Sudafrica, meraviglia australe tra oceano e savane

Alla scoperta di uno dei Paesi più ricchi di flora e fauna al mondo, dove passare dall’avvistamento di pinguini e balene nelle baie all’osservazione dei grandi erbivori e carnivori africani nelle savane.

C’è un Paese, nel continente antico, che offre incontri straordinari in virtù della sua varietà naturalistica. Una terra che risente delle correnti fredde antartiche e dei caldi venti africani, e alterna montagne ad aree desertiche e coste rocciose. In una parola, Sudafrica: la rainbow nation, così la definì Desmond Tutu, che abbraccia etnie e culture differenti tanto da contare undici lingue ufficiali.

La Table mountain è un blocco di arenaria che tocca i mille metri da raggiungere con la teleferica o a piedi © Istock

Siamo nel paese di Nelson Mandela, simbolo di pace ma anche di lotta contro il sistema razzista dell’apartheid che lo ha segregato in carcere per 27 anni. Fino alla vittoria del suo partito African national congress (Anc) alle elezioni del 1994, quando Madiba, il suo nome tribale, divenne il primo presidente non bianco a guidare il Paese. E oggi, a trent’anni dalla svolta democratica, il Sudafrica rivela tutte le sue contraddizioni e complessità con le prime elezioni senza maggioranza del partito Anc. Un nuovo scenario tutto da scrivere che deve tener conto delle tante anime del Paese e dei colori del suo arcobaleno.

Cape Town, la città madre del paese

Un viaggio in Sudafrica non può che partire da Cape Town, la città madre del paese che fu fondata dai coloni olandesi nel 1652. Emblema della complessità del paese, è un caotico agglomerato di quartieri e township che alternano zone off limits ad aree riqualificate e in gran fermento creativo. È il caso del Waterfront, il vecchio porto un tempo abbandonato e oggi popolato di ristoranti, negozi e musei di arte contemporanea. Proprio da dove ci s’imbarca per Robben Island, l’isola prigione in cui venne detenuto Mandela, infatti, svetta il Zeitz Mocaa, il museo di arte africana contemporanea ospitato in un ex silos di grano trasformato in iconico spazio culturale. Anche il quartiere Woodstock vanta un indirizzo interessante come l’Old buiscuit mill, ex fabbrica di biscotti diventata un villaggio di artisti con laboratori, bistrot e agrimercato fine settimanale. Tutto a tinte pastello è invece il Boo Kaap, il cosiddetto quartiere malese per lo stile delle casette colorate dal tetto piatto, da cui spuntano moschee e minareti.

quartiere Boo Kap
Il quartiere Boo Kap con le caratteristiche case colorate © Made by Turisanda

Da qui, alzando lo sguardo al cielo si scorge il simbolo di Cape Town: quella montagna piatta avvolta dalle nuvole che offre una terrazza naturale sulla città e l’oceano. La Table mountain è un blocco di arenaria che tocca i mille metri da raggiungere con la teleferica, o a piedi per i più allenati. Una volta in cima, lo sguardo è conteso dalla spettacolare vista sulle baie e sui quartieri e dalla natura endemica di roccia e flora, i cespugli fynbos del Table mountain National park, da esplorare lungo i sentieri segnalati.

Verso i pinguini del Capo

Uscendo da Cape Town, si dipana una strada immersa nella natura del Table mountain National park che scende verso sud. Il punto da raggiungere è il Capo di Buona speranza, in un crescendo di bellezza selvaggia che alterna ampie baie ad aspre scogliere ricoperte dalla flora endemica. Per chi vuole vedere le otarie c’è l’Isola Duiker, raggiungibile in battello da Hout Bay, dove osservare dal mare questi rumorosi mammiferi marini.

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Popolazioni selvatiche di pinguini africani © Made by Turisanda

Ma le star del Capo sono i pinguini africani. Una colonia stanziale che nidifica tra le spiagge e le scogliere di Boulders Beach, dove si crea l’habitat ideale in virtù delle correnti fredde provenienti dall’Antartico. Ai pinguini si affiancano gabbiani, cormorani, sterne e altri uccelli costieri. Tutti hanno la stessa caratteristica dei volatili marini: petto bianco e ali e schiena grigie o nere. Il motivo? Rendersi invisibili alla vista degli squali da sotto la superficie dell’acqua e mimetizzarsi con i colori dell’acqua se visti dall’alto.

A Hermanus per avvistare le balene

Seguendo la strada costiera che scende verso il Western cape da giugno a novembre si possono avvistare le balene australi che migrano dall’Antartide in cerca di acqua più calde dove accoppiarsi e generare i piccoli. Esiste un luogo lungo la costa considerato dal Wwf come una delle migliori destinazioni al mondo per il whale watching. Si chiama Hermanus, ed è una cittadina raccolta attorno alla sua scogliera nota per l’osservazione dei cetacei. Lungo i 12 chilometri del Cliff path, infatti, si trovano decine di pannelli esplicativi sulla fauna e punti di osservazione.

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Balene che saltano vicino a Hermanus © Istock

Se si è fortunati, si può assistere al passaggio delle megattere a pochi metri dalla costa: uno spettacolo emozionante che si compie con salti, spruzzi e movimenti di pinne e code. Questi giganti degli oceani arrivano a pesare come l’equivalente di dieci elefanti africani.

Tra i big five del Kruger

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Il Kruger national park è la più grande riserva naturale del Sudafrica © Made by Turisanda

E a proposito di elefanti, spostandosi nelle savane aride del nord est si entra in uno dei regni più selvaggi del continente. Il Kruger national park, esteso per circa ventimila chilometri quadrati, approssimativamente quanto la Toscana, è il sogno ad occhi aperti di tutti i viaggiatori che arrivano fin qui.

“Tra le nostre proposte a tema Sensibility, il Sudafrica è un must per quei viaggiatori consapevoli ed attenti ai temi di rispetto ambientale ed umano”, spiega Stefano Sogne, brand manager Made by Turisanda. “Abbiamo creato l’itinerario Sudafrica, seduzione australe con accompagnatore che parte da Città del Capo per arrivare al cuore selvaggio del Parco Kruger, dove è possibile trascorrere due notti in un piccolo campo tendato fisso situato in una concessione privata. Con solo cinque tende a disposizione, è la situazione ideale per immergersi nella natura incontaminata, entrando in contatto diretto con i leggendari big five per vivere un’esperienza unica e autentica. Il tour culmina con la visita alle maestose Cascate Victoria, attraversando il confine dello Zimbabwe, dove il fragore delle acque e la bellezza del paesaggio offrono opportunità fotografiche senza pari. Questo viaggio non è solo una spedizione, ma una vera e propria avventura nella natura selvaggia, arricchita dalla competenza e dalla passione di un fotografo ufficiale Nikon, che, in qualità di accompagnatore esperto e appassionato in partenza dall’Italia, è sempre al fianco dei partecipanti per catturare con loro ogni momento magico”

Le strade asfaltate segnano i percorsi possibili in questo lembo di natura ancestrale e i centri visita affiggono lavagne con i punti di avvistamento dei grandi animali. Ognuno può contribuire segnalando il luogo in cui ha avvistato leoni, ghepardi, leopardi o rinoceronti. Oppure tenersi per sé quell’incontro a distanza, nel rispettoso silenzio verso gli ultimi testimoni dell’Africa originaria.

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