Nel 2022 sono state scoperte nuove specie di piante e di animali, tutte già esistenti ma ancora nascoste per bene. Secondo le stime conosciamo solamente il 10 per cento delle specie esistenti sulla faccia della terra. E non vengono scoperti solamente i minuscoli insetti perché probabilmente anche tra i mammiferi resta ancora molto da scoprire – forse ne conosciamo solo l’80 per cento. Ogni anno vengono scoperte circa duecento nuove specie e il 2022 non n’è stato da meno.
10 tra le nuove specie scoperte nel 2022
Cinnyris infrenatus
Nel minuscolo arcipelago di Wakatobi in Indonesia centrale un gruppo di ricercatori ha scoperto una nuova specie di Nettarinide – una famiglia di uccelli passeriformi – il Wakatobi sunbird. Secondo gli scienziati queste isole sono un tesoro da proteggere poiché al loro interno sono moltissime le specie endemiche di uccelli ancora da scoprire.
Scientists discovered several new species of sunbirds on islands in Indonesia. The previously unknown "Wakatobi sunbird" (Cinnyris infrenatus) is among them. "It’s amazing that there are still species waiting to be found in this region," – Fionn Ó Marcaigh, of @tcddublin said. pic.twitter.com/ej4ABWTAZV
— DW Global Ideas & Environment (@dw_environment) October 31, 2022
Synapturanus danta
Forse, appassionati o meno, vi ricorderete delle famose cioccorane di Harry Potter? Questa nuova specie di rana scoperta nella foresta amazzonica peruviana ricorda proprio il dolce del maghetto. È stata inoltre soprannominata rana tapiro a causa del suo naso molto particolare. Le comunità locali già la conoscevano ma la scienza ancora no, e grazie a lei probabilmente un’area di foresta verrà protetto.
Hydnum reginae
Il riccio della regina, a primo impatto dal nome potrebbe sembrare un animale e invece no, è un fungo. Conosciuta comeHydnum albidum per più di 130 anni, si pensava che fosse diffuso sia in Europa che in America, ma le analisi genetiche hanno rivelato chiare differenze tra le due varianti. Viene chiamato riccio della regina in parte perché sotto il suo cappello sono presenti delle morbide spine bianche e in parte in onore della regina Elisabetta II.
Victoria boliviana
La pianta è una ninfea enorme, con foglie che raggiungono una lunghezza di più di 3 metri. Questa superficie crea una tale galleggiabilità che a volte è in grado di sostenere il peso di un bambino. All’inizio del 2022 la Victoria boliviana è stata separata dalle altre due specie di ninfee giganti: Victoria amazonica e Victoria cruziana. È stata classificata come vulnerabile quindi bisognerà porre molta attenzione per proteggerla.
The new giant waterlily, Victoria boliviana, has been quite the star this week after it was named new to science at Kew! 🌺
Filmed over 3 weeks, you can see just how quickly and how large theses giant lily pads can grow! pic.twitter.com/iDCec0TrD2
Anche in questo caso delle differenze genetiche e microscopiche differenze fisiche hanno permesso – per la prima volta nella storia – ad un ricercatore delle Maldive di scoprire questa nuova specie: un coloratissimo pesce arcobaleno. Una nota inquietante di questa scoperta è che il pesce è stato molto commercializzato come pesce d’acquario prima ancora di essere stato scoperto.
Bradypus crinitus
Da sempre considerato come bradipo dalla criniera, grazie alle analisi del Dna e alcune differenze comportamentali, questa specie è stata divisa in due diverse. Questa nuova specie il bradipo dalla criniera meridionale, ha una testa piatta e tonda che ricorda una noce di cocco. Il termine crinitus sta ad indicare la sua elevata pelosità, la quale crea una casa perfetta per acari, alghe, scarafaggi e falene. Questo bradipo è endemico delle foresta atlantica del Brasile.
Meet Bradypus crinitus – a newly described species of sloth that has a head that looks like a coconut https://t.co/viaExMxEJo
Sono ben otto le nuove specie di geco che sono state scoperte in Madagascar, tutte lunghe circa un paio di centimetri. Fino a poco tempo fa tutte raggruppate sotto l’unica specie Lygodactylus madagascariensis, ma c’è dell’altro, infatti gli scienziati credono che possono arrivare fino a 18 linee genetiche differenti. Il Madagascar è un paradiso per le specie endemiche, tuttavia il rischio è di perdere le specie prima ancora di riuscire a nominarle.
Stylobates calcifer
Nelle acque giapponesi è stata scoperta una nuova specie di anemone, con una particolarità: sembra vivere solamente sui gusci di una specie di paguro. In questo caso gli scienziati ritengono che questo sia un caso di simbiosi obbligata, ovvero che una specie ha bisogno dell’altra per sopravvivere. L’anemone protegge il paguro dai predatori e in cambio riceve dei “passaggi” verso nuove zone di alimentazione.
In deep waters off the coast of Japan, a hermit crab is wearing haute couture. On its shell is the new-to-science anemone species Stylobates calcifer, named after the fire demon Calcifer from the novel and Studio Ghibli film Howl’s Moving Castle. https://t.co/wpIH2dsa5ppic.twitter.com/L4NsmokWOq
Una tarantola scoperta da uno youtuber? Possibile! È questo il caso della tarantola soprannominata Bambootula scoperta dallo youtuber naturalista thailandese JoCho Sippawat – che conta più di tre milioni di iscritti al suo canale. La tarantola vive all’interno degli steli di bambù, ma solamente in una precisa specie il bambù asiatico Gigantochloa sp.
Otus bikegila
Nella piccola isola Principe, nel golfo di Guinea è stato scoperta una nuova specie di assiolo. Sono circa mille gli individui presenti sull’isola per questo i ricercatori hanno proposto alla Iucn di listarlo come a rischio critico. Il suo richiamo è molto caratteristico, è un forte “tuu” ripetuto molto velocemente, tanto da ricordare più il verso di un insetto.
Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.