Mancano 3.700 GW per centrare l’obiettivo di triplicare le rinnovabili, secondo Ember. Ma ora c’è chi teme un rallentamento della crescita solare dopo anni.
La transizione energetica della Francia. Ecco come cambierà il Paese
Un vera e propria roadmap quella approvata lo scorso 3 marzo da parte del Senato, su spinta del ministero guidato da Ségolène Royal. Tra rinnovabili, efficienza e mobilità sostenibile.
Un percorso iniziato nel 2012 e culminato il 4 febbraio scorso quando il Consiglio dei ministri ha adottato il “piano per la transizione energetica”, ovvero una roadmap che aiuterà la nazione a sviluppare azioni e progetti votati alla sostenibilità e all’efficienza energetica.
“Una data importante quella dove si è votato il disegno di legge sulla transizione energetica per una crescita verde”, si legge sul sito ufficiale del Governo francese. “Tutti i gruppi parlamentari erano consapevoli della necessità di istituire un nuovo modello energetico, che contribuisca a creare nuovi posti di lavoro e in grado di lottare contro i cambiamenti climatici, rendendo la Francia un’eccellenza ambientale”.
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Tetti verdi, rinnovabili, green job. Le iniziative sono molte, difficile elencarle tutte. Quello che a livello mediatico sta riscuotendo più seguito è l’obbligo per i nuovi edifici di installare impianti fotovoltaici o coperture verdi per implementare l’efficienza energetica. La notizia è stata riportata dal Guardian e ripresa su varie testate.
Non solo fotovoltaico. La questione energetica resta in primo piano. Due sono i progetti a più ampio respiro del Governo francese: la selezione di 200 realtà cittadine che, volontariamente, si presteranno alla “transizione energetica”. In questo caso lo Stato seguirà i progetti e offrirà consulenza per trasformare le realtà locali in vere e proprie eco città. L’idea alla base è di partire dalle realtà locali, per trasportare le buone pratiche su scala regionale. L’obiettivo, ridurre del 50 per cento l’uso di energia entro il 2050.
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Ingenti gli investimenti nelle rinnovabili, voluti in particolar modo da Ségolène Royal e Emmanuel Macron. Il Governo parteciperà con un totale di 93 milioni di euro in sei progetti distinti, che dovranno puntare sullo sviluppo di piattaforme eoliche offshore e sullo sfruttamento del moto ondoso per produrre energia rinnovabile.
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La Francia e le elettriche. È la mobilità l’altra sfida del ministero dell’Ecologia che fa capo a Royal. Il piano prevede di rinnovare la flotta nazionale grazie ai già conosciuti “ecobonus”. Per l’acquisto di un veicolo elettrico, si potrà beneficiare di un bonus che potrà arrivare fino a 10 mila euro, mentre per un’ibrida fino a 6.500.
La Francia inoltre punterà alla creazione di una rete di ricarica distribuita su tutto il territorio nazionale. Ecco allora sgravi fiscali per condomini o edifici che vogliano installare le colonnine di ricarica, o ancora la creazione di un vero “corridoio elettrico” composto da 24 stazioni di ricarica lungo il Rodano, che utilizzerà energia .
Il Paese d’Oltralpe ha dato un chiaro segnale a tutta l’Europa di quale sia l’orientamento sulle politiche energetiche nazionali. Non ci resta che stare a guardare quanto di tutto questo diventerà realtà e, magari, prendere qualche appunto.
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