Dove sono andate per portare una petizione contro il riscaldamento globale e per la protezione dei migranti climatici.
Oggi c’è il quarto sciopero globale per il clima
Milioni di persone si riverseranno per le strade di tutto il mondo per chiedere ai governi, ancora una volta, di agire per ridurre le emissioni di CO2.
Il dizionario britannico Collins ha eletto “climate strike” come parola del 2019, mentre pochi giorni fa il dizionario inglese Oxford ha attribuito questo titolo alla parola “emergenza climatica”, in virtù dell’aumento esponenziale del suo impiego nel corso dell’ultimo anno.
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Sono testimonianze inequivocabili di come, da circa un anno a questa parte, i cambiamenti climatici e la minaccia che rappresentano per le specie viventi siano entrati al centro del dibattito pubblico come mai prima d’ora. Il merito, lo ricordiamo, è di Greta Thunberg e dei suoi solitari e ostinati scioperi per il clima, che hanno dato vita, in una simbolica forma di partenogenesi spontanea, al movimento Fridays for future.
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“Non c’è più tempo da perdere”. See you in the streets!
Info qui: https://t.co/jZWBObvOlm#WeAreUnstoppable#UniteBehindTheScience #GlobalStrike#29Novembre#FridaysForFuture pic.twitter.com/26LyzlUnCU
— Fridays For Future Italia (@fffitalia) 25 novembre 2019
Emergenza CO2
Eppure, nonostante il grande risalto dato alla crisi climatica in corso, le emissioni di CO2 non accennano a diminuire e, anzi, le concentrazioni medie globali di anidride carbonica sono in aumento, secondo l’Organizzazione mondiale della meteorologia. Per questo Fridays for future ha organizzato il quarto sciopero globale per il clima, che si svolge oggi, venerdì 29 novembre.
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Di nuovo in strada
Lo sciopero del 29 novembre segue quelli del 15 marzo, del 24 maggio e quello svoltosi in occasione della Climate action week, tra il 20 e il 27 Settembre 2019. Quelle manifestazioni hanno coinvolto milioni di persone in oltre 130 paesi in tutto il mondo. La data del 29 novembre, ha spiegato in un comunicato Fridays for future Italia, “è stata scelta perché cade esattamente ad una settimana dalla Cop25, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid”. Gli organizzatori dello sciopero mirano a mettere pressione ai leader politici che parteciperanno alla conferenza, affinché adottino misure efficaci per contrastare lo sfacelo ambientale.
Ricercatori in sciopero
Allo sciopero si uniranno anche dottorandi e ricercatori italiani, “ancora una volta saremo presenti in piazza in questa battaglia epocale per l’umanità – si legge in un comunicato dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia -. Tutto ciò avviene mentre Venezia subisce uno degli eventi meteorologici più devastanti della sua storia recente, esacerbato, oltre che dalla malagestione del territorio, proprio dagli effetti della crisi climatica”.
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I manifestanti, che in tutto il mondo animano e colorano strade e piazze, chiedono a gran voce, fondamentalmente, una sola cosa: che venga loro riconosciuto il diritto a un futuro dignitoso.
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