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Budapest, 5 cose da vedere nella capitale romantica e moderna dell’Ungheria
Ricca di fascino, Budapest è la meta ideale per un weekend tra storia, tradizioni e modernità. Passeggiare lungo il Danubio, perdersi nel quartiere ebraico e vedere il Castello al tramonto: un itinerario per due o tre giorni nella Parigi dell’est.
Tra le città europee più visitate, specie negli ultimi anni, Budapest è un affascinante mix di antico e moderno che incanta molti milioni di turisti. Il Danubio rende più suggestiva una capitale che è già di per sé ricca di scorci romantici, edifici storici, quartieri e locali innovativi. Spesso è definita la Parigi dell’est ma è invece una meta con un’identità tutta sua e una storia millenaria che ogni quartiere custodisce. Tra le tappe più caratteristiche e note ne aggiungiamo altre fuori dai soliti circuiti per esplorare aspetti più peculiari della città, per esempio: sapevate quanto è stata segnante la tradizione fotografica ungherese? O che il paese è stato sotto il regime comunista per oltre 40 anni?
Hungarian house of photography – Mai Manó house e Robert Capa contemporary photography center
In molti certamente conoscono Robert Capa, fotografo divenuto famoso soprattutto per i suoi scatti di guerra, ma non tutti sanno che era ungherese, nato a Budapest, così come André Kertész, meno noto al grande pubblico ma altrettanto talentuoso. Questa città ha dato i natali a due firme celebri della fotografia e non è strano quindi che qui sorgano due centri dedicati a questa arte. Non sono mete molto battute dai turisti, ma gli appassionati devono assolutamente visitare entrambi; primo perché la “scuola ungherese“, soprattutto nel Novecento era all’avanguardia, specie per quanto concerne la fotografia giornalistica e documentaristica, poi perché danno uno sguardo anche sul contemporaneo che continua a essere interessante. Prima che rimaniate delusi: al Robert Capa contemporary photography center non sono esposte foto di Capa ma è comunque un luogo da visitare.
Mercato centrale – Nagycsarnok
Il mercato della città è secondo noi sempre un luogo da visitare perché è qui che si “studiano” i comportamenti dei cittadini e si entra davvero nella vita quotidiana del posto. Quello di Budapest più antico si trova sul lato di Pest, alla fine della via dello shopping Váci utca, a pochi metri dal Ponte della libertà. Salta all’occhio immediatamente per via della sua struttura e soprattutto per il tetto, restaurato con colorate piastrelle Zsolnay provenienti da Pécs. Sui tre piani in cui è suddiviso troverete tutti i più tradizionali prodotti ungheresi: gli abitanti di Budapest consumano molta carne e salumi che qui troverete in abbondanza, insieme a spezie come la paprika e vini come il Tokaji. Un piano è dedicato ai ristoranti dove è possibile mangiare tutti i giorni, tranne la domenica. I prezzi sono molto buoni (ma lo sono in tutta la città): è il posto giusto dove acquistare souvenir gastronomici, ma ci sono anche angoli dedicati ad altri prodotti. La cosa più bella sono le montagne di frutti di bosco, in particolare mirtilli e lamponi, che potrete acquistare con pochi fiorini ungheresi. Anche la tradizione dolciaria è notevole e i dolci sono invitanti e numerosi.
Danubio
Il fiume che bagna la città e divide Budapest in due – Buda e Pest – è anche ciò che di più romantico vedrete nella capitale ungherese. L’atmosfera lungo il fiume infatti, soprattutto al calar del sole e di notte, è senza pari. Per godere al meglio dell’atmosfera il consiglio è di prenotare una minicrociera sul Danubio: ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche, si può semplicemente fare un giro di un’oretta o decidere di cenare a bordo o fare nottata. I prezzi sono accettabili ma conviene riservare il proprio posto per tempo perché sono tutte gettonatissime. Rimarrete senza fiato davanti al Parlamento e al Castello illuminati: l’illuminazione della città è magnificamente studiata e la notte le luci riflesse sulle acque del Danubio creano uno scenario romantico e suggestivo. Spesso su queste imbarcazioni, durante la gita mostrano un video sulla città e le sue attrazioni e vi consegnano cuffiette per sentire le informazioni nella vostra lingua: lasciate perdere e guardate il fiume. Ne vale la pena.
Sinagoga
La più grande in Europa e la seconda al mondo, la Nagy zsinagóga di Budapest è una tappa imperdibile in un tour della città. Una visita qui è un viaggio sia architettonico che storico alla scoperta del valore religioso e artistico della struttura. Appena entrati rimarrete senza fiato per via dell’oro: si trova ovunque ma non è per nulla invasivo né stucchevole ma anzi elegante. Lo stile architettonico non è facilmente classificabile, qualcuno lo definisce eclettico, con elementi principalmente moreschi, ma anche con richiami all’architettura neobizantina e all’architettura neoromanica, soprattutto all’esterno. Quasi ogni ora c’è la possibilità di fare una visita guidata, breve ma con una guida che parla italiano e vi spiegherà con precisione la storia della sinagoga neologa della città. Spesso qui vengono organizzati anche eventi e può capitarvi di assistere a un concerto di musica klezmer, coinvolgente anche se a lungo andare un po’ monotona. Nel parco della sinagoga noterete una struttura che rappresenta un salice piangente, è l’albero della memoria Emanuel voluto da Tony Curtis e completato dallo scultore ungherese Imre Varga che ricorda i martiri e tutte quelle persone non ebree che rischiando la propria vita salvarono molte persone durante l’Olocausto.
Memento park – Szoborpark
Tra storia e goliardia, il Memento park è un luogo talmente fuori dal comune che deve essere visto: si tratta di un museo a cielo aperto dove sono esposte le statue che testimoniano il comunismo in Ungheria dal 1049 al 1989. Il parco è stato costruito nel 1993 e da allora è meta per nostalgici comunisti ma anche per semplici curiosi che vogliono capire cosa ha condizionato la vita del popolo ungherese per quarant’anni. Lenin, Marx ed Engels vi saranno, dopo un giretto qui, più famigliari. Tra le curiosità da non perdere c’è una cabina telefonica dove, dopo aver composto dei codici indicati in una sorta di elenco telefonico, potrete ascoltare le voci originali non solo dei leader del partito comunista ungherese, ma anche di Stalin, Fidel Castro e Mao Tse-tung. Il minuscolo negozio di souvenir poi è una chicca assoluta: tazze di smalto con la faccia di Lenin, manifesti e calamite rétro, un paradiso del kitsch. Il parco si trova fuori città, un bel viaggetto in autobus, accertatevi prima degli orari.
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