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Grazie a un progetto contro la dispersione scolastica, sei ragazzi navigheranno per due mesi in barca a vela tra lezioni e attività.
In Italia il 13,5 per cento dei giovani lascia la scuola prima del diploma e il 23,2 per cento non è occupato né inserito in un percorso di formazione. E i tanti mesi di lockdown a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus non hanno fatto che aggravare la situazione. Per rispondere a questa problematica sociale è nato un progetto nazionale, A scuola per mare, selezionato e cofinanziato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che coinvolge cinque regioni (Sicilia, Lazio, Lombardia, Sardegna, Campania) e che ha come protagonisti adolescenti che incontrano difficoltà a completare il ciclo di studi.
Sei ragazzi, 4 maschi e 2 femmine, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, inviati dai comuni attraverso la rete dei servizi sociali, delle scuole, dei centri di giustizia minorile, sono salpati lunedì 14 settembre a bordo della barca a vela Lady Lauren dal porto di San Vincenzo (Li) per trascorrere cinquanta giorni di navigazione con l’obiettivo di ritrovare se stessi. Con loro uno staff di tre educatori coordinati da Gabriele Gaudenzi, presidente de I tetragonauti onlus, l’associazione capofila del progetto. In questi due mesi in mare i ragazzi svolgeranno diverse attività: da un corso con il rilascio del brevetto per l’attività subacquea nel parco nazionale dell’Asinara a una settimana di navigazione integrata con un gruppo di coetanei disabili dell’associazione Aipd, Associazione italiana persone disabili, di Pisa. Durante la navigazione i ragazzi saranno inoltre impegnati nella quotidiana attività didattica concordata con le scuole e propedeutica al loro reinserimento al termine dell’esperienza. L’arrivo è previsto per il 2 novembre a Catania.
Il progetto “A Scuola per Mare”, che ha durata triennale, si articola in due proposte. I moduli residenziali (in primavera e autunno), in mare, e il modulo sperimentale territoriale. Ogni modulo residenziale è composto da una fase di pre-navigazione; da una fase di navigazione; da una fase post in cui i ragazzi vengono accompagnati al reinserimento in percorsi formativi, di orientamento e di avviamento al lavoro. Il modulo sperimentale territoriale ha come base Monza dove è focalizzata l’attività dell’Associazione Antonia Vita – Carrobiolo Monza .I destinatari, anche qui, sono ragazzi tra i 14 e i 18 anni, giovani che devono terminare la scuola primaria di primo grado o che frequentano i primi due anni delle scuole superiori e che sono a rischio di dispersione scolastica. Si tratta di un modulo più territoriale per consentire una migliore integrazione con le offerte già attive sul territorio.
Il modulo si svolge in un arco di tempo di circa otto mesi (indicativamente novembre-giugno) ed è caratterizzato da una fase iniziale, della durata di due mesi, dedicata alla selezione dei ragazzi, agli incontri di conoscenza e di individuazione degli operatori referenti e alla definizione del Piano educativo individualizzato; a questa seguirà una seconda fase in cui si alterneranno periodi di viaggio (venti giorni di navigazione e venti giorni di cammino) e periodi presso la Scuola popolare di Monza, dove i ragazzi verranno affiancati nella rielaborazione degli elementi emersi durante il viaggio e nel recupero di contenuti curriculari. Questa terminerà con gli esami di terza media e comunque con la fine dell’anno scolastico. Questo modulo nel 2022 verrà replicato nel territorio di Sassari.
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