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Per 181 top manager americani il profitto non è più l’unico obiettivo. Meglio puntare su persone e ambiente
La Business Roundtable ha pubblicato una dichiarazione che capovolge il concetto di capitalismo e punta l’attenzione delle imprese sui lavoratori, i fornitori e le comunità in cui operano.
La Business Roundtable, un’associazione composta da 257 amministratori delegati delle principali società americane e guidata da Jamie Dimon ceo di JP Morgan, ha presentato una nuova dichiarazione firmata da 181 ceo che si impegnano a guidare le proprie aziende a beneficio di tutte le parti interessate: clienti, dipendenti, fornitori, comunità e azionisti.
Business Roundtable announces the release of a new Statement on the Purpose of a Corporation signed by 181 CEOs who commit to leading their companies for the benefit of all stakeholders – customers, employees, suppliers, communities and shareholders. https://t.co/ZWMRTDZRqA. pic.twitter.com/8Kd4IVFjva
— Business Roundtable (@BizRoundtable) August 19, 2019
Dall’era del capitalismo all’era della sostenibilità
A partire dalla rivoluzione industriale il motore dell’economia è stato il capitalismo, dove tutto era permesso in nome del profitto a vantaggio degli azionisti. I dipendenti, i fornitori, le comunità in cui operavano e tutta la filiera coinvolta erano l’ultima delle preoccupazioni, quello che ha sempre contato erano i risultati economici e quanto gli azionisti guadagnavano sui loro investimenti.
Con la sua dichiarazione la Business Roundtable ha raccomandato alle aziende americane di cambiare il modo in cui operano e porre attenzione ai propri dipendenti, alle realtà in cui conducono il loro business e ai fornitori con l’obiettivo di garantire che tutti gli attori coinvolti nel processo siano trattati in modo equo. Valori che devono venire prima delle esigenze e delle richieste di profitto degli azionisti.
I ceo, secondo quanto si legge nella dichiarazione, sono dell’idea che “gli americani meritano un’economia che consenta a ciascuna persona di avere successo attraverso il duro lavoro e la creatività e di condurre una vita degna. Riteniamo che il sistema del libero mercato sia il mezzo migliore per generare posti di lavoro, un’economia forte e sostenibile, innovazione, un ambiente sano e opportunità economiche per tutti. Le imprese svolgono un ruolo vitale nell’economia creando posti di lavoro, promuovendo l’innovazione e fornendo beni e servizi essenziali”.
L’impegno delle imprese ad abbandonare il profitto
La nuova dichiarazione è un’importante rottura rispetto alla tradizionale dottrina economica del capitalismo, secondo cui l’unico scopo del business è generare e massimizzare i profitti per gli azionisti.
I manager delle 181 imprese statunitensi firmatarie, tra le quali non compaiono né Facebook, né Google si impegnano a:
- Offrire valore ai propri clienti. Promuovendo la tradizione delle aziende americane all’avanguardia nel soddisfare o superare le aspettative dei clienti.
- Investire nei dipendenti, a partire da compensi equi e supportandoli attraverso la formazione e l’educazione per sviluppare nuove competenze per un mondo in rapido cambiamento.
- Promuovere la diversità e l’inclusione, la dignità e il rispetto.
- Trattare in modo equo ed etico con i fornitori. Diventare buoni partner per le altre società, grandi e piccole, che aiutano a soddisfare i gli obiettivi aziendali.
- Supportare le comunità in cui lavorano. Rispettare le persone nelle comunità e proteggere l’ambiente adottando pratiche sostenibili in tutte le attività.
Se ciò dovesse effettivamente accadere, sarà tutto a beneficio dei lavoratori. Il top management dovrà premiare i dipendenti sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista dei benefit. Questo significherà più ferie, maggiori politiche di congedo di maternità e paternità, formazione sul posto di lavoro, piani pensionistici reali, accordi di lavoro flessibili, migliore copertura assicurativa e voce nella gestione dell’azienda. Oltre che maggiore attenzione all’ambiente e alle realtà in cui operano le imprese.
Non è così semplice
I buoni propositi contenuti nella dichiarazione di Business Roundtable sono sicuramente un importante passo avanti, ma quanto sarà facile metterli in atto? Secondo alcuni critici solo le grandi società saranno in grado di mettere in atto i principi della dichiarazione, perché hanno a disposizione budget ingenti e perché utilizzano queste promesse a fini politici e di marketing.
Inoltre, nel documento non si accenna ai dettagli di come le dichiarazioni saranno trasformate in piani d’azione, per il momento non esiste alcun meccanismo che indichi se un’entità terza supervisionerà il rispetto di tali promesse.
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