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Un compositore di Bollywood compra una foresta per salvare le tigri
Abhishek Ray è un acclamato cantante, strumentista e compositore di Bollywood, ma è anche un paladino della natura. Da sempre in lotta per la conservazione della fauna selvatica, ha investito ogni rupia guadagnata con la musica e il cinema a Mumbai per acquistare una foresta e trasformare la sua tenuta privata in un habitat naturale.
Abhishek Ray è un acclamato cantante, strumentista e compositore di Bollywood, ma è anche un paladino della natura. Da sempre in lotta per la conservazione della fauna selvatica, ha investito ogni rupia guadagnata con la musica e il cinema a Mumbai per acquistare una foresta e trasformare la sua tenuta privata in un habitat naturale. La riserva, situata vicino al parco nazionale di Jim Corbett nell’Uttarakhand, ai piedi dell’Himalaya, ha la più grande popolazione contigua di tigri selvatiche al mondo.
Perché Ray ha deciso di comprare la foresta
Osservatore “certificato” di tigri e leopardi sin dalla tenera età, Abhishek Ray per comporre si ispira alla natura. “La foresta ha i suoi suoni e quelli sono i migliori che ho sentito”, racconta a vari media indiani. Tra le sue composizioni c’è anche l’inno nazionale sulla conservazione della tigre. “Inspiro natura ed espiro musica”, aggiunge.
Dieci anni fa, durante una delle sue spedizioni di monitoraggio nel Corbett, il musicista e attivista ha notato una grande area boschiva degradata a causa degli abitanti dei vicini villaggi, delle pratiche agricole e dei bracconieri. I frequentatori della foresta, cervi, tigri, leopardi e circa 650 specie di uccelli, non aspettavano altro che essere trovati e protetti da Ray.
Cos’ha fatto Ray per proteggere l’ambiente
Contrariato dal monopolio dell’uomo sulle risorse della foresta, Abhishek Ray ha impiegato sette anni per acquistare la terra dalle famiglie dei villaggi. Ha quindi creato un corpo idrico perenne nella tenuta per far abbeverare gli animali anche nei mesi più asciutti. Ha eliminato un terribile parassita degli arbusti e piantato 400 alberi, aiutando la ricrescita dell’erba su intere praterie.
Oggi il terreno, che non è confinato, è quasi interamente bonificato e tutto è tornato in vita, dal verde alla fauna selvatica. “Se aiuti la natura solo un po’, la natura fa il resto”, conclude Ray.
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