L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Dal 2021 a Milano sarà vietato fumare anche all’aperto in diverse aree
Non si potrà fumare alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi e negli stadi: così Milano vuole migliorare la qualità dell’aria in città.
Per la felicità dei non fumatori, il consiglio comunale di Milano ha stabilito che dal primo gennaio 2021 non si potrà più fumare all’aperto, tranne in luoghi isolati. Il che significa che il divieto sarà esteso a tutte quelle aree in cui non siano garantiti almeno dieci metri di distanza da altre persone. È il caso di fermate dei mezzi di trasporto, parchi, cimiteri, centri sportivi, stadi. Ma c’è di più: dal primo gennaio 2025 il fumo di sigaretta sarà bandito da tutte le aree pubbliche all’aperto.
Il divieto di fumare in numerose aree della città è contenuto nel Regolamento per la qualità dell’aria
La decisione rientra nel Regolamento per la qualità dell’aria, approvato dal consiglio del Comune di Milano il 19 novembre scorso, con 25 voti favorevoli, otto contrari, quattro astenuti (con due consiglieri assenti). All’interno del documento sono presenti le priorità e le scadenze di una serie di azioni tese a migliorare la qualità ambientale in città.
“Si tratta di un provvedimento che ha un duplice significato, perché aiuta a ridurre la concentrazione di Pm10, le polveri sottili particolarmente nocive per i polmoni – ha spiegato Marco Granelli, assessore alla mobilità e ai lavori pubblici del Comune –, ma rappresenta anche un’operazione di prevenzione della salute. Tutelando i cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori. Pensiamo sia una spinta ulteriore che diamo per migliorare la salute e questo ha un significato maggiore adesso, con la pandemia in corso”.
Gli altri provvedimenti approvati
Ma non è tutto. Fra le azioni definite dal consiglio comunale entra in vigore, entro 30 giorni dall’approvazione del regolamento, il divieto di installare nuovi impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici. Dal primo ottobre del 2022 il gasolio sarà messo al bando anche negli impianti di riscaldamento già esistenti (a meno che non si presenti una relazione tecnica che dimostri l’impossibilità di applicazione del divieto).
Nelle pizzerie i forni a legna – la cui qualità ambientale verrà verificata attraverso un censimento che sarà effettuato entro il primo marzo 2021 – dovranno essere di Classe A1 a partire dal primo ottobre 2022. E, dal 2023, è previsto l’obbligo per tutti i punti di vendita di carburante di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica. Ma i nuovi regolamenti riguardano anche esercizi commerciali, mercati e cantieri. C’è una brutta notizia anche per gli amanti di fuochi d’artificio e barbecue: sono al bando già a partire dal 2020, nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 marzo prossimo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.