Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Abbigliamento invernale, come vestirsi e quali tessuti scegliere per il freddo
La scelta degli abiti ideali per affrontare il freddo sia dentro sia fuori casa risulta spesso complicata, ma non con l’aiuto di alcuni consigli per un abbigliamento invernale perfetto e su quali sono i materiali più caldi.
Vestirsi correttamente in inverno è importante non solo per mantenersi caldi evitando i colpi d’aria. Saper scegliere i vestiti invernali adatti da indossare in casa, in ufficio o in qualsiasi altra struttura è utile anche per ridurre l’impatto ambientale degli edifici perché permette di impostare il riscaldamento a una temperatura stabile compresa tra i 18 e i 20 gradi consentiti dalla legge, ai fini di contenere le emissioni di C02 a livelli accettabili.
I tessuti più caldi ideali per l’abbigliamento invernale
Tra i materiali in grado di trattenere il caldo isolando il corpo, il primato è detenuto dalla lana che possiede proprietà termiche indispensabili per proteggersi dal freddo della stagione invernale. Tuttavia, non tutti i tipi di lana sono comodi da indossare a causa del pizzicore che provocano a contatto con la pelle. I vestiti di lana da prediligere per le loro caratteristiche anallergiche sono quelli composti da qualità più morbide e pregiate come la lana merino, l’alpaca, il cachemire, il mohair, la vigogna, la lana di angara e quella ricavata dal pelo di yak. Trattandosi di fibre d’origine animale, si consiglia sempre di leggere l’etichetta dei capi per accertarsi sulla reale provenienza del tessuto, la cui produzione è stata più volte oggetto di scandali a causa di alcune aziende finite nel mirino di Peta, l’organizzazione no profit per la difesa dei diritti animali, tra cui segnaliamo un’indagine sugli allevamenti delle capre di Angora in Sudafrica, il più grande produttore al mondo di mohair. Per questo è stata ideata la certificazione NewMerino, sinonimo di garanzia nella scelta di un capo in lana autentica, etica e sostenibile.
Un altro tessuto in grado di isolare dal freddo in inverno e dal caldo in estate è la seta, della quale è meglio preferire le versioni ecologiche e cruelty-free. Particolarmente consigliato per l’abbigliamento invernale è anche il pile, a patto che sia composto esclusivamente da poliestere certificato 100 per cento riciclato dal Global recycled standard. È invece da evitare il cotone perché non è un tessuto caldo.
Leggi anche: I tessuti ecologici, naturali e innovativi. L’origine e la lavorazione dell’abbigliamento sostenibile
Come vestirsi in inverno
L’abbigliamento invernale più indicato è quello tradizionalmente chiamato “a cipolla”. Vestirsi a strati è fondamentale per evitare gli sbalzi termici che, destabilizzando il meccanismo di termoregolazione del nostro corpo, favoriscono l’insorgere di malanni stagionali quali influenza, mal di gola, tosse e raffreddore. Indossando diversi capi dal più leggero al più pesante è infatti possibile coprirsi o scoprirsi in base alla temperatura percepita senza rischiare di avere troppo caldo o troppo freddo.
Inoltre è necessario prestare attenzione ad alcune zone del corpo che risultano particolarmente sensibili al freddo. Disperdendo grandi quantità di calore prodotto dal nostro corpo per scaldarsi, la testa e il collo sono le prime parti da proteggere con eventuali sciarpe e berretti che vadano a coprire anche la fronte e le orecchie nei giorni più gelidi. Lo stesso discorso vale per mani e piedi che tendono a raffreddarsi facilmente trasmettendo una fastidiosa sensazione di gelo a tutto il resto del corpo. Ecco perché bisogna mantenerli sempre caldi con guanti, calzini e scarpe abbastanza pesanti da trattenere il calore.
Leggi anche: Pelo di yak, l’alternativa eco alla lana e al cachemire
Errori da evitare
Durante la stagione invernale si registrano spesso degli errori comuni che sarebbe meglio evitare: il primo di tutti è quello di vestirsi eccessivamente negli ambienti chiusi per poi uscire all’aria aperta e avere una percezione del freddo ancora più amplificata; il secondo errore, invece, riguarda la cattiva abitudine di vestire leggeri in casa impostando il termostato a temperature oltre i 20 gradi concessi dalla legge.
In entrambe i casi, la soluzione è data da un abbigliamento invernale stratificato che consente di affrontare al meglio la stagione fredda, prevenendo tanto le influenze quanto il rischio di raggiungere tassi di inquinamento troppo elevati. Perché basta un semplice gesto come scegliere di indossare dei vestiti caldi per apportare un significativo beneficio alla propria salute, ma anche all’ambiente.
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