Italia prima al mondo per utilizzo di energia solare

Su un totale di 227 GW installati nel mondo, l’Italia è prima con una copertura dell’8 per cento della domanda. Segno che il potenziale delle rinnovabili e tutt’altro che esaurito.

L’Italia primo paese al mondo per copertura della domanda di energia elettrica da fotovoltaico. Nei giorni caldi del referendum, l’Agenzia internazionale dell’energia pubblica, nel rapporto “Snapshot of Global PV Markets”, i primi dati relativi alla potenza installata nel mondo nel 2015: 227 gigawatt globali, con 50 gigawatt di nuova potenza installata lo scorso anno. Il contributo del fotovoltaico al fabbisogno energetico mondiale ammonta circa all’1,3 per cento.

 

energia solare

 

E l’Italia si trova al primo posto, nella classifica dei paesi con il maggior contributo alla domanda di energia, con un 8 per cento, seguita dalla Grecia (7,4 per cento) e dalla Germania (7,1 per cento). Una vero e proprio boom quello del solare che è cresciuto costantemente negli ultimi 10 anni: da quei 1,4 GW del 2005 ai 16,6 GW del 2010, ai 50 di oggi. Ma dal rapporto si evince come il mercato, negli anni, si sia spostato verso paesi come Cina (15,3 GW), Giappone (11 GW) e Usa (7 GW) che guidano rispettivamente il mercato con nuova potenza installata.

 

Energia solare. Dal 2011 il blocco del mercato

“Fino a 10 anni fa questo paese era fanalino di coda nella corsa alle rinnovabili. Poi con la riforma del 2007 è finalmente iniziata la corsa che ci ha portato in poco tempo a questo invidiabile record mondiale di fotovoltaico e a un contributo di circa il 40 per cento delle rinnovabili sul totale”, commenta Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club. “Il picco delle installazioni si è raggiunto nel 2011 da allora tutti i governi, da Berlusconi a Renzi, si sono impegnati nel porre ostacoli invece di accompagnare la crescita. Il culmine dell’attacco lo si è raggiunto con l’intervento retroattivo dello ‘spalma incentivi’ e con la mancata emanazione del decreto su incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche. L’effetto è che mentre il mondo va al galoppo (oltre 280 miliardi di dollari di investimenti nel 2015) qui ci siamo fermati. Proprio quando l’accordo della COP21 che il nostro premier firmerà a New York il 22 aprile richiederebbe un rinnovato sforzo in questo campo”.

 

“In Italia il fotovoltaico è cresciuto grazie a politiche che hanno favorito questa crescita”, spiega Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia di Wwf Italia. “Da qualche anno, però, la politica è sotto pressione per porre invece barriere, lacci e lacciuoli. Si è rimesso mano agli incentivi del conto energia, tagliandoli in modo retroattivo, e questo ha scoraggiato gli investimenti, che nel nostro Paese calano, a differenza di quello che avviene in tutto il mondo, in primis in Cina e in tutta l’Asia. Oggi, il prezzo del pannello è sceso enormemente, mentre è salita la capacità istallata.

 

energia solare
Il grafico mette in relazione il costo del pannello, con la capacità installata.

 

“Le rinnovabili – continua Midulla – hanno dimostrato una capacità di penetrazione che ha stupito gli stessi analisti, e in Europa e in Italia si sarebbe potuto fare di più, se ci fossimo dati obiettivi più ambiziosi: ricordiamoci che gli obiettivi di decarbonizzazione al 2020 in Europa sono stati raggiunti e superati già lo scorso anno. Questo sta frenando una spinta propulsiva che ci ha resi leader e oggi a guidare la crescita delle energie pulite sono Cina e Usa. Il Governo deve dare priorità alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, le uniche in grado di garantire davvero la nostra sicurezza, la nostra salute, il clima globale e quindi un futuro a tutti noi e alle generazioni future. Negli Usa oggi le energie rinnovabili danno lavoro a 2.500.000 di persone, mentre gli occupati nell’estrazione di petrolio e gas sono in tutto circa 180.000: la speranza anche per il futuro del lavoro è lì”.

 

“Ci troviamo di fronte ad una rivoluzione energetica: quasi 19 GWp di solare fotovoltaico installato sono il volano perfetto per il cambio di paradigma”, dichiara Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare. “Un nuovo modello energetico democratico dove ogni cittadino ha il controllo totale sull’energia (auto)prodotta e (auto)consumata grazie al fotovoltaico ed alle tecnologie che permettono l’accumulo elettrico tramite le batterie e l’alimentazione delle pompe di calore. Ma anche un nuovo modo di concepire la mobilità soprattutto nei contesti urbani. Penso all’infinite possibilità di utilizzo dei sistemi fotovoltaici e di accumulo per alimentare le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Senza dimenticare tutte le soluzioni tecnologiche per la gestione intelligente, anche da remoto, dell’energia. La tecnologia c’è ed è affidabile e sicura. La gente è emozionalmente coinvolta e pronta ad adottare queste nuove soluzioni per l’energia. La nota dolente arriva però dalle Istituzioni: obbedienti come non mai alle lobby delle fonti fossili, non hanno la capacità di vedere le infinite opportunità di sviluppo tecnologico, economico ed occupazionale. Opportunità che sono davanti agli occhi di tutti e che sono pronte ad essere dischiuse. Basterebbe non ostacolarle come stan facendo il Governo e l’Autorità per l’Energia con una riforma delle bollette elettriche a dir poco medievale”.

 

“Italia Solare – conclude Viscontini -, associazione della quale sono onorato di essere Presidente, si batte per un nuovo modello energetico più democratico ed è per questo motivo che al referendum di domenica prossima il Votare SI per noi significa inviare un segnale forte all’attuale Governo e a quelli successivi ovvero che gli Italiani valuteranno e giudicheranno il loro operato sulla base delle scelte di politica energetica: fiducia a quelli che sostengono le energie rinnovabili, sfiducia a quelli che sostengono le fonti fossili”.

Ultima modifica 15/04/16 0re 11.00

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