Il parlamento europeo chiede di vietare la vendita di auto nuove termiche e ibride dal 2035

Il parlamento europeo dice stop alla vendita di auto nuove a benzina, diesel e ibride dal 2035. La parola passa agli stati membri.

  • Il parlamento europeo ha votato a favore della norma che circoscrive il mercato della mobilità, dal 2035, ai soli veicoli a zero emissioni.
  • Qualora la decisione del parlamento dovesse essere adottata dagli stati membri, dal 2035 non sarà più possibile acquistare auto nuove a benzina, diesel e ibride.
  • La maggioranza in parlamento si è spaccata su altri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.

Dal 2035, sarà possibile acquistare solo auto e furgoni a emissioni zero. È quanto richiesto dal Parlamento europeo, che l’8 giugno ha votato in plenaria la proposta della commissione Ambiente di rendere più ambiziosi gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del pacchetto Fit for 55.

Nel testo legislativo – approvato con 339 voti favorevoli, 249 contrari e 24 astensioni – i deputati sostengono la proposta di raggiungere una mobilità stradale a emissioni zero entro il 2035. Da quell’anno, quindi, stop a mezzi nuovi a benzina, diesel e ibride: dal 2035, solo motori elettrici. Sono stati anche fissati degli obiettivi intermedi: entro il 2030, secondo la posizione del parlamento europeo, bisognerà ridurre del 55 per cento le emissioni delle automobili e del 50 per cento quelle dei furgoni.

parlamento europeo
Votazione al parlamento europeo © Christian Ernhede/Getty Images

Ora la decisione va negoziata con gli stati membri

Con questo voto il parlamento ha stabilito la sua posizione ma ora inizia il negoziato con gli stati membri. Quindi non va escluso che la norma potrebbe subire delle modifiche o essere ammorbidita. Ci ha già provato il partito popolare europeo, il gruppo più rappresentato in parlamento, conservatore, che ha chiesto di continuare a permettere la produzione di un 10 per cento di autoveicoli a motore termico. La proposta è stata bocciata.

Non è ancora un vero divieto, insomma, anche se questo voto è uno spiraglio positivo in una giornata, quella dell’8 giugno, concitata per Bruxelles: in parlamento, infatti, la cosiddetta “maggioranza Ursula” (l’alleanza tra il partito popolare di centrodestra, il partito socialista di centrosinistra e gruppi e movimenti liberali centristi) si è spaccata su altre questioni fondamentali per la riduzione delle emissioni.

A proposito del meccanismo di adeguamento della CO2 alle frontiere europee, noto come Cbam, la proposta della commissione Ambiente di far iniziare il phasing out delle assegnazioni gratuite dal 2025 è stata bocciata dalla maggioranza parlamentare. La commissione si dovrà riunire di nuovo e portare un’altra proposta.

Di conseguenza sono saltate anche le votazioni – perché interconnesse al Cbam – relative alla proposta di estendere l’attuale sistema Ets (Emissions trading system, che obbliga le aziende a possedere un permesso per ogni tonnellata di CO2 emessa) al trasporto marittimo, agli edifici e ai trasporti su strada ed è stata procrastinata anche quella sul Social climate fund, proposto per affrontare l’impatto sociale ed economico sui cittadini che deriverebbe da Ets e Cbam.

Emissioni zero sì, ma non si parla di vietare l’uso del motore termico

Nella decisione assunta dal parlamento non si parla di vietare l’utilizzo delle auto a motore termico dal 2035, né di vietarne la compravendita sul mercato dell’usato ma si stabilisce che da un certo punto in poi non si vendano più auto e furgoni inquinanti.

Qualora il 2035 venisse confermato come l’anno di partenza per una nuova mobilità, dobbiamo farci trovare pronti, per esempio semplificando la ricarica di auto elettriche a casa o lungo le tratte stradali, o incentivandone l’acquisto. Insomma, dobbiamo cambiare stile di vita e lo dobbiamo cambiare in fretta. E se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 dobbiamo anche diminuire in assoluto il numero di auto, a partire da quelle più inquinanti.

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