La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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Il 13 per cento dei felini selvatici è a rischio estinzione, soprattutto a causa della caccia e della perdita di habitat. Ecco le specie in maggior pericolo.
Stiamo vivendo, non sempre con la giusta consapevolezza, la sesta estinzione di massa della storia del pianeta che sta decimando il numero delle specie viventi. Le principali vittime dell’attuale anomalo tasso di estinzione sono gli anfibi (il 41 per cento delle specie rischia di scomparire per sempre), ma il declino è rapido anche per i grandi mammiferi, in particolare i predatori. Negli ultimi venti anni il numero dei grandi felini, come leoni, tigri e leopardi, si è ridotto notevolmente, ma ad essere in pericolo sono anche specie più piccole, meno note e meno carismatiche. Il 13 per cento dei felini selvatici è classificato in pericolo dalla Lista rossa della Iucn (anche se per fortuna nessuno è fortemente minacciato) e molte popolazioni sono in declino, il 34 per cento è invece considerato vulnerabile.
In tutto il mondo i felini selvatici devono far fronte a numerose sfide, innanzitutto la perdita e la degradazione degli habitat, la diminuzione delle prede e la caccia. In molte aree del pianeta questi animali vengono uccisi illegalmente per utilizzarne parti del corpo molto ricercate dalla medicina tradizionale. Inoltre stabilire l’effettivo stato di conservazione di alcune specie non è facile, i felini si sa, sono animali incredibilmente elusivi, apparentemente in grado di tramutarsi in spettri. Del 20 per cento delle specie di felini selvatici minacciati i ricercatori hanno infatti dati parziali e insufficienti. Secondo la Iucn delle 38 specie esistenti di felini selvatici cinque sono in pericolo. Scopriamo quali sono.
Il gatto dorato del Borneo, endemico dell’omonima isola asiatica, è una delle specie di felino meno conosciute al mondo. Vive infatti nel fitto delle foreste, ha abitudini notturne ed è di dimensioni modeste (non supera i settanta centimetri, coda compresa). Si stima che la popolazione di gatti dorati del Borneo conti circa 2.200 esemplari in età riproduttiva. Questa specie, classificata in pericolo, è particolarmente minacciata dal bracconaggio (viene cacciata sia per la pelle che per essere usato come animale domestico) e dalla perdita di habitat causata soprattutto dall’espansione delle piantagioni di palma da olio.
Questo piccolo felino, apparentemente non molto diverso da un comune gatto domestico, vive in aree inospitali, caratterizzate da terreni prevalentemente rocciosi e scoscesi, come le alte radure delle Ande e le steppe della Patagonia. Anche in questo caso è difficile fare una stima precisa degli individui esistenti in natura, ma i ricercatori credono siano circa 1.380. Le minacce più serie per la sopravvivenza dei gatti delle Ande, classificati in pericolo, provengono dall’espansione agricola, dall’impatto degli allevamenti di bestiame, dalla caccia e dal degrado degli ecosistemi.
La lince iberica è ritenuta il felino più a rischio di estinzione nel mondo. Sarebbero appena 400 gli individui presenti in natura, che si aggirano a caccia di conigli tra gli arbusti mediterranei della penisola iberica. La specie è considerata in pericolo ma fortunatamente la popolazione sta lentamente crescendo grazie agli sforzi di conservazione. Nonostante l’aumento delle linci la loro sopravvivenza è ancora a rischio a causa dell’urbanizzazione e della diminuzione dei conigli, provocata da un ceppo di malattia emorragica virale. Tra le misure di conservazione si pensa proprio di aumentare il numero dei conigli, le prede principali di questi rari felini.
In questa lista di felini minacciati la tigre è senza dubbio la specie più iconica e nota. Le tigri sono ritenute in pericolo, minacciate soprattutto dal commercio illegale di fauna selvatica e dall’espansione delle infrastrutture. Ciononostante nel 2016 il numero di questi grandi felini è tornato a crescere, per la prima volta dopo più di cento anni. Grazie a progetti di conservazione, su tutti il progetto Tx2 del Wwf, e politiche più lungimiranti, il numero globale di tigri è passato dai 3.200 esemplari del 2010 agli attuali 3.890.
Il gatto a testa piatta è un piccolo felino che deve il proprio nome alla peculiare forma del cranio, allungata e schiacciata. Questi animali prediligono le zone umide e costiere di Malesia e Thailandia, Sumatra e Borneo, in particolare dove sono presenti le foreste di mangrovie. Il gatto a testa piatta è in pericolo, soprattutto a causa della costante distruzione delle zone umide e delle foreste di pianura. Si stima che ne sopravvivano circa 2.500 individui in età riproduttiva.
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