Il clima che cambia sta delineando una nuova geografia del cibo con l’agricoltura chiamata a rispondere alle sfide ambientali e di sicurezza alimentare.
Il 2022 è l’Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura
L’Onu dedica il nuovo anno alla pesca e all’acquacoltura per valorizzare il ruolo dei piccoli pescatori nella creazione di sistemi alimentari sostenibili
- Il 2022 è stato dichiarato dell’Onu Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura (Iyafa).
- L’iniziativa vuole celebrare l’importanza del pesce nella dieta e delle tradizioni culinarie di molte popolazioni del mondo.
- L’Iyafa vuole anche sottolineare l’importanza della piccola pesca come risposta alle sfide del sistema alimentare globale, per ridurre la fame e la malnutrizione, adattarsi ai cambiamenti climatici, affrontare la pandemia.
- L’Iyafa è un’opportunità per valorizzare il lavoro dei piccoli pescatori e promuovere pratiche di pesca e di acquacoltura sostenibili.
Per le Nazioni Unite il 2022 sarà l’Anno internazionale della pesca e dell’acquacoltura (Iyafa): 365 giorni per celebrare il pesce, i molluschi, i crostacei e le alghe come parte integrante delle diete, delle eredità culturali e delle tradizioni culinarie di moltissime persone in ogni parte del mondo.
2022 Anno della pesca e dell’acquacoltura, una risposta alle sfide del sistema alimentare globale
La scelta dell’Onu, con capofila la Fao che si occuperà delle celebrazioni – dalle mostre alle performance culturali, dai panel alle conferenze – ha soprattutto l’obiettivo di sottolineare l’importanza del ruolo dei piccoli pescatori artigianali e dell’acquacoltura nella promozione di un cambiamento del sistema alimentare globale che sta affrontando numerose e complesse sfide, fra cui la fame, la malnutrizione, l’aumento della popolazione mondiale e, conseguentemente, della domanda di cibo, il bisogno di ridurre gli sprechi alimentari e l’utilizzo delle risorse e gli effetti dei cambiamenti climatici, senza contare la pandemia di Covid-19.
Come si legge nel rapporto sullo Stato della pesca e dell’acquacoltura mondiale del 2020, nel 2017, il consumo di pesce ha rappresentato il 17 per cento dell’assunzione di proteine animali della popolazione mondiale e il 7 per cento di tutte le proteine consumate. A livello globale, il pesce ha fornito a più di 3,3 miliardi di persone il 20 per cento del loro apporto medio pro capite di proteine animali, raggiungendo il 50 per cento o più in paesi come Bangladesh, Cambogia, Gambia, Ghana, Indonesia, Sierra Leone, Sri Lanka e diversi piccoli Stati insulari in via di sviluppo.
Piccoli pescatori per una pesca sostenibile
Sempre secondo il rapporto, il 34,2 per cento degli stock ittici viene pescato a livelli biologicamente non sostenibili. Questa percentuale è troppo elevata e non sta migliorando a livello globale (anche se migliorano i trend relativi alla sostenibilità di molte delle principali specie). La pesca più insostenibile si registra nel Mediterraneo e nel Mar Nero (62,5 per cento di stock sovrasfruttati), nel Pacifico sudorientale (54,5 per cento), nell’Atlantico sudoccidentale (53,3 per cento).
Secondo la Fao, i piccoli pescatori hanno le potenzialità per preservare gli equilibri degli ecosistemi, per adattarsi ai cambiamenti del nostro tempo e sviluppare sistemi resilienti. La pesca su piccola scala può dare il suo contributo al benessere umano, a sistemi alimentari sani e all’eliminazione della povertà attraverso l’uso responsabile e sostenibile delle risorse della pesca e dell’acquacoltura. E l’Iyafa, in questo senso, può essere l’opportunità per implementare dei codici di condotta e per incoraggiare le azioni per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un’indagine dell’Irccs Neuromed, consumando elevate quantità di cibi ultra-processati le persone diventano biologicamente più vecchie rispetto all’età cronologica.
Ricercatori australiani hanno osservato che il consumo quotidiano di verdure crucifere abbassa la pressione sanguigna, riducendo del 5 per cento il rischio di infarto o ictus.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità rivela una scarsa aderenza degli italiani alla dieta mediterranea: “scelte sempre più occidentalizzate e globalizzate”.
Delicato, confortevole, profumato, il risotto zucca, latte e tartufo accoglie le delizie dell’autunno, scaldando il cuore come il focolare di un camino.
Secondo i risultati di uno studio su 39mila adulti francesi, un consumo di cibi ultra-processati è associato all’insonnia cronica.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2024 punta a sensibilizzare sul tema del diritto al cibo che non è ancora garantito a tutti, nonostante si sprechino grandi risorse per produrlo.