La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
A Maserada sul Piave, in Veneto, aprirà un cinodromo per gare di cani
A Maserada sul Piave, in provincia di Treviso, aprirà un cinodromo per le corse dei levrieri. Le associazioni che tutelano i diritti animali sono insorte.
- Nel parco cittadino di Maserada sul Piave, in Veneto, sarà presto inaugurato un cinodromo per gare di cani.
- L’apertura è violentemente contestata dalle associazioni animaliste che la considerano lesiva per il benessere dei cani.
- Sabato 14 maggio si terrà una protesta davanti al municipio locale.
A Maserada sul Piave, in provincia di Treviso, si terranno tra non molto le corse dei levrieri. Sarà un’attività sportiva in grande stile, con una pista di ben 167 metri con larghezza di 102 e apparecchiature di fotofinish per decretare vincitori e perdenti al termine delle gare. Perché di gare si tratta, nonostante sindaco e organismi deputati all’installazione del cinodromo ci tengano a dire che sono soltanto attività amatoriali. Il tutto con un accordo tra il comune di Maserada e l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) che prevede la concessione per 15 anni di un’area di 27mila metri quadrati a ridosso degli impianti sportivi, a fronte di un canone annuo di 4mila euro, per un investimento dichiarato di oltre 160mila.
Maserada, protestano le associazioni che tutelano i diritti animali
L’anello per ospitare le gare tra i cani del cinodromo, simile a quello delle piste di atletica ma con il fondo in sabbia, è già stato iniziato e l’impianto che verrà realizzato a Maserada sul Piave è sostanzialmente unico in Italia. Per contestare la prevista apertura del cinodromo c’è stato tutto un rincorrersi di petizioni, appelli, prese di posizione che sono culminate con l’annuncio di un presidio sabato 14 maggio alle 10:00 davanti al municipio di Maserada.
Tra i primi a mostrare preoccupazione per questo progetto c’è stato un politico, il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Zanoni: ha dichiarato che il cinodromo di Maserada innesca una serie di gravi conseguenze sia sul fronte della tutela degli animali sia dal punto di vista ambientale e, non da ultimo, anche sotto il profilo della legalità. Scommesse clandestine, quindi, che potrebbero diventare possibili per un circuito di gare che non sarebbero certo amatoriali, ma vedrebbero i cani impegnati in vere e proprie performance agonistiche.
L’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) ha lanciato una campagna contro il cinodromo a Maserada sul Piave con una raccolta di firme, sottolineando anche come i lavori di costruzione siano proprio accanto a una bellissima area verde protetta e appartenente alla rete Natura 2000.
L’importanza di salvaguardare i levrieri
“L’ultimo cinodromo italiano, quello di Roma, fu chiuso vent’anni fa, e ora si pensa di costruirne uno nuovo riportando indietro la storia dello sfruttamento degli animali. Far correre i levrieri, così come far correre i cavalli per il divertimento dell’uomo è segno di mancanza di cultura e sensibilità nei confronti degli animali”, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “In diversi paesi d’Europa i levrieri impiegati in corse cosiddette ‘amatoriali’ vengono acquistati, soprattutto in Irlanda, dall’industria del greyhound racing che non ha alcun rispetto per la vita degli animali e che sfrutta ed elimina migliaia di esemplari ogni anno. I cani sono allenati fino allo stremo solo per il gusto di vederli correre, senza contare l’orrore che si nasconde negli allevamenti: accoppiamenti forzati, fattrici sfruttate come macchine da riproduzione, cuccioli selezionati e soppressi solo perché devono rispondere agli standard di razza”.
La pista in costruzione a Maserada sul Piave e le iniziative ad essa collegate rischieranno quindi d’incentivare l’importazione dei levrieri andando così ad alimentare un’industria spietata e crudele. L’Oipa spiega che chi vuole protestare contro la realizzazione del progetto può sottoscrivere la protesta alla pagina web che inoltrerà automaticamente la lettera di dissenso alle autorità comunali coinvolte nell’operazione.
Un parere negativo arriva anche da Podenco’s angels rescue che sottolinea come i levrieri siano cani da caccia per i quali correre è strettamente finalizzato all’attività venatoria, e non certo a gareggiare in manifestazioni sportive volute dall’uomo. E anche questa associazione, insieme ad altri organismi, ha lanciato una petizione da firmare online per scongiurare il pericolo e tutelare i levrieri e il loro benessere. “Quando ho letto sui giornali la notizia della costruzione di una pista di 167 metri a Maserada sono rimasta senza parole. Ho fatto parte di associazioni che si occupano di salvare questi cani e anche oggi mi occupo di rescue. Abbiamo lanciato una raccolta di firme insieme ad altre associazioni per dare voce a chi non ne ha”, dice Fulvia Gardi, presidente di Podenco’s angels rescue.
Il cinodromo servirà per gare amatoriali?
Per meglio comprendere la vicenda del cinodromo di Maserada conviene ascoltare anche il parere del sindaco del comune e dell’Enci che si occupa dei lavori inerenti alla pista tramite l’Enci servizi srl. Lamberto Marini, sindaco di Maserada, ha replicato immediatamente alle accuse delle associazioni animaliste con un lungo post sulla pagina Facebook del comune in cui parla di “campagna indecente e diffamatoria messa in campo dagli esponenti della minoranza consiliare maseradese, per bocca del loro capogruppo. Libertà di pensiero e di dissentire certo, ma qui si è voluto insinuare che il progetto per la realizzazione di uno spazio per attività sportive dei cani levrieri possa mascherare attività illecite, possa instaurarsi un giro di scommesse clandestine, si possa favorire il maltrattamento di animali, il tutto facendo scempio di un’area a valenza naturalistica. Nulla di più falso”.
Uno scontro tra fazioni politiche, verrebbe da dire, nel quale la tutela del benessere dei cani non entra minimamente in questione. In un comunicato stampa anche l’Enci ha ribadito le sue ragioni che vedono in primo luogo la selezione e il miglioramento delle razze canine. “Secondo questa finalità si organizzano verifiche zootecniche che, per le razze levriere, consistono nelle prove di coursing e di racing, secondo le previsioni di regolamenti internazionali Fci. Alcune di queste si svolgono su impianti con fondo in sabbia, come il progetto presentato a Maserada che ha avuto particolare attenzione al benessere dei cani che costituisce l’eccellenza per questo tipo di attività. Le verifiche zootecniche, come per tutti gli altri settori di competenza di Enci, hanno la sola finalità di constatare il mantenimento in capo al cane delle caratteristiche morfologiche e funzionali tipiche della razza. Nel caso dei levrieri, la corsa è un’attitudine naturale e proprio per questo non può esistere alcuna costrizione nei confronti del cane, né sarebbe efficace alcuna forma di addestramento alle corse”, si legge nel testo.
Insomma, il dibattito è aperto e come al solito si spera che non vincano le ragioni dei più forti, magari legate a meri interessi commerciali, ma quelle degli animali, ancora una volta coinvolti nelle azioni degli uomini che non sempre hanno un obiettivo trasparente e disinteressato.
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