In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
7 luoghi da visitare in Umbria, un tour tra arte e borghi nella regione verde della bellezza
Questa terra ricca di arte, natura e cultura, troppo spesso ferita dai terremoti, custodisce alcune delle eccezionalità del nostro paese. Un breve tour della verde Umbria ci porta a scoprire borghi e città di una regione scrigno di bellezza.
Cinque o sei giorni attraverso l’Umbria, le sue città e i suoi borghi che custodiscono arte e tradizioni di una terra unica. Un tour per scoprire qualcosa in più della maestosa e ben conosciuta bellezza della regione. Sette luoghi da visitare in Umbria, tanti itinerari per chi ama l’arte più vicina a noi, quella lontana nel tempo o semplicemente vagare tra verdi colline e vigneti. L’Umbria come non l’avete mai vista.
Città di Castello
Città di Castello vale una tappa soprattutto perché è il luogo di nascita di Alberto Burri e qui sono conservate moltissime delle sue opere, alcune monumentali. Ma chi è Alberto Burri? È un medico che durante la Seconda guerra mondiale viene fatto prigioniero e portato in un campo in Texas. Qui comincia a dipingere e non smetterà più. Le sue creazioni, uniche e solo apparentemente semplici, lo hanno reso celebre grazie all’utilizzo di materiali mai impiegati prima, seppur della vita quotidiana come ad esempio sabbia, sacchi, stoffa, bitume. Le sedi espositive a lui dedicate in città sono due, Palazzo Albizzini e gli Ex seccatori del tabacco: la prima è un elegante edificio nel cuore di Città di Castello, mirabilmente restaurato – che lo stesso Burri ha voluto e di cui ha curato l’allestimento – dove sono conservate 150 opere realizzate dal 1948 al 1985. Una perla davvero. Gli Ex seccatoi sono uno spazio immenso nella periferia della cittadina, recuperati e resi dimora delle ultime opere del maestro, quelle tra il 1977 e il 1993. Sono entrambi luoghi incredibilmente curati e valorizzanti ciò che custodiscono, un esempio di esposizione suggestiva, lineare ed esaustiva. Da non perdere assolutamente se si parte per l’Umbria, anche per chi non conosce Burri. Se ne sarà meravigliati.
Perugia
Perugia è una città ricca di storia ed esempi d’arte, alcuni inaspettati. Come uno scrigno nasconde un doppio fondo, in questo caso, altri livelli. Sì perché Perugia ha una storia etrusca, poi romana, tardoantica e infine medievale e ognuna di esse ha lasciato segni architettonici e artistici che possono essere rivelati nel Museo capitolare della Cattedrale di San Lorenzo e in quello archeologico. Assolutamente da visitare se si vuole capire davvero la genesi del capoluogo dell’Umbria. Accanto al Museo archeologico si erge maestosa la basilica di san Domenico: qui ammirate la facciata, la vetrata quattrocentesca e il chiostro, un luogo di armoniosa bellezza. Altra meraviglia da non perdere è la Cappella di San Severo: qui si trova l’affresco dedicato alla Trinità e santi di Raffaello e Perugino, databile al 1505-1508 circa e al 1521. Un’opera a quattro mani, tutte di grandi maestri.
Assisi
Inutile descrivere la meraviglia provata davanti alla Basilica di San Francesco di Assisi: lo stupore ammirando l’interno della basilica superiore e inferiore completamente affrescati da Giotto, Cimabue, Simone Martini, è immenso. Non è però l’unica tappa da fare in città: la meno nota chiesa di San Damiano è assolutamente da visitare. Ha una bellezza meno eclatante, più riservata e nascosta, ma saprà emozionarvi. Ci si arriva a piedi (circa 1 chilometro) dal centro storico di Assisi: dopo aver oltrepassato porta Nuova bisogna percorre un breve tratto di viale Vittorio Emanuele II e girare a sinistra in località Santuraggio; poco più avanti un piazzale immette al convento di San Damiano. Qui, nella cinquecentesca cappella, si trova un crocifisso ligneo, intagliato da fra Innocenzo da Palermo nel 1637; su di un lato sono visibili due vetri istoriati che evocano il Cantico delle creature. L’atmosfera di pace e quiete e la posizione privilegiata della chiesa e del convento rendono questo luogo perfetto. Visitatelo la mattina presto.
Spello e Bevagna
Due piccoli borghi dell’Umbria ma unici e speciali, in modi diversi. Spello è molto nota per la celebre infiorata che si svolge a giugno e riveste di fiori tutti i vicoli; Bevagna ha una piazza stupenda, perfetta da ogni punto la si guardi e mille angoli da scoprire.
A Spello la meta che consigliamo è la cappella Baglioni nella collegiata di Santa Maria Maggiore dove si trova un celebre ciclo di affreschi di Pinturicchio, databili tra il 1500 circa e il 1501. Oggi riuscire a visitare questa chiesa è già un’impresa: dopo il terremoto che ha colpito numerosi territori in Umbria infatti, è chiusa perché inagibile e per accedervi occorre provare a telefonare e domandare la disponibilità al custode per aprirla. Vale la pena insistere però. Garantito.
A Bevagna, dopo un giro nel minuscolo ma magnifico centro (non mancate di visitare il Teatro Torti), dirigetevi in campagna, tra i 30 ettari vitati della Tenuta Castelbuono dove, perfettamente integrato nel territorio, è sorto il Carapace, la cantina della famiglia Lunelli progettata da Arnaldo Pomodoro. Una visita guidata qui è insieme una breve viaggio nell’architettura e nell’arte di fare vino. Degustate i superbi Sagrantino e Montefalco e perdetevi nell’ammirare la distesa di vigneti che circonda questa struttura incredibile, funzionale e unica.
Spoleto
A Spoleto, in parte ferita e abbandonata dopo il sisma, oltre all’incredibile Duomo, il nostro consiglio è di guardarvi attorno e raggiungere a piedi con una breve passeggiata la chiesa di San Pietro extra moenia: una bella scalinata, mille papaveri attorno e una facciata imponente vi attendono. L’interno non è così suggestivo ma da qui si gode un bel panorama sulla città e soprattutto sul ponte romano – ora chiuso per via del terremoto. Poi tornando in città, andate a visitare la chiesa di Sant’Eufemia, per farlo occorre acquistare i biglietti al Museo Diocesano (procedura noiosa e obbligata, ma entrambi i luoghi valgono la pena). Continuate il tour alla scoperta di angoli meno noti cercando di affacciarvi alla chiesa di San Salvatore: per raggiungerla ci si accede dal cimitero ma non è detto che possiate entrare; qui le visite sono sporadiche e intermittenti perché tutta Spoleto è transennata, chiusa, instabile. Provateci però perché si tratta di un esempio di chiesa longobarda unica che vi affascinerà per immensità e insieme intimità e pace. Chiude il cerchio, il complesso di San Ponziano che comprende monastero e chiesa, se siete fortunati qui troverete una guida che vi illustrerà i mille segreti custoditi soprattutto nella cripta, affrescata mirabilmente tra la fine del 1400 e il 1500.
Orvieto
Orvieto ci abbaglia con il maestoso Duomo, capolavoro gotico unico al mondo, all’interno del quale non dovete perdete la cappella di San Brixio recentemente restaurata con gli affreschi di Beato Angelico e Luca Signorelli: uno scintillare che lascia senza fiato. Per accedervi occorre pagare un biglietto, se invece desiderate visitare solo la chiesa, andate la mattina presto: non la troverete affollata e avrete tutto il tempo per godervi la meraviglia che vi circonda. Tutt’altra emozione la suscita il pozzo di San Patrizio: un’incredibile opera architettonica e ingegneristica realizzata dal 1527 dove due gradinate elicoidali, concepite in modo da essere indipendenti e non comunicanti tra loro, permettono di salire e scendere lungo i 53 metri del pozzo senza che ci si incroci. La luce, l’acqua sul fondo, la struttura unica, rendono quest’esperienza davvero interessante, anche se un po’ faticosa, ma non impossibile.
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