7 app che ci aiutano a non sprecare il cibo

I numeri sul cibo sprecato sono ancora impressionanti. Numeri che incidono sulle fasce più deboli della popolazione e sulle risorse del pianeta. Ecco allora come la tecnologia ci può aiutare.

È di qualche giorno fa la notizia che rivela quanto costa lo spreco di cibo ogni anno in Italia: 8 miliardi di euro. Ogni famiglia butta nella spazzatura circa 630 grammi di cibo la settimana, valore che si aggira intorno ai 6,5 euro per famiglia. Numeri impressionanti che emergono dal Rapporto 2014 Waste Watcher – Knowledge for Expo presentato da Last Minute Market, spin off dell’Università di Bologna e dall’istituto Sgw, che si occupa di ricerche di mercato.

 

“Perché sprechiamo l’equivalente di 8 miliardi di euro in cibo?” chiede Andrea Segré, presidente di Last Minute Market. “Perché non diamo più valore al cibo e dobbiamo impegnarci a combattere la perdita di questo valore, più che lo spreco in sé. È una lotta che ci porterà a restituire valore al cibo e alle relazioni. Se gettiamo nella spazzatura una confezione danneggiata lo facciamo perché è diversa. Noi rifiutiamo il diverso. Per migliorare dobbiamo invece lavorare in questa direzione: promuovere le relazioni umane attraverso i beni.”

 

Per combattere la “cultura dello spreco”, il Governo ha accettato le linee guida proposte dal Protocollo di Milano – promosso dalla Fondazione BFCN (Barilla Center for Food and Nutrition) – che prevedono di promuovere stili di vita sani e combattere l’obesità, di promuovere l’agricoltura sostenibile e ridurre lo spreco di cibo del 50% entro il 2020.

 

Ma l’inversione di rotta può e deve partire anche nelle nostre case, tutti i giorni. Ecco allora che la tecnologia ci può venire in aiuto, con delle app dedicate alla lotta allo spreco.

 

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App dedicata alle donazioni di cibo online, sviluppata dai ricercatori Aaron Ciaghi e Pietro Benedetto Molini della Fondazione Bruno Kessler di Trento, e realizzata in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare onlus. In pratica chi ha cibo in “eccedenza” e non lo vuole sprecare potrà metterlo a disposizione di un ente caritatevole che assiste le persone indigenti del proprio territorio, sempre supervisionato dal Banco Alimentare. Dedicato alla grande distribuzione, alla ristorazione ma anche ai singoli cittadini per creare una vera e propria community per la condivisione alimentare.

 

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Si tratta di un’app “svuota frigo”, ovvero permette agli utenti registrati di mettere a disposizione il cibo in eccesso e scambiarlo con gli altri utenti. Realizzata da quattro giovanissimi che si son conosciuti tramite l’incubatore d’impresa H-Farm, l’applicazione è dedicata a condomini, campus, o piccole comunità, dove si può instaurare un clima di fiducia tra le persone.

 

Breading

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Questa applicazione, che sarà disponibile in autunno, si focalizza principalmente sulla riduzione dello spreco di pane. Permette infatti di creare una rete tra produttori, panifici, distribuzione ed enti caritatevoli che possano scambiare e donare il pane in eccedenza, che altrimenti andrebbe buttato. L’app ha vinto la Start Cup Live, e parteciperà, come team italiano, al Pioneer Festival, competizione europea dedicata alla tecnologia.

 

Ricette al contrario

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Altra app italiana, un’altra sorta di “svuota frigo”. Stavolta però l’applicazione suggerisce delle ricette in base a quello che ci rimane in dispensa o in frigo, in modo tale da non buttare nulla.

 

Senza spreco

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È più una piattaforma che una vera applicazione. Permette infatti a tutti i soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione, trasformazione e vendita agroalimentare di vendere a prezzo scontato o donare agli enti benefici prodotti che spesso vengono scartati. L’idea è stata sviluppata grazie ad un finanziamento a fondo perduto da parte di Hub Firenze.

 

Zero Relativo

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Anche questa è una piattaforma web, dedicata al baratto e al riuso creativo. È la prima realizzata in Italia e nasce dall’idea di ridare vita ad una forma di commercio antica ma che sta tornando in auge.

 

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7 app che ci aiutano a non sprecare il cibo

Un’app in inglese che per ora è dedicata alla città di New York. Funziona un po’ come gli altri casi citati e in pratica punta a mettere in contatto persone o gruppi svantaggiati e ristoranti 0 negozi che abbiano cibo in eccesso e venderlo così a prezzi scontati.

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