L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Acqua pura
“Beviamo il 90% delle nostre malattie”, ha detto Pasteur. Oggi sappiamo che aveva ragione, e questo a prescindere che si tratti di acqua del rubinetto piuttosto che di quella minerale.
Molte persone non sanno che l’acqua che ogni giorno usiamo per
dissetarci sia che provenga dal rubinetto che dalle bottiglie non
è qualitativamente molto diversa. L’unica sostanziale
differenza è riconducibile al sapore di cloro, disciolto
nell’acqua proveniente da un impianto domestico.
Un valido aiuto per la nostra salute può venire
dall’installazione di un impianto domestico di depurazione
dell’acqua.
Che si tratti di sistemi di
filtrazione-declorazione-sterilizzazione o di purificazione a
osmosi inversa, a seconda delle proprie disponibilità
economiche, questi impianti migliorano le caratteristiche chimiche
e biologiche dell’acqua, eliminando, nel caso di quelli a osmosi,
fino al 98% gli agenti inquinanti.
La scelta di installare un depuratore in casa vuol dire anche avere
un’influenza positiva sull’impatto ambientale riducendo le
bottiglie di plastica e di conseguenza limitando il trasporto su
gomma di tale prodotto.
Il “rovescio” della medaglia è che per avere un’acqua pura
gli impianti di depurazione devono essere sempre tenuti in
efficienza, quindi vanno periodicamente revisionati con conseguente
spesa economica.
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