Expo 2015

2015 motivi per esultare!

Se ne parla da mesi. E finalmente, ecco che il ballottaggio tra Milano e Smirne ha dato ragione alla città italiana. Il capoluogo lombardo ospiterà Expo 2015.

Ormai lo sanno tutti. Lo hanno raccontato, in tempo quasi reale,
giornali, tv, radio, siti internet. Dopo un’attesa di mesi, il 31
marzo la notizia: Milano si è aggiudicata l’Expo 2015 con 86
voti su 151.

Ma che cosa vuol dire?

Intanto, definiamo che cos’è un
expo.
Si parla di expo, o di “esposizione universale”,
quando ci si riferisce ad un evento quinquennale, della durata di
circa sei mesi, in cui una nazione ospita delegazioni di diverse
altre nazioni per affrontare, insieme, uno stesso tema di interesse
generale per l’umanità.
Nello specifico, il tema dell’Expo 2015 sarà
l’alimentazione
, intesa come fonte di energia per il
pianeta, ma anche come modo per recuperare
storia e tradizioni locali
. Lo slogan della
manifestazione è infatti “Nutrire il pianeta, energia per
la vita”.

Le esposizioni sono coordinate dal BIE (Bureau International des
Expositions), un organismo nato nel 1928, che ne regola la
frequenza, la qualità e lo svolgimento. E’ il BIE che
sceglie la città che ospiterà l’expo. Al momento, gli
stati che aderiscono al BIE sono 98.

Che vantaggi ha la nazione ed in particolare la
città ospitante?

Una ristrutturazione urbanistica all’insegna della
tutela dell’ambiente
, profitti, innovazione
tecnologica, prestigio.

Ad esempio, si prevede, per l’Expo 2015, un investimento di 20
miliardi di euro, 44 miliardi di euro di fatturato in più
per le imprese di Milano (generati dai circa 30 milioni di
visitatori previsti), 70 mila nuovi posti di lavoro.

Ci sarà una riqualificazione energetica del quartiere
espositivo (il polo fieristico di Rho-Pero, che si estende su 1,7
milioni di metri quadrati) che diventerà una “low
emission zone”
, avrà cioè il minor
impatto possibile sull’ambiente e sulla
domanda di energia
. Saranno ampliati i parchi della
città – 11 milioni di metri quadrati – e saranno creati 20
km di piste ciclabili che, tra itinerari immersi nel verde,
collegheranno il centro con la cittadella ecologica
dell’esposizione. Saranno potenziati i mezzi pubblici, con la
creazione di tre nuove linee metropolitane.

E i vantaggi per i milanesi?
Di certo, 7 anni di cantieri non saranno facili da gestire, sia per
chi ci lavorerà, sia per chi li subirà, direttamente
o indirettamente. Eppure, gli interventi sono importanti. Oltre
all’aumento del verde, si parla, ad esempio, di riaprire i Navigli,
che torneranno ad essere pienamente navigabili. E di valorizzare,
finalmente, storia e cultura della città – dalla pinacoteca
di Brera alla Scala, dal Castello Sforzesco a Palazzo Reale.
La promessa di Expo 2015 è anche questa: rendere Milano

un po’ più vivibile
, un po’ più a misura
d’uomo.

 

Storia e numeri dell’Expo
L’Esposizione
universale si svolge ogni cinque anni. La prima si svolse a Londra
nel 1851. Milano la ospitò nel 1906.

Le ultime nella storia
Siviglia – Spagna
1992, Hannover – Germania 2000, Aichi – Giappone 2005

La prossima
Shanghai – Cina 2010. Tra
un’Esposizione universale e l’altra si volge anche un’Expo tematica
più piccola come quella di Genova del 1992. Le prossime:
Saragozza – Spagna 2008, Yeosu – Sud Corea 2012

Milano 2015
L’Esposizione universale
durerà dall’1 maggio al 31 ottobre del 2015
– Sarà dedicata all’alimentazione. Il titolo scelto è
“Nutrire il pianeta, energia per la vita”

I numeri
29 milioni di visitatori previsti –
120 Paesi espositori – 1,1 milioni di metri quadrati l’ampiezza
dell’area fieristica a Rho-Pero destinata a ospitare l’evento – 8
padiglioni espositivi – 200 metri l’altezza della Expo Tower che
sarà costruita nell’area espositiva – 4,1 miliardi di euro
gli investimenti diretti previsti. Così ripartiti: 3,228
miliardi per le infrastrutture (1,253 miliardi per costruire l’area
espositiva, 1,780 miliardi per migliorare trasporti e connessioni
con l’area, 135 milioni per aumentare alberghi e
ricettività, 60 milioni per impianti tecnologici), 892
milioni per organizzare e gestire l’evento – 1,486 miliardi di
finanziamenti saranno garantiti dallo Stato, 851 milioni dagli enti
locali, 891 milioni dal settore privato, 892 milioni da sponsor e
biglietti – 3,7 miliardi di euro la produzione attivata per il
sistema economico – 70mila i posti di lavoro creati in cinque anni
– 36mila i volontari coinvolti per l’accoglienza.

di Giuseppina Piano Milano – Repubblica.it, 31 marzo
2008

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