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750 tonnellate di gasolio rischiano di finire nel Mediterraneo a causa del maltempo
Una nave carica di carburante è affondata al largo della Tunisia a causa delle cattive condizioni meteorologiche. L’equipaggio, composto da 7 persone, è stato evacuato. La situazione è sotto controllo ma c’è il rischio di disastro ambientale Una nave con 750 tonnellate di carburante è affondata a 7 chilometri dalla costa di Gabès, città di
- Una nave carica di carburante è affondata al largo della Tunisia a causa delle cattive condizioni meteorologiche.
- L’equipaggio, composto da 7 persone, è stato evacuato.
- La situazione è sotto controllo ma c’è il rischio di disastro ambientale
Una nave con 750 tonnellate di carburante è affondata a 7 chilometri dalla costa di Gabès, città di 130mila abitanti della Tunisia. Tutto l’equipaggio è stato evacuato dalle autorità portuali. Ora si teme il disastro ambientale nel mar Mediterraneo.
Affondata a causa delle cattive condizioni meteo del Mediterraneo
La petroliera Xelo, battente bandiera della Guinea Equatoriale, proveniva dall’Egitto, precisamente dal porto di Damietta, ed era diretta a Malta. La nave si è bloccata a causa del maltempo e delle turbolenze in mare, secondo quanto ricostruito dal ministero dell’ambiente tunisino.
La sera di venerdì 15 aprile, l’equipaggio ha chiesto di poter entrare nelle acque territoriali tunisine e poi il permesso di sbarcare. Ma non ha fatto in tempo: l’acqua del mare ha allagato velocemente la sala macchine della nave fino a un’altezza di due metri e quindi l’intero equipaggio, composto da 7 persone, è stato evacuato.
Per la Tunisia la situazione è sotto controllo
Le squadre congiunte della marina, dei trasporti e delle dogane e le autorità portuali hanno cercato di mantenere stabile la nave per evitarne l’affondamento. Ma dopo diversi tentativi, la petroliera è affondata a circa 7 chilometri dalle coste del golfo di Gabès.
Per ora non ci sarebbero fuoriuscite del gasolio trasportato, mentre 5.000 litri di gasolio proveniente dai serbatoi della nave sono stati aspirati dalla superficie del mare. Insomma, le autorità sono al lavoro per evitare il disastro naturale e il ministero dell’ambiente di Tunisi ha annunciato di avere attivato il piano nazionale di emergenza ma che la situazione, per ora, è sotto controllo.
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