Cammini e itinerari

5 laghi alpini da scoprire quest’estate tra le montagne italiane

Incastonati tra le montagne, i laghi alpini sono una meta estiva per eccellenza. Meglio se raggiungibili solo con i mezzi pubblici.

Specchi d’acqua limpidi tra una natura sontuosa e silenziosa: sono i laghi alpini, numerosi sulle vette del nostro paese, che diventano una meta perfetta per affrontare le calde estati. Ve ne proponiamo 5, in territori e regioni diverse, raggiungibili con trekking di ogni difficoltà e in località ben servite dai mezzi pubblici, così da poter lasciare l’auto a casa e muoversi lentamente e in modo più sostenibile. Per sentire solo profumi e quiete di montagna.

I Laghi di Sopranes sopra Tirolo, Alto Adige

Questi laghi sono magnifici. Ma lo è tutta la zona che può vantarli. Siamo nel Parco naturale del Gruppo di Tessa, il più grande dei 7 parchi naturali dell’Alto Adige, dove grazie a un trekking  circolare di 13 chilometri, con un dislivello in salita di 1140 metri, si raggiungono i 10 laghi. Un susseguirsi di specchi d’acqua lungo il sentiero 22 che può essere affrontato solo ed esclusivamente (lo raccomandiamo) da chi non soffre di vertigini perché è a tratti esposto. Chi deciderà di affrontare tutta l’escursione incontrerà il Lago di Latte (in realtà sono 2, uno più piccolo e uno più grande) a 2540 metri s.l.m., segue il Lago Lungo a 2589 metri, il più grande con una lunghezza di 1 chilometro, larghezza di 300 metri e profondità di 35 metri; successivamente si raggiungono il Lago Verde (2338 metri), il Lago Nero (2589 metri), il piccolo Lago Lavagna (2501 metri), il Lago Catino (2518 metri), il Lago di Casere (2117 metri), il Lago di Vizze (2126 metri) e infine il piccolo laghetto delle Zanzare. Il nostro consiglio, per un break di qualche giorno in totale immersione nella natura montana e a passo lento, è quello di raggiungerli interamente con i mezzi pubblici. Ed è possibile, anche se si tratta di grandi altitudini. Occorre prima di tutto raggiungere Tirolo, il delizioso borgo a pochi chilometri sopra Merano: per farlo utIlizzate la linea SASA 221 da Merano centrale dove sarete arrivati comodamente in treno. Da qui poi prendete la funivia dell’Alta Muta, la cui stazione si trova nei pressi del centro del paese e in 5 minuti porta a 1.400 metri in un meraviglioso paesaggio di montagna con vista panoramica su Merano e la valle d’Adige. Un sogno. Questo è il punto di partenza di numerosissimi sentieri, non solo quello di cui vi scriviamo, molti dei quali semplici e adatti a tutte le gambe.

Trascorrere qualche giorno a Tirolo è davvero una buona idea: qui partono belle escursioni che possono essere alternate a visite culturali nei luoghi d’interesse. Da non perdere sono due castelli, Castel Tirolo e Castel Fontana che vi sorprenderanno sia per le perle d’arte che custodiscono, che per le storie di cui sono stati teatro entrambi. Castel Tirolo va visitato con attenzione: all’interno non perdete due portali finemente lavorati e la piccola cappella di rara bellezza. Specie d’estate e nel periodo natalizio è anche sede di eventi musicali e culturali. Castel Fontana appartiene alla famiglia de Rachewiltz, erede del poeta americano Ezra Pound che qui ha a lungo dimorato e di cui è possibile ammirare numerosi ricordi per riscoprire una personalità geniale e controversa. Sono luoghi tranquilli, lontani dalle folle dove godere delle montagne e della natura davvero in totale relax, senza fretta e con animo leggero. Senza dimenticare tutti i pregi che offre l’Alto Adige, eccellente per molti aspetti, come ad esempio la possibilità, soggiornando in una struttura alberghiera del luogo, di poter usufruire di una card per i mezzi gratuita.

Laghetti di Moino in Valle Vigezzo, Piemonte

Ci spostiamo in Piemonte per un’escursione decisamente più semplice, adatta a tutti – anche alle famiglie con bambini – e definita turistica. Ma non per questo meno bella e suggestiva dal punto di vista naturalistico. I laghetti che vi consigliamo di raggiungere sono alpini naturali, non invasi artificiali. Il percorso è affascinante e il plus è che si tratta di un territorio ben servito dai mezzi pubblici. Siamo in Valle Vigezzo il cui centro principale è Santa Maria Maggiore. Il trekking parte proprio dove arriva la cabinovia della Piana di Vigezzo che si trova a soli 15 minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Maggiore che è una delle fermate della mitica Ferrovia Vigezzina-Centovalli che parte da Domodossola (45 minuti di tragitto). Se invece si parte dalla vicina Svizzera, occorre farlo da Locarno. Una volta sulla Piana si prende la mulattiera alla destra del Rifugio Ratagin (M25-SI-GTA) e si parte a camminare per circa un’ora e mezza con un dislivello dolce. Guardatevi intorno: vedrete i paesi della Valle Vigezzo adagiati nella conca fra due catene montuose; più lontano verso ovest la lunga fila delle vette superiori a 4000 metri che separano l’Ossola dal Cantone Vallese della Svizzera, Monte Rosa, Mischabel, Weissmies; a sud i monti del Parco val Grande. Più vicino in direzione ovest/nordovest la valle di Arvogno con i suoi alpeggi di media montagna in parte trasformati in abitazioni per le vacanze e a contorno la Pioda di Crana e il Pizzo Scheggia. I laghetti sono 3 ed esplorandoli si raggiungono quasi i 2000 metri.

Laghetti di Moino
Escursione Piana di Vigezzo – Laghetti di Moino © Marco Benedetto Cerini

I Bei laghetti sopra Bormio in Valtellina, Lombardia

I più “alti” di tutti tra le nostre proposte, i Bei laghetti sono conosciuti come le Maldive a 3000 metri perché vantano acque di un azzurro intenso spettacolare. Siamo all’interno del Parco nazionale dello Stelvio in Valtellina dove le meraviglie sono tante. Questi laghi sono raggiungibili sia in funivia che a piedi. Per chi non vuole impegnarsi troppo è possibile prendere la funivia di Bormio Ski per arrivare in vetta a Bormio 3000 / Cima Bianca (3.012 metri): da qui si imbocca il sentiero S541 tutto in discesa. Raggiungerete i Bei Laghetti dopo circa 3 chilometri a 2.750 metri. Vi troverete in un percorso non troppo impegnativo di circa 45 minuti allietato da un panorama sulla Valfurva davvero notevole. Quando sarete davanti ai laghetti ne scorgerete le differenze: uno è più azzurro cristallino, l’altro blu smeraldo: a seconda delle condizioni atmosferiche le acque dei laghetti mutano ma sono sempre incredibilmente suggestive. Se non si temono le temperature, si può pensare anche di fare il bagno che certamente sarà corroborante. Il percorso di ritorno in discesa a piedi lungo le piste da sci del comprensorio di Bormio durerà circa due ore: lo scenario è ancora splendido e vale sicuramente la pena.

Bei laghetti, Valtellina
Bei laghetti, Valtellina © Roberto Ganassa/ClickAlps

Lago Santo in Val Gardena, Alto Adige

Andiamo in un’altra bella valle, in Alto Adige, in Val Gardena per raggiungere il Lago Santo (chiamato anche in ladino Lecht Sant) tra i verdi prati alpini e sovrastato dalle magnifiche cime delle Odle. Chi ama camminare, dovrà affrontare un trekking di tre ore e mezza che separano il Lecht Sant da Santa Cristina ma è anche possibile “evitare” parte dell’escursione salendo a bordo della funivia Col Raiser. Si può arrivare al punto di partenza con i mezzi pubblici: la linea 350 parte ogni mezzora da Ponte Gardena o Chiusa diretta (entrambe queste località sono anche stazioni ferroviarie) a Santa Cristina e occorre scendere alla fermata Maciaconi nel centro del paese. La funivia Col Raiser porta in un attimo sull’Alpe Mastlé, nel bel mezzo del Parco naturale Puez-Odle che sarà da sfondo per tutto la gita. Non male. Dal rifugio delle Odle, situato proprio dietro la stazione a monte, inizia il sentiero che conduce fino al Rifugio Fermeda, situato a metà strada tra Col Raiser e il Lago Santo. Se si volge lo sguardo all’orizzonte, si scorge il Monte Pic, un antico vulcano ormai spento e, alle sue pendici, giace il Lago Santo, la nostra meta.

Proprio sopra il Lago Santo c’è un rifugio pittoresco che ricorda le baite di montagna di “Heidi”, un posto da visitare, specie se si è con dei bambini che adoreranno gli animali che vivono qui.

Lago Coldai in Val di Zoldo, Veneto

Il lago Coldai è noto tra chi frequenta le Dolomiti e ama le montagne perché è facile da raggiungere e regala un contesto naturale di altissimo valore paesaggistico. Si tratta di uno specchio d’acqua d’origine glaciale dai colori davvero unici. Siamo sull’ampio pianoro in Val Civetta racchiuso tra Monte Civetta e Monte Coldai, nel Comune di Val di Zoldo in Provincia di Belluno, in Veneto. Solitamente lo si raggiunge prendendo come punto di partenza Alleghe, un comune di poco più di 1000 abitanti che fa parte dell’Agordino a minoranza linguistica ladina dove si arriva in bus da Belluno, servita dalle ferrovie nazionali.

Partendo da Alleghe, grazie alle cabinovie, in meno di mezz’ora si sale fino a 1920 metri al Col dei Baldi, punto dal quale partono numerosi percorsi escursionistici tra i più famosi e scenografici delle Dolomiti. Proseguendo in discesa si arriva a Malga Pioda da dove occorre seguire il sentiero n.556 che, salendo, ci porta in quota. Mentre si cammina si incontra il Monte Pelmo e, dopo circa un’ora si raggiunge il Rifugio Sonino e subito dopo il lago Coldai situato a 2172 metri di quota che riflettere il Civetta e regala un’ampia e impagabile vista panoramica su alcune delle più belle cime dolomitiche. Purtroppo, non è consentito fare il bagno nel lago e bisogna accontentarsi di passeggiare lungo le sue rive, di fotografarlo e di godersi il panorama sottostante che abbraccia meraviglia sino ad Alleghe.

Non è l’unico specchio d’acqua il Coldai, qui si trovano anche il Lago di Alleghe e il Ru dei Rialt con le sue scenografiche cascatelle.

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