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Abitare Cangiari, accessori per la casa etici e biologici tessuti dalle donne calabresi
Abitare Cangiari è etico, biologico, fatto a mano: il primo nucleo della collezione di accessori casa di Cangiari, marchio calabrese di moda etica, è in materiali bio certificati.
Dalla moda al design sostenibile per la casa: è l’inizio di un progetto esplorativo sul tema degli accessori di arredo del marchio Cangiari per allargare la sua sfera dagli abiti a un più ampio concetto di stile di vita etico, attraverso la linea di accessori per la casa Abitare Cangiari – etica e design. Filo conduttore è la preziosa tessitura a mano che ha in Calabria radici lontane ed è una tradizione tutta al femminile, riportata a nuova vita in anni recenti da un gruppo di giovani donne che tessono utilizzando solo materiali bio certificati.
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La tessitura calabrese, una storia di donne
In tutto il Mediterraneo, in forme diverse, l’arte della tessitura manuale è un’antica tradizione storica e un patrimonio soprattutto femminile. Anche in Calabria, dove è stato sviluppato il progetto Cangiari, in quasi tutte le famiglie fino agli anni Sessanta c’era un telaio e vigeva l’autoproduzione in casa dei manufatti tessili necessari per la famiglia da parte delle donne. Le radici di questa tradizione risalgono alla Magna Grecia e ne sono testimoni i disegni geometrici e floreali di matrice grecanica e bizantina.
Il marchio Cangiari, parola che in calabrese significa “cambiare”, è un progetto etico e sociale che ha il merito di aver riportato a nuova vita, grazie all’impegno di un gruppo di giovani donne, questa tradizione, trascrivendo le cantilene con cui le vecchie “majistre” memorizzavano i disegni e che custodivano gelosamente. La storia del marchio, nato all’interno della cooperativa sociale Goel, e il suo impatto sociale ed economico sono emblematici della volontà di innovazione che anima il gruppo di lavoro e queste giovani tessitrici.
Abitare Cangiari, etica e design: il progetto per la casa
Il progetto di accessori per la casa fa parte della strategia mirata a far diventare Cangiari, che nasce come brand di alta moda etica, un marchio associato a uno stile di vita sostenibile a tutto tondo. La prima esplorazione di Cangiari nel mondo del design per la casa è stata realizzata con un progetto a cura di Patrizia Scarzella e Valentina Downey promosso dall’Associazione D come design con partner l’azienda Lualdi. Il primo nucleo della collezione di accessori Abitare Cangiari – etica e design è stato presentato in ottobre a Milano durante la Fall design week e con il patrocinio del Comune nello showroom Lualdi.
Punto centrale per lo sviluppo del progetto è stato un laboratorio di innovazione realizzato lo scorso giugno a Gioiosa Jonica che ha coinvolto tutta la comunità creativa Cangiari, formata interramente da giovani donne calabresi. Il laboratorio si è basato sulla metodologia guidata di Lab brain design che utilizza i principi del “design thinking“, un processo progettuale incentrato sulla persona, sui suoi bisogni e i suoi desideri, e sulla verifica delle soluzioni che vengono ideate. Il lavoro viene svolto in gruppo e parte dall’analisi del tema e da un’approfondita ricerca per arrivare a definire le linee guida del progetto attraverso mappe mentali e la tecnica del brainstorming, in cui le idee e le proposte espresse liberamente dai partecipanti vengono dibattute e messe a confronto.
Tecniche antiche per accessori casa preziosi
Sul grande arazzo-manifesto della filosofia dei prodotti Abitare Cangiari ci sono scritte a chiare lettere le parole chiave della collezione su un tessuto candido che si intravede attraverso i fili della tessitura: “ethic, organic, handloom” – etico, biologico, tessuto a mano. Su questi valori sono stati creati arazzi, pannelli per le testate del letto, runner per la tavola, tappeti, cuscini in lana vergine biologica, alpaca e cotone bio. In alcuni pezzi sono stati inseriti altri materiali come rafia e corda per conferire particolare consistenza e rigidità alla struttura del tessuto.
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Il lavoro di ricerca è stato condotto in particolare sulle declinazioni del disegno cosiddetto “a pitteja”, un motivo chiuso che si ottiene intrecciando fili di diversa dimensione e tipologia che ha riferimenti bizantini nella forma quadrata che evoca la croce greca e richiama simbolicamente la femminilità e la protezione. La gamma di colori evoca il Mediterraneo, i paesaggi suggestivi della Calabria e del suo mare: turchese, bianco, corallo. I tessuti ecologici – lana, cotone, lino – sono biologici, certificati da Gots, Global organic textile standard.
La collezione di accessori casa, preziosi e tessuti a mano dalle giovani calabresi, si amplierà nel tempo attraverso la sperimentazione di altre antiche tecniche. Il messaggio della collezione, coerentemente con la filosofia Cangiari, è fondamentalmente etico: si tratta di prodotti di alta qualità manifatturiera, sostenibili per i materiali impiegati, per il processo di produzione artigianale e per il loro impatto sociale che crea opportunità di lavoro contribuendo alla realizzazione di una realtà economica sostenibile.
Immagine in evidenza: Filati bio certificati Gots per gli accessori casa Abitare Cangiari © Patrizia Sacchi
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