Il piano di spesa presentato da Donald Trump al Congresso prevede tagli draconiani al welfare state e alle politiche di lotta ai cambiamenti climatici.
100 milioni di dollari a chi si batterà per il clima
Il miliardario californiano Tom Steyer ha stanziato 100 milioni di dollari a favore delle campagne dei senatori che si impegneranno a discutere i problemi del riscaldamento globale nel Congresso americano. Il contributo servirà a innescare nuove campagne di sensibilizzazione su tematiche ecologiste negli Stati Uniti. Tom Steyer ha ospitato nella sua casa di San
Il miliardario californiano Tom Steyer ha stanziato 100 milioni di dollari a favore delle campagne dei senatori che si impegneranno a discutere i problemi del riscaldamento globale nel Congresso americano. Il contributo servirà a innescare nuove campagne di sensibilizzazione su tematiche ecologiste negli Stati Uniti.
Tom Steyer ha ospitato nella sua casa di San Francisco un evento di raccolta fondi con il leader della maggioranza al Senato, il senatore Harry Reid del Nevada, e altri sei senatori democratici. Lì sono state pianificate le campagne per i candidati che dichiareranno di supportare una forte azione contro le emissioni di CO2.
Il sistema di finanziamento dei partiti in Usa prevede la possibilità di donazioni anche ingenti a favore di uno o l’altro schieramento, purché apertamente dichiarate.
È quello che ha fatto Steyer, già fondatore del fondo d’investimento Farallon Capital e ora a capo dell’organizzazione NextGen Climate, puntando 50 milioni di dollari suoi e impegnandosi per raccoglierne altri 50 entro le elezioni di midterm di novembre. Oltre a contribuire alla riaccensione dell’altalenante dibattito sul clima in Usa, questa mossa controbilancia quella dei miliardari conservatori Charles e David Koch che hanno già speso 30 milioni di dollari ai primi dell’anno per attaccare i senatori democratici che hanno supportato la riforma sanitaria conosciuta come Obamacare.
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Si possono utilizzare le ricerche ambientali come arma? Evidentemente i servizi segreti americani pensano di sì, se è vera la notizia comparsa sul Guardian di ieri che racconta dell’interessamento della Cia per il lavoro di uno scienziato che ha collaborato alla stesura dell’ultimo rapporto dell’Ipcc, il climatologo della Rutgers University (New Jersey) Alan Robock.