
Tutelare l’acqua significa tante cose: depurarla, rilevare le perdite, portarla a chi ne ha più bisogno. Se ne occupano queste cinque startup.
La startup italiana Idra Water ha brevettato la caraffa in acciaio che purifica l’acqua del rubinetto grazie a un filtro ceramico.
Come sottolinea il rapporto 2024 di The European House – Ambrosetti, l’Italia è il primo paese d’Europa per consumo di acqua minerale in bottiglia con una media di 249 litri pro capite (159 in più rispetto alla media europea e britannica). Un dato che si traduce poi in costi di smaltimento, emissioni di CO2 e dispersione di microplastiche nell’ambiente. Eppure l’acqua del rubinetto è nella quasi totalità conforme ai parametri di legge (99 per cento dei casi). E allora che fare? Per chi non è abituato al sapore dell’acqua di rubinetto tornano utili le caraffe filtranti ma, tra filtri usa e getta e componenti in plastica, sono una scelta davvero sostenibile? A questa domanda risponde la startup italiana Idra Water, che ha brevettato un sistema totalmente plastic free, senza resine, naturale e rigenerabile. Ecco come funziona e da dove nasce il progetto.
A ideare un sistema a basso impatto ambientale nel campo del filtraggio dell’acqua sono stati i designer Valentina Vecchia e Fabrizio Boscolo, con esperienze internazionali in Cina, dove le loro strade professionali si sono incrociate. Ed è proprio affrontando le sfide quotidiane nel loro lavoro di designer industriali che si rendono conto di quanta plastica sia necessaria per produrre oggetti ed elettrodomestici. Decidono così di mettere insieme le forze per fare la propria parte ripensando il sistemi in chiave plastic free. Arriva poi la pandemia e il ritorno in Italia.
Ma una volta rientrati, i due designer riescono a combinare l’esperienza tecnica e l’amore per il Pianeta con una soluzione mirata a ridurre il consumo e la dispersione di PET nel settore dell’idratazione. Dopotutto, come sottolineato da uno studio della Columbia University, in un litro d’acqua minerale in bottiglia sono presenti in media 240mila particelle: il 90 per cento delle quali sono nanoplastiche. Un dato allarmante che mostra quanto questo inquinamento abbia un impatto non solo sull’ambiente ma anche sul corpo umano, che si “beve” quotidianamente plastica.
Proprio per ridurre l’impatto su ambiente e salute, generare zero rifiuti e consentire a tutti di bere in sicurezza acqua buona, nasce il sistema a due componenti denominato Claysilite. Realizzati con materiali naturali e riciclabili, questi filtri rimuovono impurità, metalli pesanti, microplastiche, Pfos, calcare e fino al 97,5 per cento del cloro presente nell’acqua, migliorandone sapore e sicurezza e mantenendo al contempo i minerali naturalmente presenti. Il kit da sei filtri include anche una confezione Idra Circle per la restituzione gratuita dei filtri usati.
Questo innovativo sistema è stato applicato alla bottiglia filtrante MY Idra e alla caraffa filtrante in acciaio Idra Living che permettono di avere sempre a portata di casa o di ufficio l’acqua pura, senza ricorrere all’acquisto di plastica usa e getta o a filtri monouso. Una buona pratica che in pochi anni ha già generato i suoi frutti. Si calcola infatti che, grazie alle vendite di bottiglie My Idra, nel 2023 si siano evitati 10.222 chilogrammi di plastica e ben 81.776 chilogrammi di emissioni di gas serra. Nel 2024, in sole dieci settimane dall’inizio delle vendite del nuovo prodotto Idra Living, sono già stati evitati il consumo di 459.134 bottiglie di plastica, la produzione di 13.774 kg di rifiuti e l’emissione di 168.720 kg di CO2. Una piccola rivoluzione verde che s’impegna concretamente sorso dopo sorso.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Tutelare l’acqua significa tante cose: depurarla, rilevare le perdite, portarla a chi ne ha più bisogno. Se ne occupano queste cinque startup.
Coltivare cibo consumando al minimo le risorse, senza chimica e generando meno CO2: la sfida dell’agricoltura verticale raccontata attraverso sette startup.
Siccità, alluvioni, inquinamento. La crisi climatica sta cambiando il nostro rapporto con l’acqua, sempre meno accessibile. Ecco 8 soluzioni innovative.
Trasformare gli scarti tessili in nuove materie prime, ecologiche e completamente riciclabili: è l’idea al centro del lavoro di CDC Studio.
Ansia da matematica? Il 48 per cento degli studenti italiani ne soffre. Math Legacy usa il gioco per trasformare la matofobia in fiducia nei numeri.
Il 12 marzo scopriremo le startup selezionate per la seconda edizione di Women in Action, il programma di accelerazione di LifeGate Way.
Da scarto a risorsa: Kymia è la startup al femminile che allunga la vita del mallo del pistacchio, prezioso ingrediente per la cosmetica e la nutraceutica.
Si occupa di agricoltura urbana sostenibile Hexagro Urban Farming, la startup scelta per il programma di incubazione di Gruppo Cap e Seeds & Chips.
La startup londinese Seawater Greenhouse ha sviluppato una serra speciale per far fronte all’insicurezza alimentare e ai cambiamenti climatici.