Pesticidi nel tè, 11 campioni su 14 contengono glifosato. Il test de il Salvagente
Le analisi della rivista il Salvagente hanno evidenziato concentrazioni di glifosato nella maggior parte dei tè testati.
Il glifosato è uno dei diserbanti erbicidi più diffusi al mondo in campo agricolo, principio attivo del prodotto commerciale Roundup, di cui la multinazionale chimca Monsanto ha detenuto il brevetto di produzione fino al 2001. Normalmente viene spruzzato sulle colture, sui campi agriucoli come la soia, modificate geneticamente proprio per resistere a dosi copiose dell’erbicida. La storia del glifosato inizia negli anni Cinquanta, ma la sua commercializzazione con il nome di Roundup da parte della Monsanto è partita nel 1974 negli Stati Uniti come strumento per liberare i campi agricoli dalle erbacce. In Italia il glifosato viene usato in molte coltivazioni (non ogm, cioè senza organismi geneticamente modificati) come erbicida totale non selettivo, fitotossico cioè per tutte le piante. Eliminare il rischio di imbattersi nel diserbante è impossibile e ci vorranno decenni per liberarcene anche nel caso venisse bandito proprio perché il glifosato può essere presente negli alimenti d’importazione, come quelli che arrivano dal Canada che contengono grano duro fortemente contaminato durante il processo di essiccazione che viene eseguito in modo artificiale con il glifosato. I numerosi studi sugli effetti nocivi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente giustificherebbero l’immediato divieto totale del suo utilizzo in agricoltura, in coerenza con gli obiettivi di riduzione dell’uso e del rischio dei pesticidi entro il 2030 indicato dal Green deal europeo. Per seguire tutti gli aggiornamenti, l’attualità sull’erbicida più usato al mondo, sugli effetti sulla salute e sull’ambiente e perché chi ama la Terra e la biodiversità vorrebbe bandirlo dai campi agricoli resta su LifeGate.
Le analisi della rivista il Salvagente hanno evidenziato concentrazioni di glifosato nella maggior parte dei tè testati.
Bayer è stata condannata negli Stati Uniti a un maxi-risarcimento a favore di tre agricoltori che per anni hanno usato il Roundup, a base di glifosato.
Nonostante studi contrastanti sugli impatti sanitari, e malgrado la divisione dei paesi membri, l’Unione europea ha autorizzato ancora l’uso di glifosato.
Alcune associazioni hanno inviato una lettera al governo italiano, chiedendo di non votare a favore di una nuova autorizzazione per il glifosato.
Fumata nera sul glifosato in Europa. I rappresentanti dei paesi dell’Unione non hanno le idee chiare e non hanno votato per un rinnovo decennale.
Sua mamma, durante la gravidanza, usò glifosato per diserbare un maneggio. Nacque con numerose malformazioni e per questo ha ottenuto un indennizzo.
Un gruppo di ong europee ha depositato una denuncia penale contro il colosso Bayer, accusato di aver nascosto studi scomodi sul glifosato.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
Gli attivisti di Pan Uk spiegano come i pesticidi contribuiscono a causare i cambiamenti climatici e come l’aumento di temperatura richieda, a sua volta, un maggiore impiego di pesticidi.
Secondo l’Efsa, il glifosato non soddisfa i criteri scientifici per essere classificato come cancerogeno, mutogeno o reprotossico. Perché le ong ambientaliste non sono d’accordo.