Il lavoro punta a sfatare le bugie che in questi anni hanno frenato lo sviluppo dell’auto elettrica e la transizione ecologica. In anteprima, solo su LifeGate
5 storie virtuose (più una) sul trasporto marittimo
Dalla Norvegia alla Germania, dalla Svezia al Portogallo, fino alla Thailandia, l’elettrificazione del trasporto marittimo procede veloce. 5 storie di paesi e aziende impegnati per la tutela del mare. L’Italia? A rilento, anche se a Venezia…
Cinque storie per altrettante, virtuose, nazioni che hanno messo in pratica azioni concrete per rendere più efficiente il trasporto marittimo locale. Dalla Germania settentrionale ai fiordi norvegesi, dal Portogallo alla Svezia fino alla Thailandia, vi raccontiamo cinque storie (più una, purtroppo l’unica italiana…) che dimostrano come il rapporto fra uomo e mare possa trovare nuovi equilibri, sfruttando l’elettrico e la transizione tecnologica per ridurre l’impatto del trasporto marittimo sull’ambiente.
Un trasporto marittimo che, secondo i dati forniti dall’Unione europea, attualmente è responsabile del 2-3 per cento delle emissioni globali di CO2. Dal gennaio 2020 il tenore massimo di zolfo dei combustibili per uso marittimo è passato dal 3,5 allo 0,5 per cento a livello globale, con l’obiettivo di riduce l’inquinamento del comparto, agendo soprattutto sulle emissioni di ossidi di zolfo (SOx) prodotte dai motori a combustione delle navi (derivanti dall’olio combustibile utilizzato), fra le maggiori cause di piogge acide e polveri sottili. L’emergenza riguarda anche il forte impatto che il trasporto marittimo ha sulla qualità dell’aria in molte città costiere europee.
“Il settore dei trasporti marittimi ha portata globale e per ridurre le emissioni servono soluzioni globali. L’entrata in vigore del limite massimo di zolfo a livello mondiale rappresenta una tappa importante per tutto il settore”.
Adina Vălean, commissaria Ue per i Trasporti
Che si tratti di trasportare persone, auto, camion o merci, il comparto marittimo muove carichi pesanti che richiedono ingenti quantità di energia. Per questo è importante che questo settore avvii velocemente una transizione tecnologica che abbassi drasticamente e rapidamente il livello di emissioni. Servono navi e traghetti più sostenibili. Le opzioni più percorribili? Dal retrofit all’alimentazione dei motori con gas naturale liquefatto (GNL), dai sistemi ibridi all’elettrico, fino agli esempi più virtuosi, come le navi mosse solo dall’energia del vento.
Norvegia: è qui il più grande traghetto elettrico del mondo
A volerlo è stata la compagnia di navigazione norvegese Bastø Fosen. Si tratta del gigantesco traghetto “Bastø Electric”, attualmente il più grande traghetto elettrico del mondo. Lungo quasi 140 metri e largo 21, può ospitare fino a 600 passeggeri e 200 auto. La nave è entrata in servizio nel marzo scorso e collega le città di Moss e Horten, unendo le sponde orientale e occidentale del fiordo di Oslo. Si tratta del collegamento più trafficato della Norvegia con circa 3,8 milioni di passeggeri e circa 1,8 veicoli l’anno. Il sistema propulsivo, completamente elettrico, impiega una batteria di dimensioni impressionanti, ben 4.300 kWh (le auto elettriche più performanti non arrivano a 100 kWh). In tema di elettrificazione del trasporto marittimo, la Norvegia è fra le nazioni più virtuose con oltre 70 traghetti elettrici o elettrificati già in servizio.
Germania del Nord: da giugno il trasporto marittimo è elettrico
Si chiama “MS Düsternbrook” la linea operata dalla compagnia di navigazione Schlepp und Fährgesellschaft Kiel (SFK) che dal giugno scorso ha messo in servizio il primo traghetto completamente elettrico sulla costa della Germania settentrionale. La nave, che dall’insenatura di Kieler Förde collega tra loro le località di Reventlou, Wellingdorf e Neumühlen, è lunga poco meno di 25 metri e può trasportare fino a 140 persone e 60 biciclette. Il traghetto, costruito dalla Holland Shipyards di Rotterdam, è alimentato da due motori elettrici da 86 kilowatt di potenza l’uno. Cuore del sistema la batteria da 819 kWh e 20 celle solari che insieme permettono al traghetto un’autonomia di circa 10 ore. Secondo fonti locali, il costo di questa innovativa nave ammonterebbe a circa 3 milioni di euro e all’acquisto avrebbe dato un sostanzioso contributo il ministero federale tedesco dei Trasporti e delle infrastrutture.
Svezia: è record per il traghetto elettrico più veloce del mondo
La velocità, di solito, è nemica dell’efficienza e, soprattutto, dell’autonomia elettrica. Ma ci sono le eccezioni. Come i velocissimi e-ferries svedesi pronti ad entrare in servizio nella capitale Stoccolma, in grado di raggiungere la notevole velocità (per gli standard marini) di 55 km/h. Si tratta di traghetti lunghi 12 metri ed entreranno in servizio fra la capitale e gli arcipelaghi vicini. L’e-boat potrà ospitare circa 30 persone e sarà alimentata da due motori elettrici ciascuno con una potenza di 60 kW. Le batterie da 180 kWh permetteranno di percorrere circa 110 chilometri, un’efficienza notevole ottenuta grazie a una tecnologia simile agli aliscafi, che permette allo scafo di navigare sollevandosi leggermente sull’acqua riducendo di molto la resistenza.
Portogallo: il lento (ma costante) addio al diesel comincia da Lisbona
Abbandonare il diesel per l’elettrico. E’ questo il percorso che sta affrontando la compagnia di trasporti portoghese Transtejo, che gestisce il servizio di traghetti sul fiume Tago, nella capitale Lisbona. Entro il 2022, la società ha annunciato di voler sostituire 10 delle sue attuali navi alimentate a diesel con altrettante elettriche. Commissionate ai costruttori navali spagnoli Astilleros Gondán e al colosso industriale svedese ABB, i traghetti lunghi 40 metri potranno ospitare fino a 540 passeggeri e collegheranno le città di Lisbona, Cacilhas, Seixal e Montijo lungo il corso del Tago, il fiume più lungo della penisola iberica. I traghetti, che entreranno in servizio dal 2022, saranno mossi da motori elettrici e potranno raggiungere velocità fino a 16 nodi (30 km/h).
Thailandia: dove i traghetti navigano fra i grattacieli
L’impegno per un trasporto marittimo più efficiente non è solo europeo. La Thailandia, per esempio, sta puntando molto sull’elettrificazione e ha dichiarato di voler elettrificare almeno il 30 per cento delle sue flotte entro il 2030. A Bangkok, la capitale del paese, i primi, virtuosi, esempi. Al posto dei vecchi e inquinanti motori diesel, molte barche sono alimentate da batterie agli ioni di litio grazie a motori fuoribordo completamente elettrici forniti del produttore tedesco Torqueedo. L’iniziativa si inserisce in un piano per la riduzione della CO2 che coinvolgerà progressivamente anche una flotta di 20 traghetti, tutti elettrici, che contribuiranno a ridurre i livelli di emissioni nei corsi d’acqua del centro città causati dal notevole pendolarismo fra canali e fiumi.
Italia a rilento. A Venezia la prima infrastruttura di ricarica elettrica
In Italia l’elettrificazione del trasporto via mare va a rilento. Anche se non mancano i segnali positivi. Al recente Salone nautico di Venezia è stato presentato il progetto e-dock che si pone l’obiettivo (non facile…) di una laguna libera dai fumi e dagli scarichi dei combustibili fossili. “Un piano di azione verso la conversione alla mobilità elettrica in ambito nautico è impellente, visti gli obbiettivi di decarbonizzazione previsti al 2030 e al 2050 – ha spiegato Claudio Iannelli, ceo di e-concept, la startup veneziana che ha lanciato il progetto – Come già in atto per la mobilità terrestre, dalla quale mutuare l’esperienza, tutto ciò sarà possibile solo avviando il processo di infrastrutturazione e incentivazione necessaria”, ha concluso Iannelli.
“L’obiettivo dell’Ue è proteggere il benessere dei nostri cittadini e garantire inoltre un ambiente, mari e oceani sani e puliti nel quadro di un’economia blu sostenibile e senza emissioni di carbonio, che vede l’impegno congiunto di tutte le parti, compreso il settore dei trasporti marittimi”.
Virginijus Sinkevičius, commissario Ue responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca
In pratica si tratta della prima infrastruttura di ricarica per imbarcazioni elettriche. Una palina a uso privato è già stata installata nel rio della Misericordia, mentre due punti di ricarica pubblica verranno attivati a Ca’ Giustinian e ai SS. Apostoli. A questo si aggiunge l’impegno del gruppo Veritas (responsabile dei servizi di raccolta dei rifiuti nel centro storico veneziano), che ha confermato la conversione del trasporto nautico all’elettrico anche nell’ambito delle imbarcazioni da lavoro. Grazie infatti all’implementazione, in laguna, delle nuove infrastrutture di ricarica, le imbarcazioni adibite alla raccolta rifiuti potranno ricaricarsi e navigare esclusivamente in modalità elettrica: “L’obiettivo è di ibridizzare la flotta in tempi brevi e far sì che il motore endotermico divenga solo ausiliario e non il motore principale”, ha spiegato Federico Adolfo, responsabile dei servizi ambientali Veritas.
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