Fridays for future annuncia la Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica il 25 settembre. Il 9 ottobre si terrà lo sciopero per il clima nazionale.
Il movimento globale Fridays for future (Fff) ha annunciato due nuove date estremamente importanti: la Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica, prevista per il 25 settembre, e lo sciopero nazionale per il clima, che si terrà il 9 ottobre.
“Siamo molto contenti di poter ricominciare a scendere in piazza, rispettando ovviamente le norme di sicurezza – ci ha raccontato Giovanni Mori, uno dei rappresentanti nazionali di Fridays for future e membro del gruppo di Brescia –. È ora di farci sentire. La crisi climatica non è andata in vacanza durante questa pandemia, nulla è cambiato e anzi i prossimi mesi saranno decisivi per il decennio. Per questo dobbiamo far sentire la nostra voce più forte che mai”.
+SUPER NEWS: SI TORNA IN PIAZZA+
💚Annunciamo la Giornata Mondiale di Azione per la Giustizia Climatica, il 25 Settembre 2020, e lo Sciopero per il Clima, il 9 ottobre 2020
25 settembre, Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica
“Siamo costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. La pandemia ha reso evidenti le contraddizioni del nostro sistema economico e sociale, costringendoci ad affrontare la realtà, ascoltare la scienza e trattare ogni situazione di emergenza come tale. Nonostante ciò la crisi climatica continua ad essere ignorata e trascurata dalla classe politica”, denuncia il movimento nato dalle proteste dell’attivista svedese Greta Thunberg, sulla quale è appena stato presentato un documentario al Festival del cinema di Venezia, che sarà nei cinema italiani il 2,3 e 4 novembre. “Perché tutto questo ancora non basta ai nostri politici per decidersi ad agire? Perché tocca ancora a noi – ragazzi, studenti, lavoratori – scendere in strada e cercare di scuoterli?”
Così il 25 settembre i gruppi italiani di Fridays for future si uniranno ad altre migliaia di città del mondo nella protesta per il diritto ad un futuro, attraverso azioni, flash mob e mobilitazioni, per ribadire ancora una volta quanto sia fondamentale combattere la crisi climatica con azioni concrete.
In cinemas worldwide starting October 16. And on hulu November 13. Here’s the official trailer:
Pubblicato da Greta Thunberg su Sabato 12 settembre 2020
9 ottobre, Sciopero nazionale per il clima
Le azioni proseguiranno nelle due settimane successive, fino ad arrivare al 9 ottobre, che sarà il giorno del climate strike, lo sciopero nazionale per il clima.
Entrambe le mobilitazioni verranno organizzate nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria previste per limitare la diffusione del Sars-Cov-2, il virus responsabile della malattia Covid-19.
La crisi climatica è causata da due cose: l'azione umana…. E l'inazione umana! (tipo quella del nostro governo! O quella dell'Europa!) pic.twitter.com/4CjcvIYQUR
Ed è stata proprio l’epidemia di coronavirus ad aver obbligato l’essere umano a confrontarsi direttamente con le conseguenze delle proprie azioni: la distruzione degli habitat e lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali hanno permesso ad un virus generalmente diffuso nel mondo animale di compiere il salto di specie e arrivare ad infettare l’uomo. Le misure di lockdown, applicate inizialmente per evitare il collasso dei sistemi ospedalieri, hanno dimostrato che quando la specie umana fa un passo indietro la natura ritorna immediatamente a vivere. Non a caso quest’anno l’Overshoot day, il giorno che indica l’esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni, è arrivato il 22 agosto con un mese di ritardo rispetto al solito.
“Forse ora siamo più consapevoli che vivere in un ambiente sano è quello che ci permette non solo di sopravvivere, ma anche di vivere e di vivere bene – ha commentato Mori –. Sarà la chiave per la transizione. Non solo la paura, ma far capire ai politici e ai governanti che c’è un’altra via, l’unica su cui possiamo proseguire per avere un futuro”.
Non possiamo pensare di continuare a sfruttare la natura senza pagarne le conseguenze, perché nuove pandemie sono sempre in agguato. “Dobbiamo ripensare al modo in cui usiamo le risorse naturali – ci ha raccontato Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione di Wwf Italianel podcast che abbiamo realizzato per capire la ripartenza italiana –. Non possiamo non usarle, ma dobbiamo farlo in modo intelligente, proteggendo il capitale naturale, ovvero quel capitale di natura che produce queste risorse. Se distruggiamo questo capitale ci troveremo letteralmente in bancarotta, quindi con niente in mano per mantenere la nostra esistenza”. Trovare un nuovo equilibrio, una nuova normalità, non significa smettere di usare le risorse offerte dal Pianeta, ma farlo in modo più consapevole e senza la presunzione che la crisi climatica non possa toccarci in alcun modo.
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