Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
5 cose che non si sanno bene sul riciclo del vetro
Il vetro è un materiale riciclabile, igienico e conveniente, purché le materie prime usate per produrlo provengano dalla raccolta differenziata. I dati del recupero del vetro in Italia e in Europa sono buoni.
I dati. È stata superata la soglia del 70 per cento di tasso di riciclo del vetro nell’Unione europea. In Italia è stato avviato al riciclo il 71 per cento degli imballaggi in vetro nel 2012 (2 per cento in più rispetto al 2011). La passata di pomodoro preferisce l’imballaggio in vetro alla latta e al multistrato (Tetrapak). Questo vuol dire che il settore del vetro regge nonostante la crisi: nel 2013 i trend sono in leggera crescita, con la produzione di contenitori, vasetti e bottiglie che registra un aumento del 3 per cento nei primi 10 mesi del 2013.
Il caso ‘passata di pomodoro’. La maggior diffusione dei contenitori in vetro può far piacere sia a chi attento all’ambiente, che al gusto. Difatti uno studio dell’Università del Piemonte orientale afferma che, per esempio, per la passata di pomodoro la bottiglia in vetro è l’optimum per la sua conservazione: mantiene inalterate tutte le vitamine e sostanze nutritive che si trovano nella passata, con particolare attenzione alle vitamine (B1, B2, B5, B6, l’acido folico (B9) e ascorbico (C), il carotene, antiossidanti (come il licopene di cui la passata è particolarmente ricca) e le altre sostanze più interessanti per le proprietà salutistiche (quercetina, epicatechina).
5 cose che non si sanno bene del riciclo del vetro. Migliorare ulteriormente la raccolta differenziata si può, anche con informazioni più precise rivolte a chi deve concretamente fare il gesto giusto. Così il Coreve, il Consorzio recupero vetro, fa chiarezza su cinque punti riguardanti il processo del recupero e del riciclo:
1. Non è necessario risciacquare i contenitori di vetro prima di differenziarli, ma è importante svuotarli da eventuali residui. Prima di rinascere come contenitore nuovo di zecca, il vetro viene in ogni caso trattato e reso idoneo al riciclo nei forni fusori delle vetrerie. Si eviterà così di sprecare acqua.
2. Inutile eliminare etichette incollate o altri accessori che non vengono via. Però è bene togliere tutto quello che è facilmente asportabile come tappi e collarini.
3. Il pirex, il nemico giurato del vetro. Ci sono materiali che sembrano vetro, ma vetro non sono. Il caso più insidioso è forse quello dei materiali inerti che fondono a temperature più alte del vetro, come la vetroceramica (stoviglie e pirofile da forno), la cui assoluta trasparenza trae in inganno anche l’occhio più esperto. È però importante ricordarsi di tenere la vetroceramica (tipo il ”pirex”) ‘alla larga’ dal vetro perché è sufficiente un solo frammento di questi materiali per vanificare il processo di riciclo.
4. Non gettare insieme al vetro il cristallo. Bicchieri, oggetti e bottiglie in cristallo contengono un’elevata quantità di piombo, che non devono contaminare il processo di riciclo del vetro da imballaggio: per questo motivo, è importante mantenere separati contenitori e gli oggetti in cristallo dalla raccolta differenziata del vetro.
5. Anche se ce n’è un po’, non vanno col vetro. Gli altri materiali da tenere separati dal vetro: lampadine, lampade a scarica (neon) e specchi contengono sostanze pericolose per l’ambiente, assolutamente non compatibili con il riciclo del vetro utilizzato come imballaggio per alimenti.
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