L’arcipelago norvegese delle Svalbard – in pieno oceano Artico, ad un migliaio di chilometri dal Polo Nord – ha registrato nella giornata di sabato 25 luglio un record assoluto di caldo. Quassi 22 gradi centigradi, il che equivale al record assoluto, secondo quanto indicato dall’Istituto meteorologico norvegese.
Il precedente record alle Svalbard era di 21,3 gradi centigradi
La temperatura ha toccato infatti i 21,7 gradi alle 18 ore locali nei pressi del villaggio di Longyearbyen. Il precedente massimo risale al 16 luglio 1979, quando la colonnina di mercurio aveva raggiunto i 21,3 gradi. Il tutto in un periodo dell’anno nel corso del quale i valori massimi sono normalmente compresi tra 5 e 8 gradi alle Svalbard.
Si tratta dell’ennesima conferma di una tendenza evidente legata ai cambiamenti climatici. Ovvero il fatto che l’Artico sta subendo le conseguenze del riscaldamento dell’atmosfera terrestre in modo molto più marcato rispetto al resto del mondo. Basti pensare alle anomalie registrate nella porzione russa della regione, nella quale a gennaio la temperatura è risultata di 5 gradi superiore alla norma. Mentre a giugno si sono raggiunti picchi inimmaginabili, con 38 gradi toccati nel villaggio di Verchojansk, paesino popolato da mille abitanti nella nella Repubblica autonoma della Sacha-Jacuzia (Siberia orientale).
A giugno 38 gradi in Siberia
Un recente rapporto del Norwegian Centre for Climate Service, intitolato “Cllimate in Svalbard 2100”, ha tracciato d’altra parte un quadro allarmante. Nel periodo compreso tra il 2070 e la fine del secolo, infatti, la temperatura è prevista tra 7 e 10 gradi centigradi al di sopra del periodo pre-industriale. Ciò sulla base della tendenza attuale, “che dal 1970 ad oggi ha già comportato un aumento fino a 5 gradi centigradi”, precisa il documento.
Gli orsi polari hanno cominciato a cacciare e mangiare i delfini. È la prima volta che questo fenomeno si verifica e la causa è da rintracciare nell’aumento della temperatura e nella scarsità di cibo nell’oceano Artico. L’estate in anticipo L’acidificazione degli oceani e lo scioglimento dei ghiacci causati dal riscaldamento globale stanno da tempo
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.