Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Per conciliare bellezza e coscienza ecologica, Act beautiful
Yves Rocher rilancia le proprie iniziative ambientali e sociali e nel 2024 arricchisce Act beautiful con un nuovo progetto per ridurre la plastica.
Prendersi cura del proprio aspetto e… riuscire a guardarsi allo specchio, senza sentirsi in colpa: questo il principale obiettivo delle tante persone sempre più attente alla sostenibilità ambientale dei cosmetici e dei loro packaging. La scelta è spesso difficile: prediligere la qualità e i principi attivi del prodotto o prestare maggiore attenzione alla confezione? Come avere la certezza di rispettare sia il Pianeta che la propria pelle? A quali compromessi siamo disposte a cedere per perseguire un’ideale di bellezza? Si tratta di una serie di dilemmi cui Yves Rocher, azienda cosmetica nata in Bretagna nel 1959, ha cercato di rispondere nel corso dei decenni e che oggi ha una marcia in più, grazie all’ampio movimento Act beautiful, rilanciato in conferenza stampa a Milano lo scorso 7 maggio.
“Cos’è un marchio di bellezza responsabile? È la domanda a cui abbiamo voluto rispondere con il nostro programma Act beautiful”, afferma Celia Delahall, Direttrice marketing e comunicazione Yves Rocher Italia. Si tratta di “10 iniziative concrete per andare avanti insieme verso una bellezza più responsabile e più naturale. Una bellezza che ci permette di prenderci cura di noi stessi, senza compromettere l’attenzione che vogliamo dare al Pianeta. Si parte da prodotti e iniziative più efficaci che mai. E si prosegue con la trasformazione della nostra catena del valore, in tutto ciò che facciamo dalla pianta alla pelle. E infine, ciò che ci sta più a cuore in Yves Rocher: l’azione collettiva per preservare la natura e le piante. Iniziative che stiamo portando avanti con la Fondazione Yves Rocher, con tutti i nostri team, e con le persone”.
Act beautiful: come funziona il progetto
I cardini del progetto sono essenzialmente tre: il primo prevede l’utilizzo di principi attivi unicamente vegetali. Il motto della dermo botanical beauty di Yves Rocher è infatti “dalla pianta alla pelle” sin dal 1975, da quando cioè l’azienda ha inaugurato a La Gacilly un giardino etno-botanico di due ettari che custodisce e preserva circa 1.500 specie vegetali. A partire dallo stesso periodo, il marchio ha aumentato l’attenzione verso il ciclo produttivo dei cosmetici e la loro sostenibilità ambientale. Nella visione del fondatore, i prodotti Yves Rocher dovevano (e devono) essere efficaci sulla pelle, nel pieno rispetto della natura.
Il secondo principio di Act beautiful riguarda lo sviluppo di packaging eco-concepiti a basso impatto ambientale, in particolare utilizzando una quantità sempre minore di plastica. L’obiettivo è arrivare al 2030 con confezioni contenenti il 30 per cento di plastica in meno rispetto a oggi. L’ultimo principio è infine legato al sostegno da parte della Fondazione Yves Rocher di progetti sociali e ambientali, alcuni dei quali già proposti anche negli anni precedenti ma rinnovati, altri totalmente nuovi, che proiettano il marchio verso un futuro sempre più sostenibile.
Le iniziative Act Beautiful per il 2024
Tra le iniziative “di lungo corso” della Fondazione presentate in conferenza stampa c’è per esempio Plant for life, un programma di piantumazione mondiale nato per rigenerare il suolo. Ad oggi, gli alberi piantati sono circa 100 milioni, con un nuovo obiettivo di 135 milioni da raggiungere nei prossimi mesi. Di questi, oltre 38.000 sono già stati piantati sul territorio italiano e la previsione al 2024 è raggiungere la quota di 50.000.
C’è poi Terre de femmes, iniziativa nata nel 2001 per supportare l’imprenditoria femminile in campo etico e sociale. Il progetto, attivo fino al 2022 anche in Italia, ha finora assegnato premi per un valore di circa due milioni di euro a 500 donne nel mondo in 50 Paesi e si focalizzerà sempre di più sulla situazione internazionale.
Tra i progetti nuovi che rientrano in Act beautiful c’è la collaborazione con Plastic for change, un’associazione che sviluppa soluzioni di riciclaggio dei rifiuti e in particolare si occupa della “ocean bound plastic”, cioè la plastica che inquina le acque degli oceani. Obiettivo del progetto è quindi migliorare raccolta e riciclo nelle aree geografiche in cui queste non sono ottimali e favorire anche i progetti sociali, legati per esempio alla scolarizzazione dei bambini.
La collaborazione ha già consentito la raccolta di 120 tonnellate di plastica certificata Grs (Global recycled strandard) lungo le coste indiane: questa sarà poi utilizzata da Yves Rocher per creare le nuove eco-ricariche della linea bagno doccia, con un packaging che conterrà l’80 per cento in meno della plastica e che sarà totalmente riciclabile. Il lancio delle eco-ricariche è previsto per giugno 2024.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
Le microplastiche presenti nei cosmetici finiscono nei mari contribuendo all’inquinamento, ma esistono prodotti formulati senza polimeri.
Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
L’aviazione privata “vola” anche troppo: le emissioni nel 2023 hanno raggiunto le 15,6 milioni di tonnellate di CO2.
Le Azzorre hanno approvato una legge per istituire la più vasta Amp dell’Atlantico settentrionale, pari al 30% dell’oceano intorno all’arcipelago.
Sostenibilità e blue economy aprono nuove prospettive per le professioni del mare: intervista a Massimo Bellavista su Gen Z e green jobs del futuro.
Finanza etica e sostenibile catalizzano il cambiamento nella blue economy, creando nuove opportunità economiche e ambientali.
“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.