Biodiversità, il filo rosso dei Life talks A2A raccontato nel nostro daily

Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.

In che modo sono legate tra loro la tutela della biodiversità e la transizione energetica del nostro Paese? Come favorirle entrambe? E perché tutte e due rappresentano aspetti fondamentali per affrontare la sfida più importante del nostro secolo, ovvero la ricerca di soluzioni per ridurre e mitigare i cambiamenti climatici? Di questi temi, divenuti centrali nelle nostre vite, parlerà Giovanni Mori con i suoi ospiti, in tre edizioni speciali del sabato di News dal pianeta Terra che ci terranno compagnia da fine ottobre a fine novembre. Obiettivo delle tre puntate è dimostrare come salute fisica, economica e sociale dei territori e fonti di energia siano fattori strettamente intrecciati tra loro, come raccontato nei Life talks A2A, a cui sono legati questi speciali.

I Life talks A2A

I Life talks sono un percorso di incontri dedicati ai cittadini e agli stakeholder del gruppo che hanno l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità, promuovendo una comunicazione coerente e responsabile tra le comunità in cui l’azienda opera, attraverso le presentazioni dei Bilanci di sostenibilità territoriali e approfondimenti con ricercatori, scienziati e key opinion leader.  La valorizzazione delle diverse iniziative di A2A per i territori locali si intreccia con il macrotema della biodiversità, che è quest’anno è stato scelto dalla Life company come filo conduttore di tutto il percorso.

Le tre puntate faranno da contraltare a due importanti Life talks: quello di Palermo, Sicilia, in programma il prossimo 29 ottobre al Grand Hotel Piazza Borsa; e quello di Rapallo, Liguria, previsto per il 15 novembre all’Excelsior Palace Hotel.

Prima puntata: parliamo di biodiversità con Valeria Barbi

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Giovanni Mori e Valeria Barbi durante la registrazione della puntata speciale di News dal Pianeta Terra. © Francesco Badalamenti/LifeGate

Ospite della prima puntata è Valeria Barbi, giornalista ambientale, naturalista e politologa, nonché già ospite del Life talks che si è svolto in Sardegna, a Cagliari, lo scorso 20 settembre. Suo il compito di aprire questa miniserie dedicata e di tracciare un quadro generale sulla necessità e sui benefici della biodiversità, per noi esseri umani, ma anche per le specie animali e vegetali che popolano il Pianeta.

Dalla chiacchieratasono emersi diversi temi. Per esempio, come gli insetti impollinatori abbiano un ruolo centrale per l’agricoltura europea: dal loro servizio gratuito dipendono circa 15 miliardi di euro di introiti ogni anno. Non solo: anche il rewilding e la reintroduzione delle specie a rischio possono avere un effetto decisivo per combattere i cambiamenti climatici.

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Valeria Barbi, giornalista anbientale, naturalista, politologa. © LifeGate

Barbi ha per esempio ricordato che “secondo l’IPCC, il rewilding è una delle più efficienti strategie di mitigazione alla crisi climatica. Si è scoperto che proteggendo e ripristinando le popolazioni di soli 9 gruppi di specie entro il 2100 si potrebbe raggiungere il 95 per cento dei 500 miliardi di tonnellate di CO2 da rimuovere dall’atmosfera, che sono quelle necessarie per mantenere il riscaldamento globale al di sotto della soglia di 1,5°C, come richiesto dall’accordo di Parigi del 2015”.

Procedere verso il futuro con la consapevolezza che è nostra la responsabilità di quello che accadrà al Pianeta non è impossibile. In questo, Barbi si è detta fiduciosa che persone e territori possano essere sensibilizzati e coinvolti attivamente.

Seconda puntata: sfatiamo falsi miti su biodiversità e clima, con Ruggero Rollini

Divulgatore, comunicatore della scienza, autore televisivo per i programmi Rai SuperQuark e Noos: Ruggero Rollini è stato l’ospite ideale della seconda puntata speciale, pubblicata il 9 novembre, per parlare di come e perché nascono e si diffondono i falsi miti su biodiversità e clima, e di come sfatarli. Per esempio, ha spiegato che il negazionismo climatico si è evoluto: non è più costituito da aperto dissenso – perché ormai il cambiamento è innegabile – ma da discorsi che sminuiscono le soluzioni, come l’uso delle fonti rinnovabili, di cui vengono ingigantiti i difetti allo scopo di rallentare la transizione energetica.

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Ruggero Rollini, divulgatore scientifico e autore televisivo, ospite dei Life Talks © LifeGate

E poi, afferma Rollini, “Le persone danno la colpa delle alterazioni del clima alle macchie solari, ai vulcani, cercano qualcosa di ineluttabile per non sentirsi responsabili degli effetti dei cambiamenti climatici”. Che non sono l’unico problema su cui focalizzarsi, perché temi come la perdita di biodiversità o l’alterazione del ciclo dell’acqua sono altrettanto importanti per mantenere la nostra società in equilibrio. Così come è molto importante ricordare che dobbiamo “ristrutturare” le nostre città, che hanno bisogno di adattarsi alla nuova situazione climatica nel più breve tempo possibile per salvare vite e imprese.

Durante la chiacchierata si è parlato anche di limiti planetari, del rapporto tra massa naturale e artificiale e dei bias cognitivi che polarizzano le conversazioni, invece di aiutarci a trovare soluzioni. Come comunicare con chi si affida ai falsi miti? Rollini non ha dubbi: mettersi in ascolto, continuare a sensibilizzare e scegliere con attenzione le proprie battaglie per farsi portavoce della transizione, una persona per volta.

Rollini sarà inoltre ospite come Key note speaker al prossimo appuntamento dei Life Talks di A2A, in programma a Rapallo il prossimo 15 novembre per approfondire le tematiche della biodiversità e dell’importanza della sua conoscenza e tutela.

Terza puntata: come saranno le città del futuro?

Quando immaginiamo le città del futuro, la nostra mente attinge alle immagini fantascientifiche che abbiamo imparato a conoscere dai film o dai romanzi del genere. Cosa dobbiamo aspettarci? Come si struttureranno i nostri spazi urbani tra dieci, venti o trent’anni? Possiamo cogliere delle tendenze già nel presente? Su quali tecnologie e innovazioni dovremmo puntare, per avere città più belle, più sostenibili, più vivibili?

Nella terza puntata speciale di News dal Pianeta Terra, dedicata ai Life Talks A2A e pubblicata il 14 dicembre, Giovanni Mori ha parlato dell’argomento con due ospiti: Lorenzo Giussani, Direttore strategy & growth di A2A e Tessa Gelisio, conduttrice e divulgatrice ambientale.

Durante la chiacchierata si è parlato delle opportunità che l’ambiente urbano già offre per la decarbonizzazione. Attualmente, il 54 per cento della popolazione mondiale, pari a circa 4 miliardi di persone, risiede nelle città. In questi contesti, caratterizzati da un’alta densità abitativa, è possibile ottimizzare con maggiore efficienza la gestione e la razionalizzazione del consumo di risorse ed energia. Per esempio, si possono fare investimenti per ripensare la mobilità favorendo l’elettrico, efficientare la raccolta e gestione dei rifiuti, rendere più sostenibili i sistemi di riscaldamento e introdurre interventi per ridurre le emissioni.

Giussani ha ricordato, per esempio, che agire sulla raccolta dei rifiuti non è solo una questione ecologica, ma anche di convenienza economica. “Se la differenziata è fatta bene, se riusciamo ad applicare il concetto di circolarità e trasformare i rifiuti in risorse, anche la Tari diminuisce, e questo è un vantaggio per i cittadini”. Convincere le persone a modificare i propri comportamenti potrebbe infatti risultare più semplice quando il cambiamento comporta anche un vantaggio economico.

Infine, non si può dimenticare che le città sono anche un formidabile laboratorio di resilienza: gli ultimi eventi estremi ci hanno resi più consapevoli della fragilità dei nostri centri urbani iper-cementificati. Come agire? Per Tessa Gelisio, la città del futuro deve essere soprattutto verde: “bisogna investire per rinaturalizzare il più possibile, perché il verde abbassa la temperatura, trattiene l’acqua, depura l’aria e può portare anche tanti benefici psicologici”.

Si tratta di un futuro-presente, una direzione quasi obbligata. Ma serve avere una visione di lungo periodo: per costruire davvero le città sostenibili del futuro, è necessario agire in prospettiva, un passo – e un investimento – alla volta.

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