 milioni di dollari”.
In questo senso si dovrà attendere la crescita di un mercato ancora nuovo per gli Stati Uniti. Cosa che non accade in Europa ad esempio, dove l’eolico offshore continua a crescere: nel 2015 si sono raggiunti i 10 gigawatt, ripartiti in 82 centrali eoliche.
Le enormi riserve di combustibili naturali formatisi nel corso dell’evoluzione del nostro pianeta, sedimentate nelle profondità della crosta terrestre e lì conservate per milioni di anni, le stiamo bruciando tutte in un secolo. Petrolio, carbone e gas metano coprono oggi l’80% del fabbisogno energetico mondiale; un altro 6% circa è coperto da materiale fissile (essenzialmente
Il primo parco eolico offshore americano ha cominciato a produrre energia pulita. 5 turbine da 30 MW che produrranno energia per illuminare 17.000 abitazioni
La potenza installata in Europa generata dal vento passerà dai 160,8 GW del 2016 a 218,3 GW entro il 2020, con una crescita costante e regolare. Gli impressionanti numeri del Gwec – Global Wind Energy Council, citati durante un convegno Vestas a Roma il 4 ottobre, riflettono la competitività dei costi dell’energia del vento che per di più è abbondante, sicura,
“Impressionante”. È l’aggettivo usato dall’ente centrale delle industrie elettriche britanniche, la Central Electricity Generating Board – Cegb, per definire il potenziale dell’energia eolica offshore. Nel mondo, da anni, la nuova frontiera dell’energia eolica è il mare aperto, l’eolico offshore. Non per niente anche gli Stati Uniti hanno il loro parco eolico offshore. Si chiamano installazioni offshore
Ecco come funziona la turbina eolica, con cui si trasforma il moto del vento in energia elettrica pulita e rinnovabile. Siamo abituati a vederle su crinali di colline e montagne, al largo del mare del Nord oppure, nel caso delle turbine più piccole, nei campi agricoli e in cima agli edifici, ma ne esistono di forme e dimensioni varie e sorprendenti.
Sarà il parco eolico più grande mai costruito finora. L’impianto, che sorgerà a circa 89 chilometri dalle coste dello Yorkshire, ha avuto via libera da parte del Governo britannico lo scorso martedì. Un parco eolico da 1,8 GW Una volta completato Hornsea Two sarà in grado di produrre 1,8 GW di potenza, soddisfacendo la domanda
Pale eoliche addio? Una società americana sta testando un nuovo sistema per sfruttare l’energia del vento: un grosso pallone aerostatico galleggiante simile ad uno squalo balena.