L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Acqua del rubinetto? Meglio se controllata
Ogni famiglia consuma in media 3 litri di acqua al giorno solo per bere. C’è un modo per essere sicuri di ciò che beviamo? Con un controllo periodico.
L’acqua di rubinetto è buona, sostenibile, controllata. Certo il gusto può variare in base alla zona dove si vive. Può essere più o meno dura. Può avere più o meno odore di cloro, utilizzato per evitare il proliferare dei batteri e renderla quindi potabile.
L’acqua è fondamentale nella vita quotidiana di tutta la famiglia, dai più piccoli ai più grandi: ogni famiglia ne consuma in media 3 litri al giorno solo per bere. Risorsa ritenuta potabile quando rispetta le caratteristiche fissate dal decreto legislativo n.31 del 02/02/2001. che definisce appunto la “qualità dell’acqua destinata al consumo umano”.
Bere acqua di rubinetto è inoltre il miglior modo per ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale che, al contrario, l’acqua in bottiglia ha sull’ambiente, sia in termini di trasporti che di imballaggi. Infatti, secondo il rapporto “In buone acque”, che valuta l’impatto ambientale dell’acqua di rubinetto, rispetto a quella in bottiglia spiega che la prima “consuma fra gli 1,2 e i 2,1 metri quadri di terreno, mentre 1.000 litri di acqua in bottiglia consumano fra i 469 e i 613 metri quadri (oltre la superficie di un campo da basket), ovvero 200/300 volte di più”.
Ma come essere sicuri della qualità dell’acqua che usiamo tutti i giorni? L’unico modo è analizzarla chimicamente, per scoprire se e quali siano le possibili sostanze nocive disciolte. Per questo la New Line Salute e Benessere, azienda del lecchese specializzata nella depurazione d’acqua tramite l’osmosi inversa, lancia una campagna legata al tema: per tutto il mese di aprile sarà possibile prenotare l’analisi gratuita dell’acqua che esce dai nostri rubinetti. Ma c’è di più: grazie all’adesione del progetto Foreste in Piedi di LifeGate, ad ogni analisi l’azienda si impegna a proteggere 1 mq di foresta amazzonica.
Un modo per essere certi della qualità dell’acqua che beviamo tutti i giorni e per contribuire a proteggere uno dei polmoni verdi del nostro pianeta.
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