
Quante imprese hanno i mezzi per far fronte a un danno all’ambiente? A dare una risposta è la rilevazione di Pool Ambiente su dati Ania.
La terra è il bene più prezioso dell’umanità. Dalla terra l’uomo trae il cibo per nutrirsi, l’acqua per dissetarsi, i metalli con cui forgia i propri strumenti, l’energia con cui mette in moto la società. L’umanità sottrae dalla natura le materie prime per la sua sopravvivenza, chiedendo alla terra risorse in quantità sempre maggiori, senza
La terra è il bene più prezioso dell’umanità. Dalla terra l’uomo trae il cibo per nutrirsi, l’acqua per dissetarsi, i metalli con cui forgia i propri strumenti, l’energia con cui mette in moto la società. L’umanità sottrae dalla natura le materie prime per la sua sopravvivenza, chiedendo alla terra risorse in quantità sempre maggiori, senza usare alcuna lungimiranza. La generosità della terra è in esaurimento.
In Borneo l’uomo disbosca ettari di foresta per allevare bovini che, prima di arrivare sulle tavole americane, non hanno mai brucato un solo filo d’erba perché vengono alimentati con la soia e il mais prodotti nelle coltivazioni intensive in Brasile. In Medio Oriente le falde acquifere vengono prosciugate in profondità dai pozzi che l’uomo scava per rendere coltivabile il deserto e costruirvi intorno le più ricche città della contemporaneità. In California, Stati Uniti, in Alberta, Canada, il fracking (la fratturazione idraulica) svuota la terra e le falde acquifere già scarse per estrarre petrolio di pessima qualità. Il suolo sta iniziando a sprofondare.
Per frenare queste azioni e proteggere l’ambiente in cui la società umana dovrebbe continuare a vivere nel prossimo futuro, molte piccole imprese, organizzazioni, centri di ricerca e amministrazioni locali hanno deciso di adottare forme di sviluppo sostenibile per garantire il nutrimento e la crescita dei popoli. In concomitanza della Giornata della Terra, l’Earth Day, vi proponiamo le più interessanti pratiche e i progetti innovativi per la tutela della terra.
Sekem non è un miraggio, ma il frutto dell’agricoltura biodinamica. Una città sorta trent’anni fa tra le sabbie del deserto che oggi si nutre con i prodotti della propria terra. Sekem è la migliore dimostrazione che non è necessario distruggere le falde acquifere e prosciugare i bacini sotterranei per avere l’acqua.
La serra Jellyfish Barge galleggia tra Pisa e Livorno. Un prototipo tutto italiano per combattere la mancanza d’acqua e di terra agricola nel mondo. Con dei dissalatori attivati dall’energia solare, la serra galleggiante depura le acque inquinate o salate per l’irrigazione delle piante.
La siccità e l’aridità dei suoli sono una delle cause della mancanza di cibo. Un gruppo di ricercatori etiopi ha inventato una serra dalla quale ottenere acqua potabile e per l’irrigazione dalla rugiada notturna. Questo è un esempio di come si possa nutrire e sviluppare un paese arido senza distruggere l’ambiente.
Le vertical farm, o serre verticali, non consumano suolo e nutrono con cibo sano anche nelle zone più inquinate. Le grandi città inquinate dallo smog e dai residui tossici delle fabbriche potranno produrre cibo sicuro all’interno di queste serre, dove l’ambiente è controllato e le piante non necessitano di grandi quantità d’acqua.
L’impresa olandese che produce elementi d’arredo e accessori per l’abbigliamento con la forza del vento dimostra che non è necessario trivellare il suolo per estrarre il petrolio, la natura fornisce già tutti gli elementi per poter sviluppare le nostre aziende con l’energia pulita.
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