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4 curiosità (scientificamente provate) sul tuo gatto
Per celebrare questo animale intelligente e misterioso, sacro per gli antichi Egizi e maledetto per chi dava la caccia alle streghe nel Medioevo, riportiamo quattro studi che ne rivelano alcune curiosità. 1) I gatti riconoscono la voce dei loro padroni e scelgono di ignorarla consapevolmente Si tratta di una ricerca giapponese dell’Università di Tokyo che
Per celebrare questo animale intelligente e misterioso, sacro per gli antichi Egizi e maledetto per chi dava la caccia alle streghe nel Medioevo, riportiamo quattro studi che ne rivelano alcune curiosità.
1) I gatti riconoscono la voce dei loro padroni e scelgono di ignorarla consapevolmente
Si tratta di una ricerca giapponese dell’Università di Tokyo che di fatto conferma il sospetto di qualunque umano che conviva con uno o più felini: si tratta di animali che non sono né sordi, né stupidi, semplicemente non hanno voglia di rispondere. I due ricercatori Atsuko Saito e Kazutaka Shinozuka hanno monitorato 20 gatti nelle rispettive case, facendo pronunciare i loro nomi prima dai padroni e poi da completi estranei. Quando il nome era pronunciato dai padroni, ogni gatto dimostrava un atteggiamento corporeo di riconoscimento (attraverso i segnali dati dalla testa, dalle orecchie e dalla coda), ma non dava segno di voler rispondere al richiamo.
2) Vedono in noi altri gatti
Secondo John Bradshaw, esperto di comportamento felino dell’Università di Bristol, il modo che hanno i gatti di percepire gli esseri umani è totalmente differente da quello che hanno i cani. Mentre questi ultimi comprendono che siamo di una specie diversa e infatti assumono un atteggiamento diverso quando interagiscono con gli esseri umani rispetto a quello che assumono quando interagiscono tra di loro, i gatti non dimostrano alcun interesse a modificare la maniera di rapportarsi, nonostante si rendano perfettamente conto che le nostre dimensioni sono differenti. Secondo il ricercatore, i piccoli felini pensano di noi che siamo grossi gatti goffi.
3) Preferiscono le donne
Secondo Jon Day, ricercatore del Waltham Centre per la nutrizione degli animali, potrebbe dipendere anche, ma non solo, dal fatto che sono di solito le donne che si occupano di sfamare questi animali, arrivando ad adottare atteggiamenti “materni” nei loro confronti. Una ricerca condotta dall’Università di Vienna, che analizza le interazioni tra 41 gatti e rispettivi proprietari, dimostra invece che l’empatia tra felini e donne (meglio se giovani e dal carattere estroverso) è maggiore rispetto a quella dimostrata con i padroni maschi.
4) Non mangiano specie in via d’estinzione
Parliamo di gatti liberi, ossia quelli che non sono chiusi in casa dai padroni, ma hanno la possibilità di estendere il proprio territorio a un giardino o a un’area ancor più vasta. Il fatto che molti piccoli felini adorino il tonno dipende dalle proposte dall’industria degli alimenti per animali e dalle scelte alimentari dei loro umani di riferimento. Secondo lo studio Hunting behaviour of domestic cats and their impact on prey populations, i gatti punterebbero soprattutto specie animali di roditori e piccoli uccelli abbondanti in natura. A dire che certi vizi alimentari sono proprio colpa dei padroni.
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